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ESG, con gli impact tracker dai dati alle decisioni sostenibili



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Cosa succede quando i dati ESG diventano un vero e proprio asset strategico, capace di guidare la transizione verso un modello di business più responsabile, resiliente e allineato con i criteri di sostenibilità. Il tool di OVHCloud

Pubblicato il 11 lug 2025



investimenti sostenibili ESG

In un contesto in cui le aziende sono chiamate a rispondere con dati accurati e verificabili al proprio impatto ambientale, sociale e di governance (ESG), emerge con forza la necessità di strumenti con cui poter misurare con precisione e comunicare con trasparenza le performance di sostenibilità. È in questo scenario che si affermano gli impact tracker, strumenti che permettono di tracciare l’impronta ecologica di attività, prodotti e servizi anche digitali come il cloud computing, l’Artificial Intelligence o i data center, andando ben oltre la semplice misurazione delle emissioni di CO₂.

In questo articolo esploreremo che cos’è un impact tracker, a cosa serve, perché è diventato uno strumento strategico per le imprese attente alla sostenibilità e come la nuova proposta di OVHcloud si inserisce in questa evoluzione.

Che cos’è un impact tracker

Cosa significa impact tracker

Un impact tracker è uno strumento, spesso equipaggiato con funzionalità di data analytics e intelligenza artificiale, progettato per misurare, tracciare e rendicontare l’impatto generato da una attività, un prodotto, un servizio o una infrastruttura a livello ambientale, sociale ed economico. In questo senso, risponde concretamente all’esigenza di rendere trasparente e verificabile l’impegno aziendale in termini ESG.

Nel contesto della trasformazione digitale, l’impact tracker assume un ruolo centrale per valutare in modo oggettivo e continuativo l’impatto generato dall’utilizzo di servizio che si avvalgono di tecnologie come il cloud computing, l’intelligenza artificiale, e i data center.

Non si tratta di un unico modello o formato: gli impact tracker possono presentarsi come piattaforme software dedicate, moduli integrati nei sistemi ERP o applicazioni cloud-native facilmente accessibili anche da mobile. La flessibilità architetturale è uno dei punti di forza di questi strumenti, che possono essere personalizzati in base alla dimensione dell’organizzazione, al settore di riferimento e agli obiettivi specifici di sviluppo sostenibile.

L’adozione di un impact tracker non è più limitata alle grandi aziende. Sempre più PMI, enti pubblici e organizzazioni del terzo settore stanno implementando queste soluzioni per rispettare gli obblighi normativi, ma anche per accedere a finanziamenti sostenibili, partecipare a bandi ESG-linked o migliorare la propria accountability verso investitori e cittadini.

Come funziona un impact tracker

Il funzionamento di un impact tracker si basa su una infrastruttura digitale capace di raccogliere, aggregare e analizzare dati provenienti da fonti diverse: sistemi aziendali interni, sensori IoT, questionari, banche dati pubbliche, fornitori, stakeholder esterni. A differenza di un semplice tool di rendicontazione di sostenibilità, un impact tracker è progettato per gestire sia dati strutturati (come emissioni di CO₂, consumi energetici) che non strutturati (quali feedback qualitativi, interviste, segnalazioni).

Grazie all’integrazione con tecnologie avanzate come machine learning, natural language processing e algoritmi predittivi, l’impact tracker non si limita a descrivere l’impatto passato, bensì fornisce insight predittivi e prescrittivi. In questo modo, le organizzazioni possono anticipare criticità, simulare scenari alternativi e ottimizzare le proprie strategie ESG.

Inoltre, i migliori impact tracker includono dashboard interattive e sistemi di alert in tempo reale, permettendo ai responsabili della sostenibilità, agli investitori e ai sustainability manager di prendere decisioni data-driven, supportate da evidenze solide e aggiornate.

Un alleato per la sostenibilità

Lungo dall’essere un mero strumento di misurazione, un impact tracker funge da abilitatore strategico per la sostenibilità. Tramite la raccolta continua di dati e l’analisi predittiva, le aziende possono infatti:

  • Identificare aree di inefficienza e intervenire in modo mirato;
  • Simulare scenari futuri in base a scelte di design, fornitori o localizzazione dei server;
  • Dimostrare conformità normativa e allineamento a standard ESG internazionali;
  • Comunicare in modo credibile i propri sforzi di decarbonizzazione e ottimizzazione ambientale.

A cosa serve un impact tracker

Misurazione dell’impatto

Principalmente un impact tracker si occupa del monitoraggio continuo dei progressi ESG, ovvero rispetto agli obiettivi ambientali, sociali e di governance che un’organizzazione si è prefissata. In un’epoca in cui gli standard di sostenibilità sono diventati parte integrante della strategia aziendale, è fondamentale disporre di uno strumento in grado di fornire dati aggiornati e affidabili sulle performance non finanziarie.

L’impact tracker in questo senso consente di raccogliere dati in tempo reale da diverse aree operative — dalla gestione delle risorse naturali, alla diversità di genere in azienda, fino alla condotta etica della supply chain — e di visualizzarli attraverso dashboard e indicatori KPI personalizzabili. Questo approccio data-driven rende possibile l’individuazione tempestiva di scostamenti rispetto ai target stabiliti, permettendo alle organizzazioni di attivare rapidamente piani correttivi e di miglioramento.

La capacità di misurare accuratamente e tempestivamente l’impatto è essenziale per le aziende che puntano a rafforzare il proprio profilo ESG, in un’epoca in cui la trasparenza in materia di sostenibilità è richiesta non solo da regolatori e autorità, ma anche da clienti, investitori e partner commerciali.

Un impact tracker diventa quindi la base su cui costruire report di sostenibilità affidabili, ottenere certificazioni ambientali (come ISO 14064, Science-Based Targets, Carbon Disclosure Project) e rispondere alle nuove direttive europee come la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e la Corporate Sustainability Due Diligence Detective (CSDDD).

Ma non si tratta solo di compliance: un monitoraggio ESG efficace aiuta anche a rafforzare la cultura interna della sostenibilità, a coinvolgere i dipendenti e a consolidare la fiducia da parte degli stakeholder esterni.

Rendicontazione di sostenibilità

In un contesto normativo in forte evoluzione — basti pensare al Pacchetto di semplificazione UE Omnibus — la rendicontazione ESG è soggetta a continue modifiche che richiedono una bussola per orientarsi. Un impact tracker è progettato per facilitare questo processo, automatizzando la raccolta dati, centralizzando le informazioni e generando report strutturati e coerenti con i principali standard internazionali: GRI (Global Reporting Initiative), SASB (Sustainability Accounting Standards Board), TCFD (Task Force on Climate-Related Financial Disclosures), SDGs (Obiettivi di Sviluppo Sostenibile).

Questi strumenti offrono dashboard dinamiche e moduli di reporting personalizzabili, che permettono di redigere in pochi clic bilanci di sostenibilità, comunicazioni non finanziarie e report ESG destinati a investitori, clienti e autorità di vigilanza. Inoltre, grazie all’integrazione con i sistemi IT aziendali (ERP, CRM, sistemi HR), è possibile garantire coerenza, tracciabilità e auditabilità dei dati lungo l’intera catena di valore.

La trasparenza nella rendicontazione, resa possibile da un impact tracker, non solo favorisce la compliance normativa, ma costituisce anche un vantaggio reputazionale, contribuendo a costruire relazioni più solide e affidabili con stakeholder sempre più attenti all’impatto sociale e ambientale delle imprese.

Infatti, offrendo accesso a dati granulari, aggiornati e geolocalizzati, questi strumenti permettono di evitare il rischio del greenwashing, rafforzando la credibilità aziendale e creando un vantaggio competitivo basato su metriche verificabili.

Supporto alle decisioni strategiche

L’uso di un impact tracker non si esaurisce nella fase di rendicontazione. Al contrario, la sua vera forza emerge quando viene utilizzato per informare e orientare sulla base di dati accurati e affidabili le decisioni aziendali. Le organizzazioni che adottano un impact tracker non si limitano a misurare il proprio impatto a posteriori, ma acquisiscono una capacità predittiva e prescrittiva che permette ai sustainability manager di valutare scenari alternativi, simulare rischi e opportunità, e definire piani d’azione più efficaci.

L’uso di algoritmi predittivi, machine learning e analisi dei trend consente ai manager di prevedere l’evoluzione degli indicatori ESG e di adattare la strategia di conseguenza. Ad esempio, un’impresa può utilizzare l’impact tracker per stimare le emissioni di CO₂ legate a una nuova linea produttiva, valutare l’impatto sociale di una delocalizzazione, o misurare i benefici di un piano di welfare aziendale.

Questa capacità di integrare gli obiettivi ESG nel ciclo decisionale rende l’impact tracker uno strumento chiave per la trasformazione sostenibile del business, in linea con le aspettative degli investitori istituzionali, delle autorità regolatorie e dei consumatori.

Un Environmental Impact Tracker per il cloud sostenibile

OVHcloud, attore di rilievo a livello mondiale nel settore del Cloud e precursore del cloud sostenibile, ha annunciato il lancio del suo Environmental Impact Tracker, uno strumento che supera i limiti del tradizionale carbon calculator per consentire alle imprese di comprendere meglio e monitorare le emissioni di carbonio legate all’utilizzo dei servizi cloud. Questo nuovo sistema fornisce dati avanzati sulle emissioni di scope 1, 2 e 3, tenendo conto dell’intero ciclo di vita dell’infrastruttura digitale.

Oltre il carbon calculator

Frutto di un’evoluzione del carbon calculator introdotto nel 2023, il nuovo tracker calcola con precisione l’impronta di carbonio associata ai prodotti Baremetal, Hosted Private Cloud e Public Cloud Compute. A breve, lo strumento sarà esteso anche al Public Cloud Storage e al Web Hosting, ampliando ulteriormente la copertura.

La metodologia adottata da OVHcloud è stata perfezionata per rispondere alla complessità tecnica e alla varietà dell’offerta, garantendo risultati altamente accurati e rappresentativi.

Analisi trasparente e completa delle emissioni

L’Environmental Impact Tracker fornisce una panoramica dettagliata che include la produzione, il trasporto, l’uso e il fine vita delle infrastrutture digitali. I dati comprendono non solo le emissioni dirette e indirette (scope 1 e 2), ma anche le emissioni ascrivibili all’intera filiera (scope 3), offrendo un benchmark rigoroso basato sulle performance ambientali del mercato, validato dallo studio della società di ricerca indipendente IJO.

Funzionalità innovative per una misurazione avanzata

Le funzionalità più recenti introducono nuovi standard nella valutazione ambientale del cloud. Il tracker considera infatti le emissioni durante la fase di utilizzo, integrando due prospettive: i fattori medi di emissione nazionali e quelli specifici dei fornitori di energia elettrica con cui OVHcloud collabora.

Viene inoltre monitorato l’impatto del riutilizzo dei componenti hardware, con particolare attenzione all’assemblaggio dei server, a conferma dell’approccio circolare del Gruppo.

Verso un approccio multidimensionale

Presto, lo strumento includerà nuovi indicatori ambientali oltre alla CO₂, come:

  • Consumo di acqua
  • Utilizzo del suolo
  • Sfruttamento delle risorse abiotiche

Questa estensione offrirà ai clienti una mappatura ambientale ancora più profonda e multidimensionale, contribuendo a decisioni più consapevoli e sostenibili.

Impegno concreto per un digitale responsabile

In un mondo in cui ogni azione fa la differenza, valutare con precisione e trasparenza la propria impronta ambientale non è più un’opzione, ma una responsabilità. In veste di attori impegnati in tal senso, supportiamo i nostri clienti nel comprendere e gestire il proprio impatto. Per questo continuiamo a migliorare il nostro Environmental Impact Tracker, un vero punto di riferimento sul mercato, riconosciuto per il rigore metodologico e la completezza. Siamo determinati a proseguire nel nostro impegno per contribuire a un cloud più sostenibile e responsabile.

afferma Grégory Lebourg, Global Environmental Director di OVHcloud.

25 anni di innovazione sostenibile

Sin dalla sua fondazione, OVHcloud ha orientato la propria missione e le proprie pratiche verso un digitale responsabile. Grazie a numerose innovazioni – come l’adozione su larga scala del raffreddamento ad acqua (watercooling) e un modello industriale integrato verticalmente – i data center del Gruppo registrano indici PUE e WUE (indicatori di efficienza energetica e idrica) tra i migliori del settore.

All’inizio del 2025, il Gruppo è stato classificato tra il 16% delle aziende più virtuose del proprio settore secondo la Corporate Sustainability Assessment di S&P Global Ratings, confermando ancora una volta il proprio impegno per un cloud sostenibile.

Disponibilità e roadmap evolutiva

L’Environmental Impact Tracker è già disponibile per tutti i clienti OVHcloud a livello globale, esclusi gli Stati Uniti. L’accesso avviene tramite lo Spazio Cliente o via API dedicata.

Le prossime funzionalità in arrivo includono:

  • Modulo per Storage e Web Hosting
  • Supporto per l’analisi ambientale multidimensionale

Impact tracker e digitale: come cambia il reporting ESG

Dal dato grezzo all’insight strategico

L’impact tracker si colloca al centro della più ampia rivoluzione digitale che sta interessando il settore ESG. La crescente complessità delle normative e la necessità di una rendicontazione trasparente impongono alle aziende di adottare soluzioni tecnologiche avanzate per la raccolta e la gestione dei dati. Gli impact tracker automatizzano questo processo, integrando dati provenienti da fonti eterogenee quali sistemi ERP (Enterprise Resource Planning), CRM (Customer Relationship Management), sensori IoT per il monitoraggio ambientale, database pubblici e piattaforme di terze parti.

La digitalizzazione consente di eliminare molte delle inefficienze legate alla gestione manuale dei dati, riducendo drasticamente il rischio di errori e ritardi nella reportistica. Inoltre, l’automatizzazione libera risorse preziose, che possono essere dedicate ad attività a maggior valore aggiunto come l’analisi strategica e la pianificazione degli interventi di sostenibilità.

L’efficienza operativa generata dalla digitalizzazione, combinata con la qualità e tempestività dei dati raccolti, rende possibile un monitoraggio ESG continuo e dinamico, che risponde alle esigenze di un contesto economico e sociale sempre più rapido e competitivo.


AI e machine learning al servizio dell’impact tracking

Un’altra frontiera dell’innovazione digitale applicata all’impact tracking è rappresentata dall’uso dell’intelligenza artificiale e degli algoritmi di machine learning che non si limitano a raccogliere e visualizzare dati, ma sono in grado di identificare pattern complessi, anomalie e trend nascosti che potrebbero sfuggire all’analisi umana tradizionale.

L’analisi predittiva permette di prevedere impatti futuri, ad esempio stimando come cambiamenti climatici, nuove regolamentazioni o evoluzioni di mercato potrebbero influenzare la performance ESG di un’azienda. Inoltre, l’AI può suggerire azioni correttive, ottimizzando i piani di sostenibilità e riducendo rischi reputazionali e operativi.

Questa capacità di trasformare i dati ESG in insight strategici fa dell’impact tracker un vero e proprio asset competitivo. Le aziende che adottano tecnologie basate sull’intelligenza artificiale sono in grado di anticipare scenari, adattarsi rapidamente e comunicare con maggiore efficacia con i propri stakeholder.


Interoperabilità a supporto della governance ESG

La digitalizzazione e l’innovazione non si fermano alla raccolta e analisi dei dati: un aspetto cruciale è l’interoperabilità tra sistemi diversi. Gli impact tracker moderni sono progettati per integrarsi nativamente tramite API (Application Programming Interface) con piattaforme di reporting ESG, sistemi gestionali ERP, CRM, software di project management e strumenti di business intelligence.

Questa integrazione consente una gestione fluida e coerente dei dati lungo tutta la catena del valore, evitando ridondanze, duplicazioni e incoerenze. La possibilità di sincronizzare dati in tempo reale tra sistemi diversi facilita inoltre la collaborazione tra dipartimenti aziendali e partner esterni, migliorando la governance ESG complessiva.

In sintesi, l’interoperabilità potenzia l’efficacia dell’impact tracker, trasformandolo in un hub digitale capace di orchestrare processi complessi, supportare decisioni integrate e garantire un reporting ESG robusto e affidabile.


Come usare un impact tracker: checklist operativa


Introdurre un impact tracker in azienda richiede non solo una visione strategica, ma anche un approccio strutturato e metodico. Di seguito una checklist operativa per avviare il processo in modo efficace, assicurando coerenza con gli obiettivi ESG dell’organizzazione:

  1. Definisci gli obiettivi di impatto da monitorare Prima di scegliere qualsiasi strumento, è fondamentale chiarire quali sono gli obiettivi ESG prioritari: riduzione delle emissioni, inclusione sociale, governance etica, economia circolare, ecc. Gli indicatori da monitorare devono essere rilevanti, misurabili e coerenti con la strategia aziendale e gli standard internazionali (es. SDGs, CSRD, GRI).
  2. Mappa le fonti dati disponibili Identifica tutte le fonti interne ed esterne da cui raccogliere dati ESG: ERP, CRM, software HR, sistemi di gestione ambientale, sensori IoT, survey, audit di filiera. Valuta la qualità, frequenza e accessibilità di questi dati, per definire un piano di integrazione credibile.
  3. Seleziona la piattaforma di Impact Tracking più adatta Esistono numerose soluzioni sul mercato, da piattaforme enterprise a strumenti per PMI o enti pubblici. Valuta le opzioni sulla base di: Funzionalità (dashboard, automazione, analytics, AI); Integrazione con sistemi esistenti (API, ERP, CRM); Aderenza agli standard ESG; Usabilità e supporto tecnico; Costi e scalabilità nel tempo.
  4. Coinvolgi i team interni e assegna le responsabilità Un progetto di impact tracking richiede il coinvolgimento di più funzioni: sustainability, IT, operations, HR, procurement. Definisci ruoli, responsabilità e flussi operativi chiari, creando una governance condivisa del dato ESG.
  5. Avvia una fase pilota e testa i KPI Prima del rollout completo, è utile iniziare con una fase pilota su una business unit, un progetto o una linea di prodotto. Questo permette di validare i KPI, verificare la qualità dei dati e migliorare l’usabilità dello strumento.
  6. Crea dashboard e report ESG personalizzati Personalizza i cruscotti e i report sulla base degli stakeholder interni ed esterni: board, investitori, clienti, autorità. Integra la rendicontazione con standard riconosciuti (GRI, SASB, CSRD) e prepara output flessibili e riutilizzabili per audit, bandi e comunicazioni istituzionali.
  7. Forma il personale e promuovi una cultura del dato Affinché l’impact tracker sia davvero efficace, è fondamentale formare le persone sull’uso dello strumento e promuovere una cultura aziendale orientata alla misurazione, trasparenza e miglioramento continuo.
  8. Monitora, ottimizza, migliora Un impact tracker non è mai “completo”. Va alimentato, aggiornato, adattato. Prevedi momenti ricorrenti di revisione dei KPI, valutazione delle performance ESG, aggiornamento tecnologico e allineamento con le nuove normative.

Vuoi che trasformi questa checklist in un’infografica da inserire nell’articolo? Oppure posso fornirti un template Excel o Notion per organizzare le attività.

Conclusioni: perché adottare un Impact Tracker oggi

Nel panorama economico e sociale attuale, la sostenibilità è ormai un driver imprescindibile per la creazione di valore. Consumatori, investitori, regolatori e dipendenti richiedono sempre più trasparenza, responsabilità e impegno concreto in ambito ESG. In questo contesto, dotarsi di un impact tracker non rappresenta più una semplice opzione strategica, ma una necessità urgente per ogni organizzazione che voglia mantenere competitività e reputazione nel medio-lungo termine.

Investire in un impact tracker significa acquisire strumenti sofisticati per misurare in modo rigoroso e continuo il proprio impatto ambientale, sociale e di governance. Ciò consente non solo di monitorare le performance in tempo reale, ma anche di anticipare rischi e opportunità, ottimizzare le strategie di sostenibilità e migliorare la capacità di rendicontazione verso tutti gli stakeholder.

Inoltre, grazie alle potenzialità offerte dall’innovazione digitale — dall’automazione alla intelligenza artificiale, dall’interoperabilità con altri sistemi — l’impact tracker trasforma i dati ESG in un vero e proprio asset strategico, capace di guidare la transizione verso un modello di business più responsabile, resiliente e allineato con i criteri di finanza sostenibile.

In definitiva, adottare un impact tracker significa abbracciare una nuova cultura d’impresa, basata su decisioni data-driven e trasparenza, elementi imprescindibili per costruire un futuro sostenibile e creare valore condiviso in un mondo in continua evoluzione.

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