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Dati ESG e aziende: le principali sfide secondo Bloomberg



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Rispetto delle normative, copertura e qualità dei dati, difficoltà nell’adattarsi a contenuti in costante evoluzione sono alcune delle evidenze della ricerca realizzata da Bloomberg tra i professionisti del mercato finanziario europeo per analizzare le tendenze e le sfide legate alla gestione dei dati ESG

Pubblicato il 30 mar 2024

Mauro Bellini

Direttore Responsabile ESG360.it e Agrifood.Tech



Dati ESG al centro della ricerca Bloomberg
Fonte: Ricerca "European ESG Data Trends Survey 2024" – Bloomberg

A che punto siamo in Europa nel rapporto tra i dati ESG e le aziende? Quali sono le principali criticità? Le opportunità? Dove si concentra l’attenzione? Per meglio comprendere come viene vissuto il rapporto con i dati ESG da parte delle imprese europee, Bloomberg ha recentemente condotto un sondaggio tra circa 200 partecipanti al mercato finanziario europeo, con l’obiettivo di analizzare le principali tendenze e le sfide legate alla gestione dei dati.

Nello specifico la ricerca, denominata “European ESG Data Trends Survey 2024” (e disponibile QUI n.d.r.), si è focalizzata su professionisti attivi sui mercati e nelle città di Londra, Stoccolma, Ginevra, Amsterdam, Francoforte, Parigi e Milano ed è stata condotta nel corso del 2023. Il metodo adottato ha voluto indagare una serie di argomenti che vanno dal livello di priorità che viene attribuito dai professionisti ai dati ESG alle difficoltà che si incontrano nell’accesso e nella valutazione di questi dati per arrivare alle pratiche di gestione dei dati stessi.

La focalizzazione sulle normative guida l’attenzione ai dati ESG

Il primo risultato della survey riguarda quali sono le principali fonti di attenzione verso i dati ESG ed emerge che i Regulatory Requirements sono di gran lunga i fattori sui quali si concentra maggiormente lo sguardo e il pensiero dei professionisti. Il rispetto delle normative è la priorità più alta con il 35% per quanto attiene all’accesso ai dati ESG. Seguono gli obiettivi legati al rischio climatico e la ricerca di percorsi di neutralità carbonica o net zero solutions con il 18%. Quasi a pari merito con il 17% troviamo un utilizzo dei dati ESG per capire e misurare le performance nel ritorno degli investimenti e con il 14% la possibilità di valutare l’impatto degli investimenti. Si ferma al 13% la quota di coloro che guardano ai dati ESG come mezzo per valutare e controllare i Rating ESG.

Qualche perplessità sulla copertura e sulla qualità dei dati ESG

La copertura e la qualità dei dati ESG riportati dalle aziende rappresentano un ostacolo significativo: il 63% degli intervistati li ha citati come la loro preoccupazione principale. Con l’entrata in vigore della Direttiva sulla divulgazione delle informazioni non finanziarie CSRD nell’UE, si prevede un aumento della quantità e della qualità dei dati ESG forniti dalle aziende nei prossimi anni. Ma con questa maggiore disponibilità di dati si renderà sempre più pressante la necessità di una gestione ed integrazione efficiente di questi ultimi.

La sfida è seguire una costante e veloce evoluzione dei dati

Dati ESG: datta ricerca pubblicata da Bloomberg emerge la difficoltà per le imprese di seguire l'evoluzione dei dati
Fonte: Ricerca “European ESG Data Trends Survey 2024” – Bloomberg

Secondo la ricerca Bloomberg, la principale sfida nella gestione dei dati ESG è rappresentata dall’adattamento a contenuti che sono in costante evoluzione per il 41% del campione. Altre difficoltà includono la capacità di collegare i dati ESG ad altre entity o altri data asset rilevanti esistenti per il 25%. Il tema legato al rispetto degli obblighi di rendicontazione rappresenta la sfida principale per il 18% dei partecipanti mentre la la gestione di diversi flussi di dati provenienti da tanti e diversi fornitori ESG è una sfida determinante per il16%.

Alla ricerca della migliore strategia ESG

Davanti a queste sfide, le aziende sono alla ricerca di una strategia che permetta di gestire la capacità di generare conoscenza utile a fronte di un aumento costante e del volume dei dati ESG.

Circa un terzo del campione pari al 38% ha scelto di gestire i propri dati ESG centralmente con una soluzione proprietaria, una quota paragonabile pari al 32% li gestisce individualmente per ogni singola unità aziendale, solo il 10% ha scelto di gestirli all’esterno facendo riferimento a un fornitore terzo mentre c’è una quota importante che arriva al 20% che sta ancora valutando la propria strategia di gestione dei dati.

Nadia Humphreys, responsabile delle soluzioni di finanza sostenibile presso Bloomberg, in una nota rilasciata dalla società, ha messo in evidenza come la gestione dei dati ESG sia determinante per migliorare i risultati aziendali: “Se le aziende non riescono a organizzare i loro dati ESG, non possono prendere decisioni efficaci utilizzando le informazioni che servono quando servono”. Humphreys ha osservato che i dati sulla sostenibilità di Bloomberg coprono la conformità normativa, le emissioni di carbonio, il debito sostenibile, gli indici climatici e tutte le altre informazioni rilevanti per l’ESG.

Su ESG Smart Data una selezione e una sintesi delle ricerche e delle analisi sul ruolo e sulle prospettive della sostenibilità per le imprese e per le pubbliche amministrazioni.

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