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Natura e biodiversità, il modello E.ON per un business sostenibile



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L’impegno di E.ON Italia nella transizione energetica sostenibile: i progetti per proteggere gli ecosistemi, promuovere la biodiversità e generare valore nei territori in cui opera

Pubblicato il 17 giu 2025



natura e biodiversità

l tema della salvaguardia di natura e biodiversità è sempre più al centro dell’agenda climatica globale perché da queste dipende la salute degli ecosistemi che sostengono la vita sul Pianeta.

Le Nazioni Unite hanno incluso la perdita di biodiversità – mezzo milione di specie scomparirà nei prossimi decenni – nella “triplice crisi planetaria”, insieme al cambiamento climatico e all’inquinamento atmosferico.

Il declino della biodiversità non riguarda solo l’ambiente naturale, ma coinvolge tutta la società, comprese le imprese che dipendono dai servizi ecosistemici forniti dalla natura per le loro attività, ma il loro utilizzo e sovra-utilizzo può danneggiare significativamente la biodiversità.

Il dossier “Natura e Biodiversità” pubblicato da E.ON – uno dei principali operatori energetici in Europa, con una forte presenza in Italia – testimonia l’impegno concreto dell’azienda per la tutela degli ecosistemi, in una visione integrata che unisce energia sostenibile, responsabilità ambientale e innovazione sociale.

Biodiversità: un patrimonio da salvaguardare

La biodiversità rappresenta la diversità della vita sulla Terra, inclusa
la diversità degli ecosistemi, delle specie e dei geni e costituisce la base dei servizi ecosistemici da cui dipendiamo poiché garantisce le risorse fondamentali per la nostra sopravvivenza (quali cibo, aria, acqua, energia e materie prime).

L’Italia, inserita nel Bacino Mediterraneo – uno degli hotspot di biodiversità definiti a scala planetaria – è caratterizzata da un patrimonio di biodiversità tra i più ricchi in Europa sia per numero totale di specie animali e vegetali, sia per l’alto tasso di endemismo (ovvero dalla presenza di specie che vivono solo all’interno dei confini italiani), ma estremamente fragile.

Insieme al cambiamento climatico e all’inquinamento atmosferico, la perdita di biodiversità è oggi parte di una triplice crisi planetaria, come riconosciuto dalle Nazioni Unite. Questa crisi non riguarda solo l’ambiente, ma ha ricadute dirette su società ed economia, coinvolgendo in modo crescente anche il mondo del business.

Imprese e biodiversità tra dipendenze e nuove responsabilità

Natura e biodiversità non sono concetti astratti per il mondo del business, ma elementi fondamentali da cui le imprese dipendono quotidianamente. Acqua potabile, regolazione climatica, impollinazione, fertilità del suolo: i cosiddetti servizi ecosistemici forniscono risorse e condizioni essenziali per ogni attività economica. Tuttavia, proprio l’utilizzo intensivo e spesso non regolato di questi servizi sta contribuendo alla loro degradazione.

Questa relazione tra impresa e natura è caratterizzata da una doppia dimensione: da un lato le aziende dipendono dalla salute degli ecosistemi, dall’altro li influenzano con le loro attività. Emissioni, consumo di suolo, deforestazione, inquinamento: sono tutti fattori che, se non gestiti con consapevolezza, contribuiscono al declino della biodiversità e al deterioramento degli equilibri ambientali.

Nuove foreste per tutelare la biodiversità e contrastare il climate change

Secondo lo Studio sulla Biodiversità Forestale condotto in Italia da Rete Clima – impresa sociale che supporta le aziende in percorsi di decarbonizzazione e di azione sui temi della sostenibilità e partner tecnico di E.ON per i progetti forestali – il 90% delle imprese considera strategico creare nuove foreste per contrastare il cambiamento climatico e proteggere la biodiversità.

Inoltre, un aspetto interessante e spesso sottovalutato riguarda l’impatto economico dei servizi ecosistemici: i benefici forniti dalle foreste su tutto il territorio nazionale hanno un valore annuale complessivo che si stima arrivi a superare i 220 miliardi di euro.

Le foreste urbane aiutano infatti a ridurre l’inquinamento atmosferico e le isole di calore, aumentano il sequestro di CO2, contribuiscono a regolare il ciclo dell’acqua e a contrastare il dissesto idrogeologico, oltre a creare nuovi spazi aggregativi. Inoltre
negli ambiti urbani gli alberi possono generare un miglioramento della qualità dell’aria e della fruizione urbana, una riduzione dell’uso dei condizionatori nei mesi caldi e aumentare l’appetibilità del luogo.

Oggi le aziende non possono più permettersi di ignorare queste dinamiche. Occorre abbandonare una logica di breve periodo e adottare approcci sistemici, interdisciplinari, capaci di considerare le connessioni tra clima, natura, salute pubblica e sviluppo economico.


La strategia “Nature.ON”: un approccio olistico al cambiamento

Nel 2024 E.ON ha compiuto un passo strategico fondamentale verso la sostenibilità lanciando Nature.ON, una piattaforma d’azione integrata che affronta in modo sistemico le grandi sfide ambientali contemporanee. Al centro della strategia vi è l’obiettivo di generare un impatto netto positivo sulla natura, un concetto che va oltre la semplice riduzione dei danni, puntando alla rigenerazione attiva degli ecosistemi.

Nature.ON si fonda su tre pilastri strettamente interconnessi:

  1. Contrasto al cambiamento climatico – attraverso la riduzione delle emissioni dirette e indirette, l’adozione di energie rinnovabili e l’elettrificazione dei consumi.
  2. Tutela della biodiversità e degli ecosistemi – grazie ad azioni mirate alla conservazione e alla rinaturalizzazione di habitat terrestri e marini.
  3. Gestione sostenibile delle risorse e dei rifiuti – per favorire l’economia circolare e ridurre l’impronta ambientale lungo tutta la catena del valore.

Tra le azioni cardine, spicca il progetto ECM (Ecological Corridor Management), uno standard europeo adottato da E.ON per trasformare le aree sotto le linee elettriche ad alta tensione in veri e propri corridoi ecologici. Questa soluzione innovativa consente di migliorare la connessione tra habitat naturali, promuovendo la diffusione di flora e fauna e contribuendo alla resilienza degli ecosistemi. L’azienda prevede di implementare l’ECM su 13.000 km di linee entro il 2029, con un investimento diretto di almeno 10 milioni di euro.

Un altro elemento distintivo è il Biodiversity Assessment, un processo di valutazione ambientale volto a mappare le aree più sensibili dal punto di vista ecologico. E.ON ha già condotto analisi geospaziali e settoriali sui suoi impianti – tra cui centrali di cogenerazione e parchi fotovoltaici – per valutare l’impatto su suolo, acqua e habitat. Questo strumento ha permesso all’azienda di individuare criticità e opportunità, e di progettare interventi di mitigazione mirati, come fasce vegetative, zone umide e installazioni per insetti impollinatori.

Infine, la strategia prevede un significativo impegno finanziario: entro il 2029 saranno stanziati oltre 10 milioni di euro per progetti nature-positive, ovvero capaci di restituire valore agli ecosistemi in cui l’azienda opera. Questo include sia interventi di rinaturalizzazione che programmi educativi e collaborazioni con enti scientifici e ambientali.

Nature.ON rappresenta una visione avanzata della sostenibilità d’impresa, che riconosce il valore intrinseco della natura e integra la sua tutela nella strategia di crescita. In un momento storico in cui la biodiversità è sotto minaccia e la crisi climatica si fa sempre più urgente, l’approccio di E.ON dimostra che un altro modello energetico – rispettoso, rigenerativo e lungimirante – è davvero possibile.


Progetti simbolo di E.ON per la natura e biodiversità in Italia

La strategia Nature.ON trova piena realizzazione attraverso una serie di progetti concreti che E.ON ha sviluppato sul territorio italiano. Queste iniziative, spesso in collaborazione con enti locali e partner scientifici, rappresentano modelli virtuosi di tutela ambientale, rigenerazione ecosistemica e sensibilizzazione delle comunità. Tra questi, spiccano tre pilastri fondamentali: Boschi E.ON, Biodiversity Lab ed Energy4Blue.


Boschi E.ON: riforestare per rigenerare

Nato nel 2011, Boschi E.ON è uno dei progetti di riforestazione più significativi del panorama aziendale italiano. Fino al 2024 sono stati piantati oltre 135.000 alberi in 61 aree verdi, con l’obiettivo di raggiungere 150.000 entro il 2025. Si tratta di un intervento su scala nazionale, che ha interessato 119 ettari complessivi, contribuendo alla riduzione di circa 85.000 tonnellate di CO₂.

Le zone interessate non sono scelte a caso: spesso si tratta di aree urbane o periurbane abbandonate, siti degradati o territori colpiti da eventi climatici estremi, come la tempesta Vaia. La riforestazione, in questo contesto, ha un ruolo molteplice: non solo compensa le emissioni, ma rigenera habitat naturali, migliora la qualità dell’aria, contrasta il dissesto idrogeologico e favorisce la biodiversità locale.

Il progetto ha anche un forte impatto sociale e partecipativo: grazie al coinvolgimento dei cittadini e all’adozione della metodologia SROI, E.ON ha potuto misurare il valore economico, ambientale e comunitario di ogni albero piantato. Per ogni euro investito, si generano circa 3 euro di beneficio distribuito tra ambiente, occupazione e qualità della vita.


Biodiversity Lab: innovazione ecologica e didattica

Nei comuni di Giussano e Brugherio, E.ON e Rete Clima hanno dato vita a veri e propri “laboratori nel bosco”, ambienti sperimentali per la tutela della biodiversità e la sensibilizzazione ambientale. Questi Biodiversity Lab rappresentano un nuovo paradigma di intervento urbano, in cui educazione, scienza e rinaturalizzazione si incontrano.

Ogni laboratorio include:

  • Flower strip: fasce fiorite per attrarre impollinatori, migliorare l’impollinazione e il controllo biologico dei parassiti.
  • Bugs hotel: rifugi artificiali che offrono habitat sicuri a insetti utili e impollinatori, fondamentali per la biodiversità urbana.
  • Zone umide: ecosistemi acquatici artificiali che favoriscono anfibi, uccelli e insetti e migliorano il microclima.
  • Log pyramids: cumuli di legna morta che ospitano funghi e insetti saproxilici, cruciali per il ciclo della materia organica.
  • Tiny Forest: micro-foreste ad alta densità secondo il metodo Miyawaki, che simulano le condizioni ecologiche di una foresta matura in tempi rapidissimi.

Oltre al valore ecologico, i Biodiversity Lab hanno una forte funzione didattica e divulgativa: pannelli esplicativi, percorsi educativi e attività sul campo avvicinano cittadini e studenti al mondo naturale, rendendoli parte attiva del processo di tutela.


Energy4Blue: un’alleanza per il Mediterraneo

Energy4Blue è il progetto di E.ON dedicato alla tutela della biodiversità marina e alla salvaguardia del Mar Mediterraneo, un ecosistema straordinario quanto fragile. L’iniziativa è nata nel 2019 e nel tempo ha esteso il proprio impatto ben oltre la semplice pulizia delle coste, diventando un programma strutturato di rigenerazione marina ed educazione ambientale.

Le azioni principali includono:

  • Save the Wave: realizzato insieme a UNESCO-IOC, mira alla rigenerazione delle praterie di Posidonia oceanica, pianta marina essenziale per l’assorbimento di CO₂ e la produzione di ossigeno. Le attività hanno già coinvolto aree come le Isole Tremiti e Mondello, e hanno permesso il ripristino di oltre 245 m² di habitat marino.
  • Citizen science e Summer School: programmi educativi rivolti a studenti e giovani ricercatori, con oltre 6.000 partecipanti. Tra le attività, corsi sul campo, monitoraggi della biodiversità, sessioni pratiche con subacquei formati e lezioni con esperti internazionali.
  • Collaborazione con Filicudi Wildlife Conservation: per la tutela di tartarughe marine e cetacei nelle Isole Eolie, incluso il supporto a centri di primo soccorso per animali marini in difficoltà e il progetto Capo d’Eolo per il monitoraggio dei capodogli.

Energy4Blue dimostra come la biodiversità marina possa essere protetta, studiata e valorizzata anche attraverso il coinvolgimento del settore privato, in sinergia con istituzioni, scuole e comunità locali.

Questi tre progetti simbolo raccontano un’unica visione: la transizione ecologica deve essere tangibile, misurabile e partecipata. E.ON dimostra che è possibile coniugare innovazione energetica, rispetto della natura e sviluppo sociale in un modello d’impresa responsabile, pronto per le sfide del nostro tempo.


L’impatto positivo: benefici ambientali, sociali ed economici

Quando si parla di natura e biodiversità, è facile pensare solo in termini ecologici. Ma i progetti promossi da E.ON dimostrano che la tutela del capitale naturale può e deve generare valore anche sul piano sociale ed economico.

Grazie all’utilizzo della metodologia SROI – Social Return on Investment, E.ON ha misurato in modo trasparente e oggettivo gli effetti complessivi della riforestazione urbana e degli interventi ambientali locali.

Il risultato è chiaro: ogni euro investito nella creazione dei Boschi E.ON genera fino a 3 euro di valore condiviso. Un ritorno concreto e misurabile che si distribuisce lungo i tre assi fondamentali sostenibilità anche riconosciuti nell’acronimo ESG (Environmental, Social, Governance):

  • Ambientale: l’assorbimento di CO₂, la rigenerazione del suolo, la riduzione dell’inquinamento atmosferico e acustico, la creazione di habitat per la fauna, il rafforzamento della resilienza climatica nelle città.
  • Sociale: la promozione del benessere psicofisico, la creazione di spazi verdi fruibili, il rafforzamento della coesione comunitaria e la valorizzazione del senso di appartenenza ai territori.
  • Economico: la generazione di posti di lavoro green, lo sviluppo di filiere forestali sostenibili, la valorizzazione del territorio urbano anche in ottica turistica e immobiliare.

In particolare, il miglioramento della qualità della vita urbana emerge come uno degli outcome più significativi: meno caldo, più ombra, maggiore accessibilità a spazi verdi sicuri e rigeneranti. Il contatto diretto con la natura, infatti, non è solo un beneficio estetico ma un vero determinante di salute, soprattutto nelle aree urbane più densamente popolate.

In parallelo, i progetti E.ON rafforzano l’educazione ambientale come leva trasformativa. Attraverso i Biodiversity Lab, le attività di citizen science e i percorsi educativi legati a Energy4Blue, migliaia di studenti, giovani ricercatori e cittadini sono stati coinvolti in esperienze concrete di tutela della biodiversità. Questo coinvolgimento diretto stimola un cambio culturale fondamentale: le persone smettono di essere spettatori e diventano agenti attivi della transizione ecologica.


Natura e biodiversità: la vera energia del futuro

Nel cuore della strategia Nature.ON, E.ON ha inserito una visione forte e controcorrente: la biodiversità non è un vincolo, ma una risorsa strategica. In un mondo che cerca soluzioni concrete alla crisi climatica e alla perdita di ecosistemi, investire in natura e biodiversità significa costruire fondamenta solide per un’economia più resiliente, inclusiva e sostenibile.

L’approccio di E.ON mostra che transizione energetica, rigenerazione ambientale e responsabilità sociale non sono percorsi paralleli, ma un’unica traiettoria verso un nuovo modello di sviluppo. L’energia del futuro non si misura solo in kilowattora, ma anche in alberi piantati, habitat salvati, comunità educate e territori valorizzati.

I risultati raggiunti, le metriche di impatto e la partecipazione crescente dimostrano che il futuro sostenibile non è più una promessa: è una realtà già in corso. E.ON, con i suoi progetti, lo rende tangibile ogni giorno, portando la natura al centro dell’energiaone crescente dimostrano che il futuro sostenibile non è più una promessa: è una realtà già in corso. E.ON, con i suoi progetti, lo rende tangibile ogni giorno, portando la natura al centro dell’energia.

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