La Rimozione del Carbonio è una sfida che si gioca su due grandi livelli. Il primo, quello più importante e strategico, riguarda le soluzioni, le innovazioni tecnologiche, le pratiche agricole e ambientali per il Carbon Removal, la seconda riguarda la capacità di misurare e di certificare i risultati che si possono ottenere. Il secondo punto è da tempo considerato a tutti gli effetti come il fattore determinante per favorire una reale diffusione di pratiche di carbon removal. La possibilità di misurare i risultati in forma standardizzata e certificata è il presupposto per una valorizzazione commerciale dei risultati ottenibili con tecnologie, metodologie e pratiche.
Carbon removal: l’approvazione del Parlamento Europeo
All’inizio dell’anno avevamo seguito il percorso che aveva portato a un accordo UE sulla creazione di un framework di certificazione per la rimozione del carbonio. Quel percorso è giunto a compimento e i deputati europei hanno approvato l’adozione di un nuovo Quadro di certificazione UE per il carbon removal che ha lo scopo di promuovere progetti e attività finalizzate alle rimozioni di carbonio di alta qualità per diffondere l’adozione di queste pratiche e contribuire a raggiungere la neutralità climatica dell’UE entro il 2050 con una serie di misure che puntano a contrastare nello stesso tempo i rischi di greenwashing.
Grazie alle nuove regole gli agricoltori potranno essere retribuiti per le attività agricole che consentono di raggiungere obiettivi di carbon removal e verrà istituito e organizzato un Registro pubblico dell’UE per garantire trasparenza in queste attività.
Le tipologie di carbon removal
L’accordo politico con i paesi UE che ha permesso al Parlamento Europeo di approvare un nuovo Quadro Volontario di Certificazione per le rimozioni del carbonio, ha visto 441 voti favorevoli, 139 contrari e 41 astensioni.
Con questa legge il Parlamento Europeo punta a regolamentare diverse tipologie di Carbon removal come:
- lo stoccaggio permanente del carbonio attraverso tecnologie industriali
- lo stoccaggio del carbonio in prodotti duraturi
- il Carbon farming

Misurare e certificare il carbon removal
L’obiettivo primario della delle nuova normativa è predisporre le condizioni per migliorare la capacità dell’UE di quantificare, monitorare e verificare le pratiche di carbon removal e favorire la loro diffusione.
Nel comunicato emesso dal Parlamento Europeo la relatrice Lídia Pereira (EPP, PT) ha tenuto a ribadire la propria soddisfazione aggiungendo che: “...non vedo l’ora di vedere un futuro in cui coloro che rimuovono e immagazzinano attivamente il carbonio ricevano un adeguato incentivo per farlo. Sono anche entusiasta di vedere che gli agricoltori possono avere una fonte di reddito extra per tutti i loro sforzi!”
In che mondo il carbon removal è al servizio dell’ESG
Nel contesto dei criteri ESG utilizzati dagli investitori per valutare l’impatto delle aziende il carbon removal svolge un ruolo chiave nel fornire indicazioni sulle aspettative ambientali. Le aziende che adottano pratiche di carbon removal dimostrano un impegno concreto nella riduzione delle emissioni di CO2, migliorando così il loro profilo ESG. Questo non solo attira investitori attenti alla sostenibilità, ma può anche portare a vantaggi competitivi e reputazionali.
L’integrazione del carbon removal nelle strategie ESG può poi stimolare l’innovazione e la crescita sostenibile. Le aziende sono incentivate a sviluppare nuove tecnologie e processi che non solo riducono le emissioni, ma migliorano anche l’efficienza operativa e la resilienza a lungo termine.
Carbon removal e carbon farming
Il carbon removal e il carbon farming sono due strategie complementari nella lotta contro i cambiamenti climatici, entrambe focalizzate sulla riduzione della concentrazione di anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera. Sebbene condividano l’obiettivo comune di mitigazione degli effetti del riscaldamento globale, operano attraverso approcci distinti ma interconnessi.
Il carbon removal si riferisce a una serie di tecnologie e pratiche progettate per rimuovere direttamente la CO2 dall’atmosfera come può essere ad esempio anche il CCS Carbon Capture & Storage. Queste tecnologie includono la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS), la bioenergia con cattura e stoccaggio del carbonio (BECCS), e l’uso di materiali che assorbono CO2. Queste soluzioni tecnologiche sono spesso su larga scala e richiedono investimenti significativi in ricerca e sviluppo.
Il carbon farming a sua volta è una pratica agricola che mira a sequestrare il carbonio nel suolo e nella biomassa vegetale attraverso tecniche di agricoltura sostenibile. Queste tecniche includono la rotazione delle colture, l’uso di colture di copertura, la riduzione della lavorazione del suolo e l’agroforestazione. Il carbon farming non solo contribuisce al sequestro del carbonio, ma migliora anche la salute del suolo, la biodiversità e la resilienza agricola. Il carbon farming può essere interpretato come una forma di carbon removal naturale, che sfrutta i processi biologici per assorbire CO2. Nello stesso tempo le pratiche di carbon farming possono essere integrate con tecnologie di carbon removal per massimizzare l’efficacia complessiva.
Carbon removal e agricoltura rigenerativa
Carbon Removal e Agricoltura Rigenerativa: Un Approccio Integrato per la Sostenibilità
Il carbon removal e l’agricoltura rigenerativa rappresentano due pratiche agricole che permettono la rimozione della CO2 atmosferica, ma lo fanno attraverso approcci distinti e complementari. L’agricoltura rigenerativa è un approccio agricolo che mira a migliorare la salute del suolo, aumentare la biodiversità e sequestrare il carbonio attraverso pratiche sostenibili. Le pratiche rigenerative possono essere integrate con tecnologie di carbon removal per migliorare la fertilità del suolo e la capacità di ritenzione idrica, riducendo la necessità di input chimici e aumentando la resilienza ai cambiamenti climatici. Allo stesso tempo, il carbon removal tecnologico può compensare le emissioni inevitabili, contribuendo a un bilancio netto di carbonio positivo.