Agrifood e ESG

Agricoltura sostenibile, cos’è e come funziona

Garantire il nutrimento agli esseri umani nonostante l’impatto dei cambiamenti climatici e l’aumento della popolazione sulla terra, rispettando l’acqua, la terra e la biodiversità. Sono questi gli obiettivi dell’agricoltura sostenibile, che può trarre grandi vantaggi dalle tecnologie emergenti come l’IoT, l’analisi dei dati e la Blockchain nella cosiddetta Agricoltura 4.0

Aggiornato il 04 Giu 2024

Free picture (Organic farming) from https://torange.biz/organic-farming-27245

Rispettare le risorse naturali come l’acqua, la terra e la biodiversità, assicurando contemporaneamente il nutrimento agli esseri umani nonostante l’impatto dei cambiamenti climatici e l’aumento della popolazione sulla terra. Sono questi gli obiettivi dell’agricoltura sostenibile, dove la parola sostenibilità non è riferita però soltanto all’ambiente, ma anche all’ambito sociale: assicurando quindi la salute delle persone, la qualità della vita di chi si occupa della produzione, i diritti umani di chi opera nel settore e l’equità sociale.

Per arrivare a centrare questi obiettivi le tecnologie emergenti possono arrivare a svolgere un ruolo di primo piano, a partire dalla cosiddetta agricoltura 4.0, dove connettività, intelligenza artificiale e IoT possono trovare impiego per dare un contributo in uno dei settori che tradizionalmente è rimasto più al riparo dall’innovazione, e che per lungo tempo è stato considerato come uno dei comparti più legati alla tradizione, e quindi a metodi di produzione e di distribuzione datati e con grandi possibilità di essere resi più efficienti.

Che cos’è l’agricoltura sostenibile

Al centro del concetto di agricoltura sostenibile c’è l’obiettivo di soddisfare il fabbisogno dell’umanità, che si tratti di cibo o di tessuti, senza che questa attività sia destinata a penalizzare le esigenze delle generazioni future. A dare la definizione è l’Agricultural Sustainability Institute. Per andare più in profondità la FAO, che ha stilato la lista dei cinque principi a cui deve ispirarsi l’agricoltura sostenibile, ha pubblicato nel 2018 un paper che si pone l’obiettivo di indicare le 20 azioni necessarie, nel campo dell’agricoltura, per centrare i 17 obiettivi di sviluppo, i cosiddetti Sustainable Development Goals (SDGs), adottando un approccio integrato al tema.

Ecco i 5 principi dell’agricoltura sostenibile

A stilare i cinque cardini dell’agricoltura sostenibile, dicevamo, ci ha pensato a suo tempo la Food and Agriculture Organization (FAO), organizzazione che fa capo alle Nazioni Unite. Il primo è l’obiettivo di aumentare produttività, occupazione e valore aggiunto nei sistemi alimentari, attraverso un cambiamento delle pratiche e dei processi agricoli improntato a garantire i rifornimenti alimentari e alla riduzione dei consumi di acqua ed energia. Il secondo principio punta alla protezione e al miglioramento delle risorse naturali: in quest’ambito rientrano la conservazione dell’ambiente, il contenimento dell’inquinamento delle fonti idriche, la lotta alla distruzione di habitat e degli ecosistemi, il deterioramento dei terreni.

Il terzo principio riguarda il miglioramento dei mezzi di sussistenza, favorendo una crescita economica inclusiva. Il quarto punta sull’accrescimento della resilienza, sia che si tratti delle persone, sia delle comunità e sia degli ecosistemi. Questo implica la trasformazione dei modelli produttivi per fare in modo che si riesca a contenere al massimo, fino a minimizzarlo, l’impatto che potrebbe derivare da eventi estremi dovuti ai cambiamenti climatici o dalla variabilità dei prezzi di mercato. Il quinto e ultimo punto è la sfida di adattare la governance del settore alle nuove sfide, grazie a una serie di norme che renda possibile un equilibrio tra pubblico e privato assicurando trasparenza ed equità.

Agricoltura sostenibile e lotta al cambiamento climatico

L’agricoltura sostenibile gioca un ruolo fondamentale nella lotta al cambiamento climatico. Le pratiche agricole tradizionali, ad esempio attraverso un uso eccessivo di fertilizzanti chimici, contribuiscono significativamente alle emissioni di gas serra. L’agricoltura sostenibile, invece, promuove l’agricoltura conservativa e l’agroforestazione, che possono assorbire carbonio dall’atmosfera e mitigare gli effetti del riscaldamento globale.

Oltre a mitigare il cambiamento climatico, l’agricoltura sostenibile può anche aiutare ad adattare i sistemi agricoli agli impatti già in atto, come l’aumento della siccità e degli eventi meteorologici estremi. Sviluppando varietà di colture resistenti al clima e adottando pratiche di gestione dell’acqua efficienti, gli agricoltori possono aumentare la resilienza dei loro sistemi e garantire la sicurezza alimentare anche in condizioni climatiche avverse.

Innovazione tecnologica e agricoltura sostenibile

Uno slancio fondamentale alla modernizzazione dell’agricoltura nella direzione della sostenibilità può venire dalle nuove tecnologie, ma anche dall’evoluzione di pratiche di agricoltura rigenerativa. Proprio in questa direzione va l’Agricoltura 4.0, che nasce sull’onda delle innovazioni introdotte in precedenza in altri settori produttivi, come il manifatturiero e l’industria. Anche nel caso dell’agricoltura si tratta così di utilizzare dosi massicce di nuove tecnologie, come la digitalizzazione dei processi, l’Internet of Things, la geolocalizzazione e la connessione a Internet.

Sfruttando al meglio questi strumenti si arriva all’agricoltura di precisione, che consente di utilizzare metodi di coltivazione e di cura delle piante ad hoc a seconda delle caratteristiche dei terreni e delle zone in cui si trovano, ottimizzando i consumi energetici, razionalizzando l’utilizzo di acqua e di fertilizzanti anche a seconda delle condizioni meteorologiche in tempo reale. Questo assicura da una parte la migliore cura delle coltivazioni, e dall’altro la riduzione degli sprechi e di conseguenza dell’impatto ambientale e non ultimo disporre di strumenti per contrastare le conseguenze legate agli eventi meteo estremi.

Il mercato italiano dell’agricoltura 4.0

Nel 2023, il settore agrifood è stato fortemente impattato dagli effetti del cambiamento climatico e degli eventi meteorologici che hanno colpito la Penisola. In questo contesto, il mercato dell’Agricoltura 4.0 ha segnato un nuovo record, raggiungendo i 2,5 miliardi di euro, +19% rispetto al 2022. Se la spesa cresce, cambiano però gli ambiti di investimento delle aziende agricole italiane. Macchinari connessi e sistemi di monitoraggio e controllo dei mezzi rappresentano ancora circa metà del mercato, ma diversi fattori – tra cui la progressiva riduzione degli incentivi statali – ha portato un calo di queste due voci (rispettivamente -7% e -10%) a favore di software che permettono di interconnettere la parte hardware e di
analizzare i dati raccolti. L’11% della spesa è data da software gestionali e Fmis (Farm Management Information
Systems), l’8% da piattaforme di integrazione dati, 8% da sistemi di mappatura di coltivazioni e terreni, 5% da
DSS (Software di supporto alle decisioni).

A scattare la fotografia è l’Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano, che evidenzia come Il 72% delle aziende agricole italiane utilizza soluzioni di Agricoltura 4.0 (una cifra sostanzialmente invariata rispetto al 2022), ma aumenta il numero di soluzioni medie per azienda (3,4, rispetto al 3,2 del 2022). A
investire sono principalmente le aziende che hanno già intrapreso percorsi di digitalizzazione negli anni passati. Per la stessa ragione, la crescita della superficie italiana coltivata con tecnologie digitali risulta moderata, passando dall’8% del 2022 al 9% del 2023.

Le tecnologie più promettenti

Tra le soluzioni maggiormente adottate, dopo i software gestionali aziendali, si trovano i sistemi di monitoraggio e controllo di macchine e attrezzature e di terreni e coltivazioni, seguiti dai Dss e dalle soluzioni basate su dati satellitari per la mappatura di coltivazioni e terreni.

Il recente boom degli acquisti di trattori e più in generale di macchinari agricoli, anche grazie agli incentivi previsti dal piano “Transizione 4.0”, fa sì che oggi la domanda si concentri su altre tipologie di soluzioni, perlopiù software, necessarie a interconnettere la parte hardware. Aumenta inoltre la consapevolezza del valore dei dati e quindi delle soluzioni che ne consentano l’analisi. A sottolineare la dinamicità dell’Agricoltura 4.0 è anche l’aumento di soluzioni innovative presenti
sul mercato italiano (+10%), accompagnata da una crescita rilevante dei provider tecnologici (+13%) che le offrono. Tra le aziende dell’offerta analizzate, il 20% sono startup, spesso focalizzate sulla sperimentazione di tecnologie più “disruptive” come intelligenza artificiale, machine learning e robotica. Solo l’8% delle aziende agricole del campione, però, può essere considerato già digitalmente “maturo”. Circa il 50% delle aziende si trova ancora “in cammino”, mentre il restante 42% è costituito da aziende agricole ferme o comunque in forte ritardo nel percorso di adozione delle soluzioni di Agricoltura 4.0.

Quali sono le tecniche dell’agricoltura sostenibile

L’agricoltura sostenibile può essere declinata in diversi modelli e utilizzando più di una tecnica. Un esempio è il modello dell’agricoltura biologica, in cui la produzione avviene rispettando il regolamento europeo Cee 2092/91. In pratica vengono utilizzate soltanto sostanze naturali, evitando uno sfruttamento eccessivo delle risorse naturali e senza sostanze chimiche di sintesi, ma soltanto fertilizzanti naturali.

Altro modello è quello dell’agricoltura biodinamica, che prende le mosse dalla teoria che Rudolf Steiner ha formulato nel 1924. Il principio base è quello del rispetto dell’ecosistema terrestre facendo riferimento alle leggi cosmiche, come le fasi lunari, e l’attivazione della vita nel suolo. L’obiettivo è quello di fare in modo che le piante si autoregolino e si adattino al meglio alle condizioni esterne. Anche in questo caso non vengono utilizzati concimi chimici o fitofarmaci, che vengono sostituiti dalla somministrazione di preparati naturali che favoriscono la fertilità del suolo.

Passando alla permacultura, si tratta in questo caso di mettere in pratica la teoria dello scienziato e naturalista australiano Bruce Charles ‘Bill’ Mollison. La permacultura è l’insieme di pratiche agricole orientate al mantenimento naturale della fertilità del terreno, ma anche un sistema integrato di progettazione che intreccia tematiche proprie dell’architettura, dell’economia, dell’ecologia e dei sistemi giuridici per le imprese e le comunità. Si tratta in altri termini di progettare e gestire paesaggi antropizzati in modo da soddisfare i bisogni della popolazione, come il cibo e l’energia, senza però sconvolgere la sostenibilità degli ecosistemi naturali.

Tra gli altri modelli dell’agricoltura sostenibile ci sono infine gli ecovillaggi, comunità orientate alla sostenibilità che sperimentano nuovi stili di vita: si va dalla progettazione delle abitazioni in modo da minimizzare l’impatto ambientale all’autosufficienza alimentare. E per concludere sarà utile ricordare anche l’agricoltura solidale, caratterizzata dal fatto che i prodotti crescono su terreni liberi dallo sfruttamento delle persone, da ricatti, estorsioni e mafie. L’attenzione in uwato caso è concentrata contemporaneamente sul rispetto dell’uomo e dell’ambiente. E sulla riduzione della distanza tra chi coltiva la terra e chi ne gode i frutti.

Quanto alle tecniche utilizzate dall’agricoltura sostenibile, tra le più diffuse ci sono: la rotazione delle colture, che punta a migliorare o mantenere la fertilità dei terreni; il controllo biologico, che consiste nel monitoraggio dei parassiti agricoli e degli insetti che trasmettono malattie usando i loro nemici naturali, che possono essere altri insetti benefici, predatori, parassitoidi e microrganismi come funghi, virus e batteri; la copertura del terreno con paglia o materia organica, utile a mantenere l’umidità ottimale del terreno e a regolare la temperatura del suolo.

Risulta evidente che questi modelli e queste tecniche hanno molto da guadagnare da un approccio “tecnologico”, dove la raccolta e l’analisi dei dati in tempo reale può aiutare a prendere le decisioni migliori in tempo reale, evitando sprechi e danni alle colture, che potranno così crescere al massimo delle proprie potenzialità.

Standard per l’agricoltura sostenibile: Garantire pratiche responsabili

All’interno del panorama dell’agricoltura sostenibile, gli standard svolgono un ruolo fondamentale nel definire e certificare pratiche agricole rispettose dell’ambiente, delle comunità e delle risorse naturali. Questi standard offrono un quadro di riferimento chiaro e verificabile per le aziende agricole, aiutando i consumatori a fare scelte consapevoli e sostenibili.

Numerosi enti e organizzazioni internazionali hanno sviluppato standard per l’agricoltura sostenibile, ognuno con i propri criteri e focus specifici. Tra i più notil’ ISO 14001, standard internazionale per i sistemi di gestione ambientale, che mira a ridurre l’impatto ambientale delle attività agricole. Poi l’Emas, regolamento europeo per il sistema di gestione ambientale e l’audit, che include requisiti specifici per l’agricoltura sostenibile. A questi ai aggiunge il Fairtrade, standard di commercio equo e solidale che garantisce condizioni di lavoro eque e prezzi equi ai produttori agricoli, e il regolamento europeo Organic Agriculture per la produzione biologica, che vieta l’uso di fertilizzanti chimici e pesticidi sintetici. Oltre a questi standard internazionali, esistono anche numerose iniziative nazionali e regionali che definiscono standard per l’agricoltura sostenibile.

Tra i vantaggi dell’adozione di standard per l’agricoltura sostenibile ci sono il miglioramento delle performance ambientali, il miglioramento delle condizioni sociali con la promozione di condizioni di lavoro eque e dignitose per gli addetti al settore, l’aumento della trasparenza e della tracciabilità e un migliore accesso ai mercati, valorizzando la qualità e la sostenibilità delle produzioni.

Quali sono gli obiettivi dell’agricoltura 4.0

Mettere le tecnologie digitali a disposizione dell’agricoltura consente di ottenere una serie di risultati fondamentali nell’ottica della sostenibilità, come ad esempio calcolare con precisione di quanta acqua ha bisogno una pianta o una piantagione, evitando in questo modo di sprecare risorse, ma anche di poter effettuare previsioni sui rischi che corrono le colture, ad esempio rispetto alle malattie, sapendo in anticipo quali specie di parassiti potrebbero attaccare le piante.

C’è poi l’ambito della tracciabilità della filiera, per monitorare ogni step del processo di produzione e garantire in questo modo la qualità dei prodotti. Questo anche grazie al fatto che i prodotti inseriti in una filiera ad alto tasso tecnologico mantengano intatte le loro proprietà e risultino quindi più salutari, con un aumento della produttività pari al 20%.

Come siamo messi in Italia 

Secondo i dati del rapporto Greenitaly  nell’emergenza epidemiologica da Covid-19 che ha colpito duramente l’Italia, il settore agroalimentare made in Italy ha confermato il suo valore strategico tanto nella fornitura di beni primari necessari quanto in campo ambientale. “Il settore agricolo italiano – si legge nel report – si conferma il più green d’Europa (…) Una specificità nazionale composta di vari ingredienti: a partire dalla gestione del territorio che, oltre a contribuire alla bellezza dei nostri paesaggi, previene eventi idrogeologici avversi; dalla tutela della biodiversità, alla crescente diffusione del biologico, all’efficienza nell’uso della chimica e dell’acqua; dalle energie rinnovabili (dal biogas al fotovoltaico) che spesso valorizzano i sottoprodotti o gli scarti di produzione in un’ottica di economia circolare, fino alle nuove tecnologie e al contributo, in questo cammino verso l’innovazione, di nuove competenze”.

“L’uso di nuove tecnologie digitali è un fattore imprescindibile per garantire maggiore sostenibilità del settore agricolo, perché soltanto attraverso l’implementazione di queste si può ottimizzare l’utilizzo dei fattori produttivi, garantendone una maggiore efficienza d’uso, che porta quindi ad una riduzione degli sprechi di sementi, fertilizzanti, agrofarmaci, a
parità di produzione – si legge nel report 2023 – Appare dunque chiaro come l’agricoltura digitale rappresenti lo strumento per raggiungere gli obiettivi della strategia Farm to Fork: riduzione del 50% dei prodotti fitosanitari, del 20% dei fertilizzanti e del 50% degli antibiotici in zootecnia. A ciò si aggiunge anche una riduzione delle emissioni associate al settore agricolo, essenziale per contrastare il cambiamento climatico. Lo scopo è quindi quello di produrre di più con una
quantità inferiore di risorse, mantenendo alti standard di qualità.

L’agricoltura alla Conference of the Parties – COP

La Presidenza della COP28 ha annunciato venerdì 1° dicembre 2023 la firma da parte di oltre 130 leader mondiali di una storica dichiarazione sull’agricoltura, l’alimentazione e l’azione per il clima, insieme alla mobilitazione di oltre 2,5 miliardi di dollari di finanziamenti per sostenere la sicurezza alimentare e, al contempo, combattere il cambiamento climatico.

Nella Dichiarazione sull’agricoltura sostenibile, i sistemi alimentari resilienti e l’azione per il clima si annuncia l’impegno per adattare i sistemi alimentari ai cambiamenti climatici già in atto, con particolare attenzione ai piccoli agricoltori e ai gruppi indigeni, migliorare la gestione dell’acqua in agricoltura, proteggere e ripristinare il suolo e gli ecosistemi. A cui si aggiungono la riduzione delle perdite e degli sprechi alimentari e la promozione di un’acquacoltura più sostenibile.

Agroalimentare e ESG

Il settore agroalimentare sta prestando sempre maggiore attenzione ai criteri ESG (Environmental, Social and Governance). Questa scelta è dovuta alla crescente attenzione da parte dei consumatori per le tematiche ambientali e sociali, e alla necessità delle aziende di rispettare un quadro normativo sempre più vincolante (ad esempio con il ruolo di normative come CSRD, Corporate Sustainability Reporting Directive e come la Legge sul Ripristino della Natura n.d.r.)

Le aziende devono fare i conti con la necessità di rivedere i propri modelli produttivi, la transizione verso pratiche più sostenibili richiede investimenti e una riorganizzazione delle catene del valore. L’introduzione dei criteri ESG impone anche un cambiamento culturale ed è necessario che i manager siano in grado di comprendere l’importanza della sostenibilità e di tradurla in azioni concrete e misurabili. Serve formazione e serve un aggiornamento continuo, nonché l’adozione di strumenti adeguati per monitorare e rendicontare i progressi compiuti. Tramite l’adozione di pratiche agricole rispettose dell’ambiente poi si raggiungono forme di utilizzo più responsabile delle risorse naturali, come con l’agricoltura rigenerativa.

I vantaggi dell’ESG nell’agroalimentare

L’ESG nel settore agroalimentare porta una serie di vantaggi sia per le aziende che per la società. La riduzione dell’impatto ambientale delle attività produttive, il miglioramento della qualità dei prodotti offerti ai consumatori e la creazione di posti di lavoro dignitosi e inclusivi. In relazione all’ambiente le pratiche agricole sostenibili possono contribuire a preservare la biodiversità, l’utilizzo efficiente delle risorse naturali aumenta la resilienza alle variazioni climatiche. Nello stesso tempo occorre tener presente che l’implementazione dei criteri ESG impone investimenti necessari per passare a modelli produttivi più sostenibili; inoltre, grazie ai crescenti strumenti finanziari green,  è possibile raccolgiere fondi dedicati all’implementazione del modello ESG.

I fattori chiave che uniscono agricoltura sostenibile e ESG

L’Agricoltura 4.0 con la digitalizzazione dei processi, la tracciabilità di filiera, la Blockchain, l’Internet of Things e Intelligenza Artificiale, permette di attuare metodi di coltivazione e di ottimizzazione delle risorse per aumentare la qualità e ridurre gli sprechi. I principi dell’agricoltura sostenibile che abilitano logiche ESG possono essere ricondotti a questi fattori:

  • Aumentare la capacità produttiva migliorando le pratiche e i processi agricoli
  • Garantire la produzione con una contemporanea riduzione dei consumi di acqua ed energia
  • Proteggere le risorse naturali, evitare il deterioramento dei terreni, contrastare la distruzione di ecosistemi, garantire la protezione della biodiversità
  • Miglioramento dei mezzi di sussistenza, anche con una maggiore inclusività
  • Ridurre i rischi legati ai cambiamenti climatici
  • Aumentare la resilienza degli ecosistemi
  • Ridurre ogni forma di spreco in ogni fase della catena del valore
  • Creare una governance del settore con norme attente ai temi della sostenibilità

Il ruolo dei consumatori nella promozione dell’agricoltura sostenibile

Le scelte dei consumatori possono avere un impatto significativo sulla diffusione dell’agricoltura sostenibile. Scegliendo prodotti alimentari provenienti da aziende agricole che adottano pratiche sostenibili, i consumatori possono inviare un segnale forte al mercato e incoraggiare l’adozione di metodi di produzione più rispettosi dell’ambiente e del sociale.

Diverse iniziative e certificazioni aiutano i consumatori a fare scelte informate. I prodotti biologici, ad esempio, sono certificati per rispettare rigorosi standard di produzione che escludono l’uso di fertilizzanti chimici e pesticidi sintetici. Altri programmi di certificazione si concentrano su aspetti specifici dell’agricoltura sostenibile, come il benessere animale o le pratiche di commercio equo e solidale.

Oltre a cercare prodotti certificati, i consumatori possono anche supportare l’agricoltura sostenibile acquistando direttamente dai produttori locali, visitando i mercati di farmer’s market e partecipando a programmi di agricoltura sostenuta dalla comunità. Queste scelte non solo favoriscono pratiche agricole sostenibili, ma permettono anche di costruire relazioni più strette con la propria comunità e di conoscere meglio la provenienza del cibo che si consuma.

Articolo originariamente pubblicato il 30 Nov 2021

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