Un viaggio trasformativo verso la sostenibilità
Un impegno costante verso una sostenibilità olistica, affrontando sfide ambientali e sociali con un approccio basato su trasparenza e governance: sono queste le basi del viaggio trasformativo di Bolton Food nella direzione della sostenibilità. Le partnership strategiche con WWF e Oxfam in questo senso sono fondamentali, come spiegato e dettagliato nell’articolo relativo all’impatto positivo, per lavorare alla promozione di una “transizione giusta” in grado di portare progressi e innovazione nella filiera complessa del tonno, dal sourcing responsabile all’advocacy globale. (Relativamente all’evento Bolton sull’Impatto positivo leggi anche l’articolo relativo alla sostenibilità oltre il profitto n.d.r.)
L’approccio olistico di Bolton alla sostenibilità
L’azienda ha scelto di impegnarsi nella creazione di “marchi a impatto positivo”, una sorta di “bussola” aziendale, sviluppata in collaborazione con WWF e Oxfam, che riflette la volontà di entrare nelle case dei consumatori generando valore e chiarezza sulla complessità che si cela dietro prodotti come una lattina di tonno. La responsabilità di toccare la vita di milioni di consumatori ogni giorno, oltre alle 11.000 famiglie di collaboratori, rappresenta una motivazione fondamentale.
Il senso della sostenibilità
La sostenibilità per Bolton non rappresenta solo un valore economico, ma un investimento destinato a beneficio dell’ambiente e delle persone per dare vita a una produzione sostenibile e per contribuire a un’economia sostenibile. Il percorso di Bolton si estende oltre il semplice raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’ONU, abbracciando il concetto di “transizione giusta” (just transition), ma vuole rappresentare un cambiamento olistico che garantisce un impatto positivo a tutti i livelli.
Questo approccio trasformativo è essenziale per affrontare le complessità di una filiera come quella del tonno, definita un “global game”. Il tonno, infatti, è una commodity globale paragonabile a caffè e cacao, ma con la peculiarità di essere pescato in alto mare, non allevabile, e questo implica una filiera particolarmente complessa e controversa. In questo contesto, Bolton si è sempre sentita responsabile di “guidare dando l’esempio” (lead by example), adottando un approccio scientifico e olistico alla sostenibilità, che include sia la dimensione ambientale che quella sociale, considerata sempre più importante.
Il viaggio trasformativo verso la sostenibilità: dalla circolarità agli oceani
In questo viaggio trasformativo verso la sostenibilità Bolton si concentra su due grandi sfide ambientali: il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità. Per affrontarle, sono state definite aree di lavoro concrete:
- Economia circolare: L’azienda mira a utilizzare materie prime e packaging alimentare sempre più innovativi, basati su modelli di economia circolare che prolungano la vita dei materiali. Attualmente, il 32% della plastica utilizzata è riciclata o biobased, dimostrando un concreto sviluppo.
- Azione climatica: A settembre dell’anno scorso, supportata da WWF, Bolton ha firmato la lettera di impegno per la Science Based Targets Initiative (SBTi), un’iniziativa internazionale che richiede alle aziende di fissare obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 in linea con gli accordi di Parigi.
- Salute degli Oceani e Biodiversità: Questo è un tema cruciale per Bolton Food, con Luciano Pirovano come responsabile e guida della sostenibilità. L’obiettivo è lavorare sul concetto di biodiversità, e una nuova collaborazione con WWF è stata avviata quest’anno per comprendere l’impatto di Bolton sito per sito sulla biodiversità animale.
- Gestione delle risorse idriche: Da un paio d’anni, Bolton si impegna a comprendere l’utilizzo delle risorse idriche, la water security e i rischi idrici che i suoi impianti possono affrontare.
Sostenibilità Sociale: dalle comunità interne alla value chain globale
La sostenibilità per Bolton include una dimensione sociale significativa, focalizzata sull’affrontare le disuguaglianze. L’approccio di Bolton è basato su centri concentrici di impegno:
- Comunità Bolton: Partendo dai propri collaboratori, l’azienda, in collaborazione con le risorse umane, cerca di ascoltare le proprie persone, inclusi coloro che lavorano per mesi in mare o in stabilimenti lontani da Milano. Il Human Rights Impact Assessment (HRIA) ha permesso di fare passi avanti in questa direzione.
- Comunità locali: Gli impatti sociali sulle persone di Bolton si estendono alle loro famiglie e alle comunità locali, specialmente in geografie distanti come Ecuador, Marocco, Colombia e Isole Solomon, dove la maggioranza dei “Boltoniani” vive e lavora per portare i prodotti ai consumatori globali.
- Value chain (a monte e a valle): Attraverso percorsi di “dovuta diligenza” (due diligence), supportati da Oxfam, Bolton si impegna in dialoghi, talvolta complessi, con fornitori e clienti. L’obiettivo è creare un ecosistema positivo per un business responsabile che vada al centro delle questioni.
Governance e trasparenza, punti di riferimento nel viaggio trasformativo verso la sostenibilità
Un pilastro fondamentale per tutte queste iniziative è la governance ESG come base per una corporate governance e accountability. Bolton non si limita a mantenere e ampliare le proprie collaborazioni, ma pone grande attenzione sulla trasparenza e sulla rendicontazione di sostenibilità. Questo non è fatto solo in risposta a normative come la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), ma perché, come affermato, “ciò che possiamo misurare, possiamo anche guidare”. La volontà è rendere l’impatto generato pubblicamente trasparente, affinché gli stakeholder esterni possano contribuire.
La creazione di un comitato di impatto
Per concretizzare questo impegno, circa un anno fa è stato creato un “comitato di impatto” composto da azionisti e dall’amministratore delegato del gruppo. A questo comitato partecipano periodicamente i manager apicali del mondo Food, per discutere insieme le sfide ambientali e sociali e trovare soluzioni. Ciò dimostra il massimo livello di attenzione e interesse di Bolton verso questi temi, che sono integrati nel modo in cui l’azienda gestisce il proprio business.
Il potere trasformativo delle partnership strategiche
Le partnership sono state il “filo rosso” della storia di Bolton. Un esempio pionieristico è la fondazione nel 2009 della International Seafood Sustainability Foundation (ISSF), un punto di riferimento nel mondo del tonno per la sostenibilità della pesca e la salute degli oceani. Questa è stata un’occasione di “co-opetition”, dove aziende responsabili si sono unite, portando Bolton a entrare in contatto con il WWF.
Nel 2017 è stata stretta la partnership con il WWF, rinnovata nel 2021. Successivamente, durante la pandemia di Covid-19, è stata annunciata anche la partnership con Oxfam, dimostrando che nemmeno la crisi ha fermato l’impegno di Bolton. Luciano Pirovano identifica in particolare tre motivi principali per cui le partnership sono uno strumento così potente:
- Trasferimento di Know-how: Vi è un apprendimento reciproco continuo. Si è passati dalla difficoltà iniziale a parlare lo stesso linguaggio tra azienda e ONG a una connessione profonda, imparando moltissimo su salute degli oceani, pesca sostenibile e aspetti sociali.
- Alto livello di commitment e impegno: Le partnership richiedono una spinta sia “top-down” (impegno ufficiale del top management, del board, del comitato di impatto, del CEO) sia “bottom-up” (team tecnici che lavorano concretamente insieme).
- Risultati concreti: Le partnership portano a risultati tangibili e misurabili.
Risultati concreti e advocacy
Le partnership hanno generato risultati su più livelli:
- Approvvigionamento responsabile: Bolton si era prefissata l’obiettivo di raggiungere il 100% di approvvigionamento responsabile entro il 2024. Ha raggiunto il 99,7%.
- Advocacy: Il WWF ha aperto a Bolton un nuovo mondo, quello dell’advocacy, l’attività di influenzare istituzioni governative nazionali e sovranazionali. Questa esperienza ha portato a un riconoscimento straordinario: un report di Influence Map, una nota ONG, ha posizionato Bolton al primo posto tra le 30 maggiori aziende del settore seafood per la coerenza della sua attività di advocacy con la scienza e gli obiettivi di conservazione globale.
- Impatto sociale con Oxfam: La partnership con Oxfam ha portato allo sviluppo di nuove policy, procedure, codici di condotta e approfondite valutazioni degli impatti sociali.