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Come diventare sustainability manager?



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Scopri come diventare Sustainability Manager: competenze, studi, certificazioni, tool, ruoli e opportunità. Una guida completa per orientarti nella carriera più richiesta dalla transizione ESG. Tutto ciò che serve per iniziare e crescere nel settore

Pubblicato il 2 dic 2025



Come si diventa sustainability manager

Indice degli argomenti

Chi è il sustainability manager e perché è diventato così richiesto?

Per capire come si diventa sustainability manager è necessario conoscere che questa figura è oggi una delle più strategiche nei processi di trasformazione delle imprese. Il compito principale del sustainability manager è integrare sostenibilità ambientale, sociale e di governance nelle decisioni aziendali, garantendo conformità normativa e vantaggio competitivo. Il sustainability manager è chiamato a interpretare scenari complessi: regolamenti europei, impatti climatici, stakeholder engagement, supply chain sostenibile per contribuire alla creazione di un ambiente sostenibile.
Negli ultimi anni, la spinta del Green Deal, della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e dei nuovi obblighi di rendicontazione di sostenibilità hanno reso questa figura indispensabile non solo per le grandi aziende, ma anche per PMI e pubbliche amministrazioni.

Sustainability management: perché è una professione in forte crescita?

La richiesta di Sustainability Manager è cresciuta in modo importante perché rappresenta l’intersezione tra compliance, innovazione e trasformazione organizzativa. Le aziende hanno scoperto che la sostenibilità non è solo un dovere normativo, ma una leva economica: consente una riduzione dei costi, un accesso a finanziamenti green, una migliore efficienza dei processi e reputazione. Questo ha creato nuove opportunità per professionisti con competenze interdisciplinari, capaci di parlare sia il linguaggio tecnico sia quello manageriale.

Quali studi servono per diventare sustainability manager?

Percorsi universitari e post-laurea più utili

Per diventare Sustainability Manager non esiste un solo percorso accademico obbligatorio, ma alcune aree formative sono particolarmente richieste. Tra le più frequenti: economia ambientale, scienze ambientali, ingegneria gestionale, giurisprudenza, politiche pubbliche, management dell’innovazione e scienze sociali.
Molti professionisti provengono anche da percorsi tecnici legati all’energia, alla gestione dei rifiuti, alla chimica o all’ingegneria dei materiali, perché la sostenibilità richiede solide basi scientifiche e capacità di valutare impatti ambientali e sociali.

Master, certificazioni e formazione specialistica

Oltre alla laurea, le aziende cercano candidati con formazione avanzata: master in sostenibilità, corsi sulla rendicontazione non finanziaria, programmi in circular economy, finanza sostenibile ed ESG reporting. certificazioni come GRI, SASB, EFRAG CSRD practitioner, Ecolabel ed EMAS possono fare la differenza.
La complessità crescente delle normative rende fondamentale la formazione continua: un Sustainability Manager deve essere costantemente aggiornato sulle policy europee, sui nuovi standard di reporting e sui trend tecnologici e sociali.

Quali competenze deve avere un sustainability manager?

Competenze tecniche: ESG, normative, dati e metriche

Il Sustainability Manager deve saper leggere, analizzare e rendicontare dati climatici, sociali e di governance. È fondamentale conoscere le normative europee (CSRD, ESRS, Green Deal, Tassonomia UE, Human Rights Due Diligence), gli standard di mercato e i principali KPI ambientali: emissioni Scope 1-2-3, consumi idrici, circularity index, life cycle assessment (LCA).
Inoltre, deve gestire sistemi di monitoraggio, audit interni, valutazioni di rischio e strategie di riduzione degli impatti.

Soft skill: leadership, negoziazione, change management

La sostenibilità è un lavoro di relazione: il manager deve influenzare persone, guidare team, negoziare con fornitori, convincere i vertici e coinvolgere funzioni aziendali diverse. Servono leadership empatica, capacità di orchestrare progetti complessi, gestione del cambiamento e comunicazione efficace.
Senza queste competenze trasversali, anche la migliore strategia ESG resta sulla carta.

Quali sono le 10 domande chiave che un sustainability manager deve saper affrontare?

Un sustainability manager deve essere in grado di rispondere a cinque domande strategiche chiave per qualsiasi organizzazione

  1. Quali sono gli impatti ambientali e sociali dell’azienda?
  2. Come raggiungere la carbon neutrality?
  3. Quali rischi ESG possono compromettere il business?
  4. Quali standard di reporting adottare?
  5. Come integrare la sostenibilità nei processi decisionali?

Accanto alle domande strategiche ci sono anche questioni operative sulle quali il ruolo del sustainability manager è e sarà sempre più fondamentale

  1. Come coinvolgere i fornitori in una supply chain sostenibile?
  2. Quali KPI misurare e come raccoglierli?
  3. Come costruire un piano di sostenibilità credibile?
  4. Come comunicare in modo trasparente evitando il greenwashing?
  5. Come prepararsi alle nuove normative europee?

Quali sono le principali opportunità di lavoro per un sustainability manager?

Aziende private, PMI e multinazionali

Il Sustainability Manager lavora in quasi tutti i settori: moda, energia, tech, agroalimentare, automotive, costruzioni, finanza. Nelle grandi aziende ricopre ruoli direzionali con team dedicati; nelle PMI gestisce un perimetro più ampio, spesso integrando qualità, sicurezza e compliance.

Pubblica amministrazione, consulenza e startup

Sempre più figure vengono richieste nella PA, nei Comuni, nelle Regioni, nei fondi europei e nelle società partecipate. Le società di consulenza ESG sono tra gli attori principali, così come le startup specializzate in cleantech, economia circolare, climate tech e misurazione degli impatti.

Quali strumenti deve saper utilizzare quotidianamente un sustainability manager?

Tool digitali, piattaforme ESG e sistemi di reporting

Il Sustainability Manager utilizza software per la raccolta dati, piattaforme per il reporting CSRD/ESRS, dashboard ESG, sistemi di calcolo delle emissioni e strumenti di tracciabilità. Tra i più diffusi: software LCA, carbon accounting tools, ESG management systems e piattaforme di supply chain mapping.

Indicatori, framework e metodologie

Tra i principali strumenti metodologici: GRI, SASB, ESRS, ISO 14001, ISO 26000, Bilancio di Sostenibilità, Materiality Assessment, Science-Based Targets (SBTi) e Denver Framework. Il Sustainability Manager deve saperli scegliere e applicare in base alla strategia aziendale.

Quali sono le principali variabili che incidono sulla retribuzione di un sustainability manager?

Contano soprattutto: capacità di gestire la complessità normativa, abilità nell’affrontare la dimensione della reporting chain, comprensione e gestione delle strategie Net Zero, iniziative nel contribuire alla maturità ESG dell’impresa e nel saper coinvolgere un numero importante di stakeholder. I settori più remunerativi sono energia, tech, manifattura e finanza.

Come ci si avvia alla carriera di sustainability manager? Quali sono le strategie più appropriate per iniziare?

Stage, tirocini e prime esperienze

Le aziende cercano persone che abbiano già lavorato con dati ESG, che sappiano gestire analisi d’impatto, reporting o progetti di sostenibilità. Stage e tirocini sono porte di ingresso naturali, ma anche volontariato in ONG, associazioni ambientali, enti pubblici e startup può servire per costruire un portafoglio di esperienze.

Networking, community e aggiornamento continuo

Eventi, masterclass, associazioni e community specializzate permettono di entrare in contatto con professionisti del settore. Il networking è più importante che mai, perché il mercato ESG è ancora relativamente giovane e molto costruito sulle relazioni.

Quali sono le modalità per crescere professionalmente come sustainability manager?

Un Sustainability Manager può crescere scegliendo la strada della specializzazione con la consapevolezza che ci sono alcune tematiche sulle quali l’attenzione del mercato è in forte crescita come:

  • climate strategy e decarbonizzazione
  • circular economy
  • impact management
  • supply chain sustainability
  • finanza sostenibile
  • reporting e assurance ESG

Ogni azienda ha bisogno di competenze verticali e di figure in grado di guidare progetti complessi.

Quali sono i possibili passaggi verso ruoli direttivi in termini di carriera nel sustainability management?

Il percorso professionale nel sustainability management può avere come punti di riferimento l’assunzione di responsabilità a livello di Sustainability Director, Head of ESG, Chief Impact Officer, Circular Economy Manager o Compliance Manager. La crescita professionale dipende dalla capacità di leggere il cambiamento e guidare l’innovazione.

Perché il sustainability manager sarà centrale nei prossimi 10 anni? Come evolverà il futuro di questa professione?

L’impatto delle nuove normative europee

La CSRD e gli ESRS stanno trasformando la sostenibilità da tema volontario a obbligo strutturale. Nei prossimi anni milioni di imprese dovranno rendicontare i loro impatti e definire strategie precise di riduzione, prevenzione, mitigazione e governance. Senza un Sustainability Manager, queste attività sono ingestibili.

Nuove tecnologie, Intelligenza artificiale e automazione

Il rapporto tra intelligenza artificiale e ESG rivoluzionerà la misurazione degli impatti e la gestione dei dati ESG. Il Sustainability Manager del futuro sarà un professionista ibrido, capace di utilizzare algoritmi predittivi, digital twin, data analytics e strumenti di monitoraggio automatico.
La sostenibilità non sarà più solo un tema etico, ma una disciplina tecnica e data-driven, gestita da figure altamente qualificate.

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