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Imprese e ESG: a che punto siamo su Social e Governance

Dall’ESG Outlook, osservatorio sulla sostenibilità di imprese, individui e immobili di CRIF arriva un’analisi sul livello di adeguatezza ESG delle aziende italiane. Farmaceutica, elettronica, meccanica e mezzi di trasporto nelle prime posizioni sui temi social, inclusione e governance

Pubblicato il 20 Set 2023

Fonte: ESG Outlook – osservatorio sulla sostenibilità di imprese, individui e immobili realizzato da CRIF

A che punto sono le imprese italiane in termini di adeguatezza ai fattori ESG? Quali sono i settori più virtuosi e nei quali si possono trovare le imprese più performanti? Dopo un lungo periodo nel quale l’attenzione era prevalentemente e comprensibilmente focalizzata sui temi della “E” di Environmental” è giunto il momento di indagare con maggiore attenzione i temi legati all’impatto sociale e dell’inclusione alle pratiche di Governance.

ESG Outlook: a che punto sono le imprese italiane

Grazie all’ESG Outlook, osservatorio sulla sostenibilità di imprese, individui e immobili di CRIF che ha coinvolto un campione di 130 mila aziende si può disporre di una lettura del livello di adeguatezza all’ESG delle imprese italiane, con particolare attenzione alle PMI.

L’esame relativo ai fattori Social vedono primeggiare il mondo pharma con il 48% delle imprese con un livello di adeguatezza molto alto e con un 78% di aziende che mette a segno uno score elevato. Il mondo dell’elettronica è “quasi” a pari merito totalizzando un 78% di valutazioni positive, ma con una quota di adeguatezza molto elevata inferiore (32%). Meccanica e mezzi di trasporto a loro volta rappresentano un comparto che brilla per una adeguatezza complessivamente positiva che arriva al 67%, anche se la parte di “adeguatezza molto alta” è al 27%. Si deve poi segnalare un risultato decisamente poco lusinghiero per il mondo agricolo con un terzo delle aziende agri in forte ritardo in termini di adeguatezza sociale.

Le piccole dimensioni, al momento, vanno a scapito delle performance ESG

A questo proposito va osservato come la dimensione delle imprese rappresenti un fattore di criticità o difficoltà nel riuscire a garantire adeguate tutele in termini di sicurezza e stabilità delle condizioni di lavoro. A questo proposito l’analisi CRIF mette in evidenza una relazione tra le dimensioni medie delle aziende in termini di fatturato e i temi dell’adeguatezza sociale.

Se si guarda infatti ai contenuti di questa analisi si nota che il livello di adeguatezza verso i fattori Social è composto da elementi che attengono alla gestione HR, alle politiche di genere, al rispetto dei diritti dei lavoratori, all’attenzione alle condizioni di lavoro, al rispetto di standard operativi e alla capacità di esprimere forme di responsabilità verso i fornitori, verso aziende partner e verso i clienti. Il tema del benessere sociale si estende poi anche agli stakeholder del territorio, alle comunità con cui l’azienda è in relazione e le aziende di minori dimensioni rischiano di avere maggiori difficoltà nel presidiare bene tutti questi temi.

Fonte: l’ESG Outlook – osservatorio sulla sostenibilità di imprese, individui e immobili di CRIF

Il farmaceutico brilla sia sulla “S” sia sulla “G”

L’adeguatezza alla G di Governance apre a sua volta ad altri temi e anche in questa circostanza la dimensione aziendale assume un ruolo importante. In questo ambito adeguatezza significa considerare aspetti come diversity a livello di management, trasparenza, attenzione all’inclusione e all’etica nei comportamenti aziendali.

Anche in questa speciale classifica il vertice è occupato dal mondo farmaceutico, sia nella votazione relativa al ranking Alto sia in quella relativa al Molto Alto addirittura con un 96% complessivo composto da un 35 di adeguatezza molto alta e  da un 61% di adeguatezza alta. Anche qui Elettronica e Meccanica e Mezzi di Trasporto seguono con ottimi risultati. L’elettronica arriva a un brillantissimo 82% con un 36% di adeguatezza molto alta. Molto bene anche per meccanica e mezzi di trasporto a loro volta al 78% di adeguatezza complessiva e a poca distanza il settore chimico a sua volta con un 70% di adeguatezza generale.

Situazione molto meno brillante per settori come agrifood, costruzioni, turismo e mondo immobiliare dove pesano appunto le piccole dimensioni e la presenza di imprese a conduzione familiare. Nelle aziende di maggiori dimensioni è più frequente trovare la presenza di codici etici e di bilanci certificati su base volontaria che testimoniano di un maggior rpesidio su questi temi.

In generale in termini di adeguatezza all’ESG più di una impresa su 3 esprime un livello avanzato mentre un quota vicina al 60% ha avviato un percorso e si trova al momento a un livello medio e basso.

Su ESG Smart Data una selezione e una sintesi delle ricerche e delle analisi sul ruolo e sulle prospettive della sostenibilità per le imprese e per le pubbliche amministrazioni.

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Mauro Bellini
Mauro Bellini

Ha seguito la ideazione e il lancio di ESG360, EnergyUP.Tech e Agrifood.Tech di cui è attualmente Direttore Responsabile. Si occupa di innovazione digitale, di sostenibilità, ESG e agrifood e dei temi legati alla trasformazione industriale, energetica e sociale.

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