Sustainability Management

Diagnostica e ESG: Synlab unisce l’innovazione alla responsabilità sociale

Emanuele Domingo, Environmental, Social & Governance e Energy Manager Italia di Synlab, ci presenta una visione del sustainability management orientato a massimizzare i temi dell’attenzione alla persona con quelli della ricerca entrambi specifici del mondo della diagnostica

Pubblicato il 18 Lug 2023

Emanuele Domingo, Environmental, Social & Governance e Energy Manager Italia di Synlab

Ci sono settori che necessitano di un rapporto e di una lettura del tutto speciale del loro rapporto con l’ESG. Il mondo dei servizi di diagnostica e cura è uno di questi e rappresenta una tipologia di attività nelle quali si fondono in modo del tutto particolare le tre dimensioni dell’ESG. La componente Sociale è certamente quella sulla quale cade primariamente l’attenzione avendo questo comparto la persona come punto focale. E attenzione, come ben sappiamo, vuol dire innovazione, sensibilità, governance, capacità di comprendere le tante e diverse dimensioni che determinano la qualità del servizio e l’impatto in termini di qualità della vita delle persone.

Temi che rientrano a pieno titolo nel sustainability management ma con una caratterizzazione speciale che abbiamo affrontato con Emanuele Domingo, Environmental, Social & Governance e Energy Manager Italia di Synlab.

Prima di entrare nel merito va ricordato che Synlab è un importante gruppo specializzato nell’erogazione di servizi diagnostici. Una realtà con un fatturato superiore ai 4 miliardi di euro che conta nel nostro paese su 2000 persone con una fitta rete di collaboratori e con punti di prelievo, centri diagnostici e analisi biochimiche in otto regioni. In Italia poi Synlab conta sul laboratorio privato più grande d’Europa.

Il tema della sostenibilità è un fattore distintivo del percorso umano e professionale di Emanuele Domingo che dopo la laurea in Scienze geologiche nel Dipartimento di Scienze della Terra all’Università degli Studi di Milano, ha conseguito il master in Management ed Economia dell’Energia e dell’Ambiente (MEDEA) presso la Scuola Enrico Mattei di Eni Corporate University.

Il percorso professionale inizia poi proprio in ENI nel 2001, dove arriva a ricoprire il ruolo di Environment, Sustainability & External Relationships Manager nell’ambito di Enipower, e dove implementa le politiche ESG della società curando la predisposizione del bilancio di sostenibilità e della dichiarazione ambientale EMAS.

Tra 2019 e 2021 segue i programmi di carbon neutrality per Eni Upstream in qualità di Head of GHG Unit e GHG Program Management Office, dove coordina le attività di sviluppo e monitoraggio dei progetti di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.

Quali sono i principali obiettivi direttamente e indirettamente legati alla sostenibilità per Synlab?

Va detto che il gruppo a livello mondiale ha scelto nel 2020 e 2021 un approccio organico alla sostenibilità con una attenta analisi di materialità, il coinvolgimento degli stakeholder e una evoluzione verso la doppia materialità nel rispetto della CSRD. Questo lavoro è stato propedeutico alla definizione degli obiettivi fissati nel 2021 che hanno come topic di riferimento la creazione di un Business sempre più responsabile.

Synlab ha inoltre scelto di aderire a UN Global Compact e di focalizzare le proprie strategie di sostenibilità su cinque SDGs sui quali ritiene di poter essere più incisiva. Per la precisione si tratta dell’SDG numero 3: salute e benessere; del 5, parità di genere; dell’8, lavoro dignitoso e crescita economica; del 12, consumo e produzione responsabili; e del 13, lotta contro il cambiamento climatico.

Come avete impostato le vostre azioni?

L’ESG ha un impatto diretto molto profondo sulle strategie Synlab. La scelta culturale dell’azienda è quella di ispirare a criteri di sostenibilità ogni singola attività nel segno di una visione olistica di questo tema. Di fatto c’è un impegno concreto per ridurre l’impatto in ogni ambito aziendale.

Accanto a questa visione ci sono poi aree di attenzione speciale: quella del cambiamento climatico, quella della riduzione dei rifiuti, quella relativa alla governance o, in altri termini, al codice di condotta.

Guardando alle azioni prestiamo una grande attenzione al Green Procurement nella consapevolezza che i risultati di sostenibilità si devono raggiungere anche grazie alla collaborazione con i nostri fornitori. E il tema della collaborazione è per noi veramente importante e si va a integrare con quello dell’innovazione, considerando in questo ambito sia la componente legata alle macchine e ai sistemi che utilizziamo per le nostre attività, sia i prodotti chimici e farmaceutici necessari per le analisi. Si tratta di due ambiti che possono incidere in modo significativo sui temi dell’impatto.

Per quanto attiene al Codice di condotta uniamo diversi livelli di attenzione, da quelli legati al rispetto dei diritti umani a quelli legati all’analisi dell’impatto ambientale per quanto riguarda i fornitori. In questo caso specifico abbiamo predisposto un questionario per gestire i nostri provider. In generale abbiamo sistematizzato tutte le nostre attività in modo da configurarle come attività data driven, ma siamo convinti che accanto ai dati occorre accompagnare questa evoluzione con un supporto culturale, con tanta consapevolezza.

Rispetto a questi ambiti abbiamo attivato il progetto Synlab Care che ha come missione la creazione di progetti finalizzati a prendersi cura delle persone di Synlab e delle comunità dove lavoriamo creando un impatto positivo, sia con l’alta qualità della diagnostica sia con un impegno sempre più responsabile da parte delle persone.

Che ruolo ha svolto l’analisi di materialità?

L’analisi di materialità è un tema fondamentale che permette di comprendere in modo chiaro la nostra capacità di impatto in relazione alla generazione di valore. Nel nostro caso permette di individuare i punti di attenzione per garantire una sempre migliore qualità della diagnostica, un servizio che deve essere sempre di altissima eccellenza, ma nello stesso tempo ci permette di portare l’attenzione ai temi dell’accessibilità, della definizione di prezzi equi e di strategie di marketing a loro volta corrette. In altre parole, abbiamo chiari obiettivi di engagement sulle persone interne ed esterne che intendiamo raggiungere con una grande attenzione a livello di governance.

Rimaniamo sul ruolo dell’analisi di materialità e proviamo a indirizzare l’attenzione verso le logiche della doppia materialità. Come le state affrontando?

Una parte importante della risposta attiene ancora alla governance. Nell’ambito della doppia materialità la componente “fisica” è relativamente facile, o meglio, più consolidata.

Grazie all’analisi di materialità le imprese scelgono in modo più consapevole su quali temi vogliono esprimere il loro impegno. Nel nostro caso ci sono esempi legati alla gestione dei rifiuti che generano un impatto e ci sono azioni che generano un impatto ambientale e un impatto sul business sia diretto sia indiretto.

Ci sono poi dimensioni che possono essere qualificate come “immateriali” o come intangibili e ci sono dimensioni che rientrano in varie forme negli ambiti del risk management. La doppia materialità consente di mappare questa doppia dimensione: impatto e generazione di valore con una chiara indicazione anche sul piano economico.

Facciamo un esempio

Nel caso in cui si dovesse verificare un data breach nei nostri server e informazioni legate anche i nostri utenti, dovessero essere raggiunte da soggetti non autorizzati si tratterebbe di un ambito immateriale, ma con una rilevanza materiale, ovvero nella forma di un danno per le persone e di un danno per l’azienda.

Nell’ambito della doppia materialità c’è la possibilità di avere evidenza dei temi legati all’impatto ambientale e di quelli legati all’impatto sociale. In entrambi i casi in relazione con il business.

In concreto il lavoro sull’analisi di materialità permette di avere indicazioni per indirizzare e fissare al meglio le priorità.

Quali sono i contenuti relativi al ruolo, alle mansioni e alle attività del team dedicato alla sostenibilità?

In questo caso abbiamo fatto una importante riflessione in termini di Governance interna e abbiamo dato vita a una struttura dedicata. Il gruppo ha istituito un Head Global ESG mentre a livello di singole nazioni è stata istituita la figura dell’ESG manager che riporta direttamente al CEO. In Italia abbiamo poi creato uno Steering Committee ESG che si riunisce periodicamente e che ha il compito di verificare l’andamento delle attività in funzione degli obiettivi stabiliti.

Il modello adottato prevede che tutte le attività siano condivise da tutte le funzioni interessate. Il concetto al quale ci ispiriamo in Synlab è che l’ESG Manager è una persona che connette in modo creativo “tutti i puntini” che compongono e definiscono la geografia della sostenibilità. Ci sono funzioni, idee, concetti, progetti e processi: la sostenibilità è la sintesi di tanti aspetti che devono essere ben compresi e ben rappresentati e che devono poi essere orchestrati tra loro.

Più in concreto il ruolo dell’ESG Manager in Synlab va dalla capacità di stimolare e ingaggiare le persone per conquistare il loro coinvolgimento alla capacità di individuare l’impatto e il valore presso tutti gli stakeholder; dalla necessità di strutturare e definire tutti i processi di raccolta dati a tutti i livelli e presso tutti gli stakeholder alla capacità di analizzare i dati in relazione ai temi valoriali.

In definitiva la missione chiave attiene alla promozione e alla creazione di una vera cultura di sostenibilità in linea con i principi fondanti dell’identità aziendale e del suo modello di business.

Come state misurando e controllando le performance relative alla sostenibilità?

Parliamo di un percorso che è iniziato da poco tempo e una delle nostre difficoltà è rappresentata dalla necessità di rientrare in parametri di riferimento coerenti con la nostra reale attività. Per una serie di ragioni siamo categorizzati come Pharma, ma non abbiamo le caratteristiche di queste imprese, non abbiamo una attività di produzione industriale. Il nostro ruolo è diagnosi e cura e non manifattura industriale. Fatta questa precisazione stiamo lavorando alla realizzazione di strumenti interni per la raccolta e l’analisi dei dati per la verifica e la validazione.

Abbiamo affrontato l’audit e assurance Deloitte relativa al Bilancio di sostenibilità e stiamo lavorando per essere pienamente conformi ai prossimi requisiti di CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) e EU Taxonomy. Nel lungo termine, puntiamo a ottenere green flags dal nostro revisore sui nostri dati ESG rappresentati da ciascuna funzione. La scelta dello sviluppo interno è motivata anche dalla strategia di far leva su ingaggio, motivazione, competenze delle persone Synab anche come modalità per favorire la crescita.

Le procedure a loro volta sono il frutto di un lavoro interno tra ESG Manager, dipartimento qualità, CFO e altri colleghi C-level

Possiamo identificare un punto chiave che meglio identifica la visione dell’azienda in relazione alla sostenibilità e all’ESG?

Certamente. Siamo convinti che nel momento in cui si raggiunge una “Reasonable Assurance sui dati non finanziari” abbiamo un risultato importante che aggiunge valore ai dati finanziari.

Quale ruolo svolge l’ESG?

Non abbiamo piani ESG in corso al momento, il processo è tutto under construction e per certi aspetti scontiamo la giovane età del settore relativo a diagnostica e cura a livello europeo. C’è sicuramente un forte sentiment positivo verso l’ESG, in particolare per quanto riguarda gli aspetti legati alla identificazione delle logiche di impatto, al loro controllo e naturalmente all’attenzione che si riceve dal mondo finanziario. Aziendalmente poi Synlab è controllata da un fondo di investimento britannico che punta molto sull’ESG. La motivazione finanziaria è certamente molto forte.

In termini di strategia va detto poi che l’ESG rappresenta un forte stimolo in termini di organizzazione e di sistemi di gestione e, come già evidenziato, di evoluzione culturale. Il nostro metodo è quello di evitare l’adozione di modelli calati dall’alto e di privilegiare logiche in cui si definiscono le buone pratiche e si costruisce il disegno con un forte coinvolgimento delle persone.

C’è una esperienza particolarmente significativa da raccontare sui temi della sostenibilità?

Un concetto prima e alcune esperienze poi. Noi vogliamo raggiungere e definire il miglior coinvolgimento possibile tra i nostri utenti e le nostre persone. Non siamo solo uno strumento per analisi e cure, per quanto queste siano di eccellenza e di valore. Lavoriamo ad esempio per portare innovazione e per migliorare la prevenzione e l’analisi precoce. In diversi settori questi valori sono fondamentali per determinare un miglior impatto positivo. Lavoriamo poi per fare informazione su temi specifici, come nel caso della recente campagna sulle malattie sessualmente trasmissibili #ShareOnlyLove e a questo proposito abbiamo realizzato una iniziativa che ha permesso a oltre 700 persone di accedere a test di laboratorio gratuiti con la massima garanzia di riservatezza.

Il rapporto con la società civile di un’azienda come la nostra si esprime in politiche di responsabilità sociale e in attività di contaminazione che coinvolgono organizzazioni del terzo settore. Cito a questo proposito la partnership con San Patrignano per la fornitura di analisi gratuite per gli ospiti che non dispongono di copertura sanitaria.

Una iniziativa diversa e del tutto speciale è poi rappresentata da un lavoro che stiamo facendo con la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile per favorire e formare i nostri driver alla guida ecologica. La gestione dei nostri servizi prevede una molteplicità di spostamenti che devono essere effettuati in tempi molto rapidi e con la massima efficienza. Si è scelto di lavorare a corsi di formazione per favorire uno stile di guida più consapevole, per creare una guida ecologica servendosi anche di simulatori di guida allo scopo di raggiungere diversi obiettivi tutti importanti in termini di impatto: il miglioramento della sicurezza, la riduzione dei consumi e delle emissioni e l’ottimizzazione dei tempi e degli spostamenti.

Prosegui la lettura delle strategie e delle esperienze di sustainability manager di importanti aziende e organizzazioni.

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