Climate-related Risks

Climate Change: governare il rischio di credito con il Climate Credit Analytics

S&P Global Market Intelligence e Oliver Wyman hanno progettato una soluzione nota come Climate Credit Analytics, che aiuta i gestori del rischio, gli investitori professionali e i team di sostenibilità a valutare i rischi finanziari e di credito legati ai cambiamenti climatici e alla transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. L’esempio del mondo automotive

Pubblicato il 21 Ago 2021

shutterstock_120987742

Secondo un rapporto delle Nazioni Unite (Share the Road Global outlook on walking and cycling, UN Environment Programme), la flotta mondiale di auto private triplicherà entro il 2050, determinando un aumento dell’inquinamento da carbonio che potrebbe limitare gravemente la capacità del mondo di contenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto dei 2°C (leggere a questo proposito il servizio sul Fit for 55 e su cosa cambia per il mondo automotive con la proposta della Commissione europea per garantire la neutralità carbonica entro il 2050). Sono molte le soluzioni alternative disponibili: da veicoli a basso consumo di carburante e combustibili più puliti, ad automobili e camion elettrici. Tuttavia, la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio potrebbe non avvenire abbastanza rapidamente, portando alcuni governi a ricorrere a una tassa sul carbonio per accelerare il processo. Il modo in cui le aziende rispondono: che si tratti di adottare prontamente nuove tecnologie e ridurre le emissioni di CO2, o di portare avanti la propria attività come di consueto, può avere significative implicazioni finanziarie, incidendo sui loro profili di rischio di credito e, potenzialmente, compromettendo la loro capacità di operare.

Il legame tra cambiamento climatico e rischio di credito nel settore automobilistico

In questo articolo, Luka Vidovic, Associate Director of Quantitative Modeling, part of S&P Global Market Intelligence’s Analytical Development Group, esamina come le diverse risposte ai cambiamenti climatici possono influenzare l’affidabilità creditizia delle case automobilistiche. Di fronte alla transizione climatica che richiede investimenti significativi per migliorare l’efficienza del carburante degli ICV o Internal Combustion Vehicles e incrementare lo sviluppo di veicoli elettrici (EVs, electric vehicles), i produttori automobilistici possono rispondere in modo statico, aumentando la produzione di veicoli elettrici solo per compensare il calo delle vendite di veicoli ICV o, in alternativa, diventare adattivi e aumentare rapidamente la produzione di veicoli elettrici per mantenere la quota di mercato totale dei veicoli.

Gli effetti della transizione dipendono dagli attuali investimenti dell’azienda nei veicoli elettrici e dalla loro salute finanziaria complessiva. Alcune aziende sono già ben posizionate per cogliere le opportunità di transizione climatica attraverso un aumento delle vendite di veicoli elettrici per compensare il calo delle vendite di ICV. D’altra parte, le aziende dietro la curva sui veicoli elettrici, o con dati finanziari più deboli per la crescita delle vendite di veicoli elettrici, potrebbero vedere maggiori impatti negativi sul rischio di credito a causa della mancanza di adattamento. La maggior parte dei produttori automobilistici, tuttavia, si trova nel mezzo, dove gli ICV rappresentano ancora gran parte dei loro ricavi e dovranno investire nella crescita del lato dei veicoli elettrici. Qualsiasi adattamento richiederà tempo e investimenti di risorse, ma i benefici a lungo termine supereranno di gran lunga l’approccio statico alla transizione climatica e sono in linea con le logiche di investimento ESG.

La Figura 2 mostra l’impatto medio degli scenari legati al clima per l’industria automobilistica. I risultati sono presentati come una variazione del punteggio del rischio di credito, dove la variazione negativa rappresenta un deterioramento della qualità del credito.

Figura 2: opportunità nella transizione

Fonte: S&P Global Market Intelligence, Oliver Wyman. Al 02 giugno 2021.

Il Climate Credit Analytics valuta l’esposizione al rischio finanziario rispetto al climate change

Investitori, istituti di credito, autorità di regolamentazione e altre parti interessate che operano in base a criteri ESG chiedono una maggiore valutazione e divulgazione degli impatti dei cambiamenti climatici e dei rischi finanziari appropriati. La soluzione, nota come Climate Credit Analytics, progettata da S&P Global Market Intelligence e Oliver Wyman aiuta a valutare i rischi di credito legati ai cambiamenti climatici e alla transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Nello specifico, traduce gli scenari climatici in driver di prestazioni finanziarie su misura per ciascun settore, come volumi di produzione, costi del carburante e spese in conto capitale che poi, vengono utilizzati per prevedere bilanci aziendali completi in vari scenari climatici e valutare potenziali cambiamenti nei punteggi di credito della controparte e nelle probabilità di insolvenza. La soluzione combina le risorse di dati e le capacità di analisi del credito di S&P Global Market Intelligence con lo scenario climatico e l’esperienza di stress test di Oliver Wyman, consentendo l’analisi a livello di controparte e di portafoglio di società pubbliche e private in più settori a livello globale. In sintesi, attraverso un approccio altamente dinamico e specifico per settore, Climate Credit Analytics consente l’analisi a livello di controparte e di portafoglio dei rischi finanziari e di credito legati al clima per migliaia di aziende in più settori.

Immagine fornita da Shutterstock

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Social
Analisi
Video
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 4