Second hand economy: che cos’è, come funziona?
La Second hand economy, o economia dell’usato, è un modello economico che si basa sulla compravendita di beni di seconda mano. Questo approccio promuove il riutilizzo e il remanufacturing di prodotti già esistenti, riducendo la necessità di produrre nuovi beni e, di conseguenza, l’impatto ambientale associato alla loro produzione e al loro smaltimento. La Second hand economy abbraccia una vasta gamma di prodotti, tra cui abbigliamento, mobili, elettronica, libri e veicoli solo per fare alcuni esempi.
Il funzionamento della Second hand economy si basa su diversi canali di scambio. Mercatini dell’usato, negozi di beneficenza, piattaforme online e app dedicate sono i principali luoghi o servizi dove avvengono le transazioni. Queste piattaforme facilitano l’incontro tra venditori e acquirenti, offrendo un mercato dinamico e accessibile per chi cerca di acquistare o vendere beni usati.
Dall’economia dell’usato un aiuto alla sostenibilità
Uno dei principali vantaggi della Second hand economy è la sostenibilità. Riutilizzare prodotti esistenti riduce la domanda di nuove risorse, diminuisce le emissioni di CO2 e limita i rifiuti. Inoltre, questo modello economico offre benefici economici, permettendo ai consumatori di risparmiare denaro acquistando beni a prezzi inferiori rispetto al nuovo.
La Second hand economy è anche un motore di inclusione sociale. Offre opportunità di guadagno per chi vende beni usati e rende accessibili prodotti di qualità a persone con budget limitati. Inoltre, promuove una cultura del riuso e della condivisione, incoraggiando le persone a riflettere sulle proprie abitudini di consumo e a fare scelte più consapevoli.
La Second hand economy rappresenta un modello economico sostenibile e inclusivo che offre vantaggi ambientali, economici e sociali anche in chiave ESG. P
Lo scenario della Second hand economy
Il presupposto fondamentale per analizzare lo scenario della Second Hand economy è rappresentato dagli sviluppi dell’economia circolare che sta guadagnando consensi anche sulla spinta dell’innovazione digitale e di una crescente consapevolezza ambientale tra i consumatori.
Il mercato del second hand è in forte espansione, riflettendo un cambiamento nei paradigmi di consumo che favorisce la sostenibilità e la riduzione degli sprechi. Questa tendenza non solo contribuisce alla protezione dell’ambiente, ma stimola anche nuove opportunità economiche attraverso piattaforme digitali che facilitano lo scambio e la rivendita di beni usati. In questo contesto, l’Italia si posiziona come un vero e proprio laboratorio dove le dinamiche dell’economia circolare trovano terreno fertile per evolversi grazie all’adozione di tecnologie avanzate e modelli di business innovativi come nel caso della servitization.
Crescita della second hand economy in Italia nel 2024
Nel corso del 2024, la second hand economy in Italia ha segnato un incremento significativo, consolidandosi come un fenomeno non più marginale ma fortemente integrato nelle abitudini di consumo del Paese. Questo trend si riflette in una partecipazione attiva del 63% della popolazione nell’acquisto e nella vendita di beni usati, evidenziando una crescita di tre punti percentuali rispetto all’anno precedente. Questa evoluzione è testimoniata dall’undicesima edizione dell’Osservatorio Second Hand Economy realizzata da BVA Doxa per Subito che sottolinea come il valore economico generato da questa pratica abbia raggiunto il nuovo apice di 27 miliardi di euro, pari all’1,2% del PIL italiano.
La crescita costante fin dalla prima rilevazione del 2015 dimostra non solo una maggiore sensibilità verso opzioni di consumo più sostenibili ma anche una maturazione del mercato dell’usato, che si sta affermando come una componente resiliente e dinamica dell’economia nazionale.
In termini di categorie merceologiche la componente più rilevante in termini di valore è rappresentata dai Veicoli, con 10,8 miliardi di euro e un trend stabile rispetto al 2023. Il mondo dei prodotti per Casa & Persona, arriva a generare qualcosa come 7,3 miliardi di euro con una costante crescita. A loro volta i prodotti nel comparto dell’Elettronica raggiungono i 5,2 miliardi, in aumento del 6%. Il settore nel quale rientrano prodotti per Sport e Hobby è arrivato a sua volta a 3,1 miliardi.
Il digitale come motore della Second hand economy
L’avanzamento tecnologico sta svolgendo un ruolo molto importante nel plasmare le dinamiche della second hand economy in Italia, specialmente con la transizione verso il digitale che ha superato per la prima volta l’offline anche a valore. Nel 2024, il segmento online ha rappresentato il 54% del totale del valore generato dall’economia dell’usato, con un incremento annuo di 1,4 miliardi di euro. Questo sviluppo è stato guidato dall’utilizzo massivo delle piattaforme online da parte degli italiani, i quali apprezzano la velocità, la vasta scelta e la disponibilità 24/7 offerte da queste modalità digitali.
Nel considerare le prospettive future della Second hand economy in Italia, è evidente come il digitale stia giocando un ruolo fondamentale nel modellare nuove dinamiche di consumo e di business. La crescita prevista per il 2024 non è solo un indicatore economico, ma rappresenta anche un cambiamento culturale verso pratiche più sostenibili. Le piattaforme digitali facilitano scambi che prima erano impensabili e oggi contribuiscono attivamente alla riduzione degli sprechi e alla valorizzazione delle risorse esistenti. Questo fenomeno non va interpretato soltanto come una tendenza temporanea, ma piuttosto come il segnale di una trasformazione radicale nelle abitudini dei consumatori e nelle strategie delle imprese.
Guardando al futuro, sarà cruciale continuare a investire in tecnologie che supportino l’economia circolare e a promuovere una maggiore consapevolezza riguardo ai benefici del riutilizzo e del riciclo. L’adozione crescente di queste pratiche può infatti generare significativi vantaggi ambientali, sociali ed economici, consolidando un modello di sviluppo più resiliente e inclusivo.
Giuseppe Pasceri, CEO di Subito ha sottolineato che “L’online quest’anno ha superato l’offline anche a valore, e non solo per adoption, con una crescita di 1,4 miliardi anno su anno. Un trend che prosegue dal 2014 e che ci porta ad affermare che la second hand continuerà a crescere, grazie all’esperienza sempre più simile all’e-commerce che fornisce una risposta veloce e sicura ai bisogni quotidiani. Anche i nostri dati interni ce lo confermano – ha proseguito -: solo su Subito nel 2024 abbiamo avuto una media 2,6 milioni utenti attivi in piattaforma ogni giorno (+5,7% vs 2023), dato che vediamo crescere nel primo trimestre del 2025 fino a raggiungere punte di oltre 2,8 milioni”.
Il rapporto tra Second hand economy e Extended Product Responsibility
Un rapporto certamente interessante da indagare, almeno per alcune categorie merceologiche, è rappresentato dall’impatto tra Second hand economy e Responsabilità estesa del produttore o EPR, ovvero due concetti che si intrecciano e che condividono l’obiettivo di promuovere un’economia più sostenibile e circolare. Entrambi mirano a ridurre l’impatto ambientale dei prodotti, ma lo fanno attraverso approcci complementari.
La Second hand economy si concentra sul riutilizzo dei beni, prolungando la vita utile dei prodotti attraverso la compravendita di articoli usati. Questo modello riduce la domanda di nuovi prodotti, diminuendo così l’estrazione di risorse naturali e la produzione di rifiuti. La Second hand economy non solo offre vantaggi ambientali, ma anche economici, permettendo ai consumatori di risparmiare denaro e di accedere a beni di qualità a prezzi ridotti.
D’altra parte, l’Extended Product Responsibility è un approccio politico e gestionale che attribuisce ai produttori la responsabilità del ciclo di vita dei loro prodotti, inclusa la fase di post-consumo. L’EPR incoraggia i produttori a progettare prodotti più sostenibili e facili da riciclare, riducendo così l’impatto ambientale complessivo. Questo approccio può includere il finanziamento di programmi di raccolta e riciclaggio, nonché l’adozione di pratiche di design ecologico e l’utilizzo di logiche LCA Life Cycle Assessment.
Il rapporto tra la Second hand economy e l’EPR è sinergico. Mentre la Second hand economy prolunga la vita dei prodotti esistenti, l’EPR spinge i produttori a creare beni più durevoli e riciclabili. Insieme, questi approcci contribuiscono a una riduzione significativa dei rifiuti e a un uso più efficiente delle risorse. Inoltre, l’EPR può supportare la Second hand economy incentivando i produttori a sviluppare programmi di ritiro e rivendita dei prodotti usati, creando un ciclo virtuoso di riutilizzo. Questo non solo riduce l’impatto ambientale, ma può anche generare nuove opportunità economiche e di lavoro nel settore del riuso e del riciclo.
L’innovazione digitale al servizio dell’economia dell’usato
L’innovazione digitale sta contribuendo alla trasformazione della Second hand economy, rendendola più accessibile, efficiente e attraente per un pubblico sempre più vasto. Il digitale è molto presente anche con iniziative che stimolano l’innovazione e lo sviluppo di nuovi modelli di business come nel caso dei Voluntary Recycling Credit. Le tecnologie digitali stanno di fatto facilitando la compravendita di beni usati, migliorando l’esperienza degli utenti e promuovendo una cultura del riuso e della sostenibilità.
Uno dei principali contributi dell’innovazione digitale è la creazione di piattaforme online e app dedicate alla compravendita di articoli di seconda mano. Siti web specializzati hanno reso più semplice per i consumatori trovare e acquistare beni usati, eliminando le barriere geografiche e ampliando il mercato a livello globale. Queste piattaforme offrono strumenti di ricerca avanzati, recensioni degli utenti e sistemi di pagamento sicuri, migliorando la fiducia e la trasparenza nelle transazioni.
Il ruolo di Intelligenza artificiale e blockchain
Le tecnologie digitali stanno anche migliorando la logistica della Second hand economy. I servizi di spedizione e tracciamento online consentono una gestione più efficiente delle consegne, riducendo i tempi di attesa e migliorando l’affidabilità. Inoltre, l’uso di algoritmi di intelligenza artificiale può ottimizzare i processi di inventario e suggerire prodotti pertinenti agli utenti, personalizzando l’esperienza di acquisto.
Un altro aspetto importante è l’integrazione della tecnologia blockchain, che può garantire la tracciabilità e l’autenticità dei prodotti usati. Questo è particolarmente rilevante per beni di lusso o collezionabili, dove la provenienza e la condizione del prodotto sono cruciali. La blockchain può fornire un registro immutabile delle transazioni, aumentando la fiducia dei consumatori e riducendo il rischio di frodi.
L’innovazione digitale sta anche promuovendo la sostenibilità nella Second hand economy attraverso l’uso di app e piattaforme che educano i consumatori sull’impatto ambientale delle loro scelte di acquisto. Queste tecnologie possono fornire informazioni sui benefici del riuso e incoraggiare comportamenti di consumo più responsabili. Le comunità online e i social media stanno giocando a loro volta un ruolo cruciale nel promuovere la cultura del riuso. Gruppi e forum dedicati permettono agli utenti di condividere esperienze, consigli e recensioni, creando una rete di supporto che incentiva la partecipazione alla Second hand economy.