L’immagine di una Europa regolamentata o, come sostengono alcuni, “iper-regolamentata” sui temi della sostenibilità ambientale e una Cina molto più libera di agire sta cambiando o almeno ci sono alcuni segnali che è bene prendere in considerazione. Da una parte in poche settimane, in Europa si è vista qualche esitazione e qualche frenata sui tanti tavoli nei quali si riflettono le politiche green. Nel caso della CSDDD, Corporate Sustainability Due Diligence Directive si è preferito non portarla in discussione perché, almeno in questa fase, non ci sarebbe stato l’appoggio di Germania e Italia. E per questa legislatura non è ragionevole pensare che possa essere ripreso. La CSRD ha subito un ritardo, per questioni in questo caso più tecniche legate alle difficoltà che accompagnano la definizione degli standard ESRS, ma anche questo è un segnale. Così come si è annacquata e allontanata la prospettiva, su un altro tavolo, quello della Legge sul ripristino della natura, di tenere a “riposo” una percentuale dei terreni del mondo agricolo.
Tre borse cinesi hanno annunciato linee guida per la sostenibilità
Nello stesso periodo arriva un segnale, certamente ancora timido, ma è un segnale da quella parte del mondo meno vincolata dalle normative sui temi ESG. Da tre Stock Exchange Cinesi come la Shanghai Stock Exchange, la Shenzhen Stock Exchange e la Borsa di Pechino Beijing Stock Exchange, è arrivato l’annuncio della emanazione di una serie di linee guida sulla sostenibilità che andranno a regolamentare le società quotate. Le misure riguarderanno le aziende di maggiori dimensioni al momento si tratterebbe di più di 400 realtà. Per le imprese di minori dimensioni dovrebbero arrivare delle linee guida per forme di rendicontazione su base volontaria. Con questo intervento, a partire dal 2026, un numero importante di aziende quotate su questi mercati inizierà a predisporre e presentare una rendicontazione ESG.
Cina e i criteri di riferimento per la rendicontazione ESG
I criteri di riferimento per la rendicontazione di sostenibilità di queste imprese riguarderanno i temi della gestione dell’impatto, dei rischi, della governance e della strategia. Per tutte queste dimensioni, i report prevedono dati e informazioni su obiettivi e metriche. Così come accade in Europa sulla spinta della CSRD, l’approccio che sembra prendere forma in merito alle informazioni che dovranno essere prodotte riguarda la logica della Doppia Materialità: ovvero di una rendicontazione che misura l’impatto delle imprese sull’ambiente ma che tiene consto, in merito in particolare alla valutazione dei rischi ESG, dell’impatto del cambiamento climatico sull’andamento delle aziende.
Nelle linee guida rientrano temi chiave come appunto il cambiamento climatico, la gestione delle risorse e dell’energia, l’economia circolare, le forme di protezione della biodiversità, degli ecosistemi e dei territori, le forme di sicurezza a livello di catene di approvvigionamento. A questo proposito nelle guidelines rientrano anche forme di rendicontazione sulle emissioni a livello di Scope 3 mentre a livello di Governance figurano temi sull’anticorruzione e l’antiriciclaggio.
Articolo originariamente pubblicato il 20 Feb 2024