Come sta evolvendo il mercato dell’intelligenza artificiale per l’ESG?
Secondo quanto riportato da DataM Intelligence, il mercato globale dell’intelligenza artificiale per l’ESG e sostenibilità ha raggiunto nel 2024 un valore di 182,34 miliardi di dollari, con una previsione di crescita fino a 846,75 miliardi di dollari entro il 2032.
Il tasso annuo composto (CAGR) stimato per il periodo 2025-2032 è del 21,16%. Questi numeri che arrivano dallo studio The AI in ESG & Sustainability Market Size (QUI la fonte dell’articolo n.d.r.) confermano il ruolo crescente che Intelligenza artificiale e ESG sta assumendo nella trasformazione delle strategie aziendali legate ai temi ESG, favorendo una crescita sostenibile e un nuovo rapporto tra intelligenza artificiale ed etica.
Qual è il ruolo chiave della generative AI?
All’interno dell’ecosistema AI per la sostenibilità, tecnologie come machine learning, natural language processing (NLP), deep learning, predictive analytics e generative AI stanno ridefinendo i modelli operativi delle organizzazioni.
Nel 2024 la generative AI si è distinta per quota di mercato detenuta – oltre il 41,8% – grazie alla capacità di automatizzare la produzione di contenuti ESG, creare dati sintetici e simulare scenari complessi utili, sia per la reportistica sia per la compliance regolatoria.
Contestualmente, le soluzioni dedicate a data collection & analysis hanno raccolto più del 37,3% del mercato, evidenziando la centralità della gestione dei dati ESG dispersi e del supporto a disclosure affidabili.
Quali sono i settori nei quali l’intelligenza artificiale per l’ESG si sta diffondendo di più?
Per quanto riguarda i settori di impiego, building & construction detiene oltre il 31,7% della quota di mercato 2024: un dato che riflette l’impatto delle infrastrutture sulle strategie di sostenibilità e sulla domanda di soluzioni AI-oriented per l’ottimizzazione energetica e dei materiali e per lo sviluppo di soluzioni di edilizia sostenibile e architettura sostenibile in definitiva per dare vita a un ambiente sostenibile.
Energy & utilities si conferma tra i comparti più dinamici nell’adozione dell’Intelligenza artificiale per l’ESG, spinta anche da obblighi normativi stringenti. Seguono manifatturiero, retail, GDO, servizi finanziari, sanità, IT, consumer goods e il settore pubblico/governativo – ciascuno con tempistiche e livelli di penetrazione differenti.
Quali sono i principali trend a livello mondiale?
Sul fronte geografico, gli Stati Uniti rappresentano il mercato più rilevante: nel 2024 il valore dell’AI in ESG & Sustainability ha toccato i 48 miliardi di dollari – parte della quota nordamericana che si attesta al 43,8% del totale globale (79,8 miliardi di dollari). Il CAGR previsto per gli USA è pari al 26,7%, superiore alla media mondiale. A trainare questa crescita sono sia le nuove policy della SEC in materia di disclosure sia la pressione esercitata dagli investitori istituzionali su carbon accounting, biodiversity tracking e strumenti avanzati di scoring ESG.
In Giappone si osserva un rafforzamento delle strategie M&A orientate a clean energy ESG tech e cleantech: basti citare l’acquisizione annunciata da Mizuho – tra le principali banche nipponiche – della boutique londinese Augusta & Co attiva nell’advisory sulle energie rinnovabili in Europa. L’operazione dovrebbe concludersi entro ottobre 2025 e segnala una convergenza progressiva tra advisory ESG tradizionale e soluzioni guidate dall’intelligenza artificiale.
A livello globale M&A e deal AI-driven stanno generando un valore annuale record pari a 2.600 miliardi di dollari (+28% rispetto all’anno precedente), con gli Stati Uniti protagonisti dei cosiddetti “megadeal” che testimoniano la fiducia nelle sinergie tra AI ed ESG come fattori chiave per la crescita futura. Guardando avanti – sottolinea DataM Intelligence – saranno generative AI e analytics i pilastri portanti del settore; building & construction continuerà a guidare i volumi d’investimento insieme a energia e manifattura; mentre Stati Uniti e Giappone si confermano epicentri strategici grazie a innovazione tecnologica, policy proattive ed evoluzione delle filiere M&A verso un paradigma sempre più data-driven e accountability oriented.