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Intelligenza Artificiale ed Etica: perché è importante (anche) per l’ESG



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Cresce la necessità per imprese, istituzioni e organizzazioni di aumentare la consapevolezza in merito al rapporto tra Intelligenza Artificiale ed Etica. I punti di riferimento per comprendere questo tema e per valutare e gestire i possibili rischi

Pubblicato il 31 mar 2024



Intelligenza Artificiale ed Etica: un rapporto sempre più stretto anche in relazione all'ESG

La capacità di qualsiasi organizzazione di affrontare i temi del rapporto tra Etica e Intelligenza Artificiale sia in relazione allo sviluppo sia per l’utilizzo di soluzioni è importante a prescindere dal ruolo che può svolgere l’ESG. Tuttavia, se consideriamo le logiche Environmental, Social e Governance come fattori per una completa valorizzazione delle imprese anche sul piano dei comportamenti e del rispetto dei principi, appare oggi più che mai importante per le imprese impegnate a vario titolo sull’Intelligenza Artificiale considerare l’Etica come una priorità anche sul piano della strategia e soprattutto della Governance aziendale.

Etica e Intelligenza Artificiale: i presupposti di questo rapporto

Se poi consideriamo l’etica come un complesso sistema di principi normativi e valori che guidano le azioni delle persone nel mondo del lavoro e nella vita sociale non possiamo non analizzare come questi possano essere modificati o influenzati dall’Intelligenza Artificiale e delle relative implicazioni.

Per le imprese questa attenzione non può limitarsi solo a una riflessione puramente teorica, ma deve necessariamente concretizzarsi in linee guida operative per orientare lo sviluppo e l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale in modo che, se si identificano dei rischi, questi siano presidiati e gestiti. L’obiettivo deve essere quello di garantire un progresso equilibrato e sostenibile, in cui ogni innovazione rispetti i diritti fondamentali dell’uomo e promuova il bene comune e abbia la capacità di rilevare tutti i possibili rischi che sono connessi al suo sviluppo e alla sua implementazione.

Si tratta evidentemente di una sfida che richiede uno sforzo collettivo e l’apporto di diverse discipline, dalla tecnologia al diritto, dalla sociologia alla filosofia per arrivare a definire un rapporto tra Morale, Etica e Intelligenza Artificiale affinché le persone (e non le “macchine” o i “sistemi”) siano nella condizione di assumere sempre decisioni consapevoli.

L’Etica: come si intende in relazione all’innovazione

In questo contesto possiamo fare riferimento all’etica, come a una disciplina che ispira il comportamento umano. E che, in un contesto profondamente permeato dalla tecnologia, deve essere considerata anche come un fattore che ispira e guida le decisioni necessarie per guidare l’innovazione e l’Intelligenza Artificiale. In altre parole il rapporto tra Intelligenza Artificiale ed Etica implica un ripensamento dell’Etica in funzione delle conoscenze, delle possibilità, dei rischi e delle incognite che sono collegate ai risultati conseguibili grazie all’Intelligenza Artificiale.

Intelligenza Artificiale ed Etica e Morale: quale ruolo per l’innovazione

Per procedere nell’analisi del rapporto tra Intelligenza Artificiale ed Etica occorre soffermarsi prima sulla distinzione tra etica e morale per evitare il rischio di sovrapporre o confondere queste due dimensioni. Etica e morale attengono entrambe ai principi che guidano il comportamento umano e, in estrema sintesi, ispirano delle decisoni rilevanti in funzione di un quadro di valori di riferimento.

La morale si riferisce a un insieme di regole e di valori che un individuo adotta e segue nella sua vita quotidiana. L’etica ha una prospettiva più ampia e profonda e riguarda i principi ai quali si ispirano le decisioni relative ale decisioni più rilevanti. Le scelte legate all’Etica hanno un impatto sulla “condotta morale”, la “moralità delle azioni” nella quotidianità possono confermare o mettere in discussione i principi etici di riferimento.

Di fatto l’Etica rappresenta il quadro all’interno del quale si esprime la morale e fa riferimento a dei principi che sono universali e che valgono o dovrebbero valere per tutti. La morale è più da mettere in relazione al contesto sociale e culturale in cui si vive e si lavora ed è certamente molto più influenzata da criteri soggettivi. Un altro aspetto che distingue Etica e Morale riguarda il fatto che l’Etica è frutto di una riflessione e di una discussione spesso critica mentre la morale è più spesso in diretta relazione con le dinamiche della vita quotidiana ed è influenzata dalle azioni e dalle decisioni delle persone e dal contesto e può evolvere nel tempo all’interno della stessa comunità.

L’importanza dell’Etica nel mondo digitale

Il progresso della tecnologia in generale e in particolare il ruolo delle tecnologie cosiddette esponenziali, nelle quali rientra a pieno titolo l’Intelligenza Artificiale, hanno amplificato il potenziale di conoscenza e di azione dell’uomo. Grazie all’Intelligenza Artificiale i processi decisionali nei quali sono coinvolte le persone vengono trasformati e potenziati, ma sono nello stesso tempo esposti a nuovi rischi che devono essere considerati in termini di etica, ovvero in termini di capacità di rispettare o di far evolvere consapevolmente i principi di riferimento. In concreto e per fare un esempio le questioni legate alla privacy dei dati personali, alla cyber-sicurezza, all’affidabilità e qualità delle informazioni, alla loro integrità, alla responsabilità nel considerare la gestione del dato in relazione ai diritti fondamentali dell’uomo, rappresentano tutti dei fattori che rientrano in un rapporto tra Intelligenza Artificiale ed Etica.

Intelligenza, sensibilità, capacità di comprensione

Uno dei fattori chiave dell’Intelligenza Artificiale è rappresentato dalla capacità di apprendimento dei sistemi che possono / devono essere a beneficio delle persone, ovvero della possibilità di aumentare il livello di conoscenza che si può mettere a disposizione dei processi decisionali. Più informazioni, più precise, in tempi più veloci per decisioni a loro volta più affidabili, meno soggette ad errori. A fronte di questa prospettiva si arriva alle prime due grandi distinzioni legate all’etica:

  • Etica come gestione del rapporto con la tecnologia: ovvero come capacità di conoscere le logiche attraverso le quali l’Intelligenza Artificiale accelera e aumenta la conoscenza nei processi decisionali.
  • Etica come criteri e principi che ispirano lo sviluppo della tecnologia, ovvero come capacità di garantire che l’AI sia frutto di scelte ispirate al senso di responsabilità e alla coerenza con il contesto sociale, professionale e culturale in cui l’AI è chiamata a operare.

Ovviamente questi due punti sono tra loro strettamente collegati e attengono entrambi alla capacità – Etica – di identificare e seguire i principi che permettano a tutti, anche a coloro che sono chiamati a sviluppare e a utilizzare l’Intelligenza Artificiale sulla base di regole predefinite, un rapporto di fiducia con la tecnologia. Una fiducia che dovrà in ogni caso sempre e comunque essere oggetto di verifiche e di controlli.

Il concetto di Intelligenza Artificiale Etica

L’Intelligenza Artificiale è Etica nella misura in cui è concepita da soggetti che scelgono di ispirare le attività di sviluppo a principi etici ed è poi utilizzata da soggetti che scelgono di attenersi agli stessi principi.

Non ci sono regole universali “etiche” che guidano lo sviluppo e non ci sono regole tali da riuscire a imporre un comportamento etico alle persone che, in azienda o nella vita sociale, utilizzano Intelligenza Artificiale e dati.

Ci sono persone che scelgono di indirizzare le scelte di sviluppo e di utilizzo a determinati principi. In questi casi l’Intelligenza Artificiale, così come altre tecnologie esponenziali (si pensi alla Blockchain), potenzia e amplifica la capacità di conoscenza ma nello stesso tempo amplifica e potenzia anche l’attenzione e il rispetto di questi principi.

Laddove invece questi principi (si pensi solo come esempio al rispetto della privacy) non fossero correttamente rispettati nello sviluppo e nei criteri di utilizzo dei dati l’Intelligenza Artificiale rischierebbe di essere un pericoloso fattore di amplificazione nell’abbassare il livello di attenzione o nel non considerare adeguatamente questi principi.

Ecco perché il rapporto tra Intelligenza Artificiale ed Etica ariguarda la intera catena del valore dell’AI dalla ideazione alla progettazione, dalla programmazione al testing, dalla diffusione all’utilizzo, dall’analisi delle criticità all’aggiornamento, dall’educazione alla capacità di stimolare comportamenti appropriati.

I principi fondamentali del rapporto tra Intelligenza Artificiale ed Etica

I fattori chiave che stanno alla base del rapporto tra Intelligenza Artificiale ed Etica possono essere identificati in almeno tre temi: la trasparenza, la giustizia e la responsabilità.

La trasparenza implica una chiara comprensione dei processi decisionali dell’Artificial Intelligence, la giustizia attiene alla capacità di rispettare sempre una corretta equità nella valutazione dei criteri che ispirano o guidano un processo decisionale; la responsabilità infine riguarda la capacità di conoscere e considerare con la massima attenzione le possibili conseguenze giuridiche che possono derivare direttamente o indirettamente in ragione dell’utilizzo dell’AI.

I principali rischi dell’Intelligenza artificiale

Detto che l’Intelligenza artificiale ha aperto le porte a una ricchissima serie di benefici come già accennato da quelle stesse porte sono entrati anche nuovi e diversi rischi che per prima cosa occorre conoscere e riconoscere.

Ecco in sintesi alcuni dei principali rischi associati all’Intelligenza Artificiale:

  • Il rischio di bias. Nelle fasi di addestramento dei dati per l’Intelligenza Artificiale si possono insinuare più o meno consapevolmente dei pregiudizi che possono portare a decisioni e previsioni distorte e scorrette, con impatti negativi su individui o categorie sociali. Il bias può causare discriminazioni basate sul genere, sull’etnia o su altre caratteristiche personali che in fase di sviluppo o addestramento non sono state considerate al pari di altre. Si tratta di un rischio che deve essere affrontato nella fase di raccolta e di governance dei dati dove si deve prestare la massima attenzione all’equità e all’equilibrio, anche con una revisione critica degli stessi algoritmi e con l’introduzione di meccanismi di controllo che permettano di intercettare questi fattori di rischio. Questa tipologia di rischi non arriva certamente a causa dell’AI. La possibilità che una determinata categoria di soggetti possa essere penalizzata è naturalmente nell’ordine delle cose anche senza nessuna forma di innovazione. Sono le persone che determinano, più o meno consapevolmente questo tipo di atteggiamenti e di rischi. Il problema è che l’Intelligenza Artificiale amplifica questo rischio andando a inficiare la qualità e l’affidabilità di tutti i processi collegati a queste scelte.
  • Trasparenza e Interpretabilità: La trasparenza e la corretta conoscenza e interpretabilità nei modelli di AI addestrati permette di identificare e di correggere i bias. Una eventuale mancanza di trasparenza si riflette direttamente in un maggiore rischio di possibili incoerenze o scorrettezze. Per mitigare questi rischi, è essenziale adottare pratiche di addestramento dei dati responsabili, che includano la verifica e la pulizia dei dati, l’uso di tecniche per aumentare la diversità dei dati e l’implementazione di metodi per testare, individuare e correggere i bias nei modelli di AI. L’adozione di standard etici e la supervisione da parte di esperti multidisciplinari possono contribuire a garantire che i sistemi di AI siano sviluppati e utilizzati in modo equo e responsabile.
  • Violazione della privacy e sicurezza dei dati: Questo è un altro rischio sul quale sta crescendo l’attenzione in termini di governance aziendale. L’Intelligenza Artificiale può elaborare e analizzare enormi quantità di dati che potrebbero comprendere anche dati personali, sollevando preoccupazioni sul controllo che si può esercitare in merito al modo in cui vengono gestiti questi dati.
  • Automazione e impatto sul lavoro: L’automazione guidata dall’AI porta inevitabilmente a una trasformazione del mondo del lavoro. Non è corretto imputare all’Intelligenza Artificiale il rischio di perdita di posti di lavoro al quale corrisponde peraltro una domanda di nuove professionalità. Certamente l’AI agisce come un fattore che accelera processi di trasformazione e che spinge il mercato a richiedere nuove competenze con maggiori opportunità di lavoro per chi ha gli skill necessari per lavorare con l’AI.
  • Affidabilità e controllo: Non si può escludere il rischio che i sistemi possano agire in modi imprevisti o difficili da controllare, specialmente in applicazioni critiche come quelle soggette a un grande numero di variabili.
  • Impatto sociale e culturale: L’AI è un potente amplificatore di conoscenza e come tale può influenzare profondamente le dinamiche sociali, culturali e interpersonali, modificando il modo in cui interagiamo, apprendiamo e ci intratteniamo, sia a livello di singoli individui sia, soprattutto, sul piano sociale e professionale.

Le principali misure per evitare i rischi dell’Intelligenza Artificiale

Intelligenza Artificiale ed Etica hanno come presupposto l’adozione di una serie di misure che devono governare le attività di chi è impegnato nello sviluppo dell’Intelligenza Artificiale e devono essere oggetto di estrema attenzione da parte di chi utilizza l’AI.

  1. Regolamentazione e normative: Rispetto del quadro normativo nazionale e internazionale, delle leggi sulla privacy dei dati, dei principi sull’uso etico dell’AI e sulla responsabilità per le decisioni prese dai sistemi di AI.
  2. Standard etici: Sviluppare e adottare standard etici condivisi per la progettazione, lo sviluppo e l’implementazione dell’AI. Questi standard dovrebbero essere basati su principi di giustizia, equità, trasparenza, responsabilità e rispetto della dignità umana.
  3. Trasparenza e spiegabilità: Come già osservato occorre assicurare che i sistemi di AI siano trasparenti nelle loro operazioni includendo come fattore determinante la spiegabilità degli algoritmi, in modo che gli utenti e le parti interessate possano comprendere sulla base di quali criteri vengono prese le decisioni.
  4. Audit e valutazione dell’impatto: E’ importante implementare processi di audit indipendenti e valutazioni dell’impatto etico e sociale per i sistemi di AI, specialmente quelli utilizzati in contesti critici come la sanità, la giustizia e la sicurezza pubblica.
  5. Formazione e sensibilizzazione: Promuovere la formazione e la sensibilizzazione sull’etica dell’AI tra gli sviluppatori, naturalmente, ma anche tra chi la utilizza includendo l’istruzione sui rischi potenziali dell’IA e su come mitigarli.
  6. Diversità e inclusione: Assicurare che i team di sviluppo dell’IA siano diversificati e inclusivi, riflettendo una vasta gamma di prospettive. Ciò può aiutare a ridurre i bias nei sistemi di IA e garantire che siano sviluppati in modo equo.
  7. Protezione dei dati e della privacy: Implementare misure rigorose per la protezione dei dati e della privacy, assicurando che i dati utilizzati per addestrare e operare i sistemi di IA siano gestiti in modo etico e sicuro.

Che cosa si intende per AlgorEtica?

L’algoretica è un termine che si riferisce allo studio e all’applicazione di principi etici nella progettazione, implementazione e uso degli algoritmi. Considerando che gli algoritmi svolgono un ruolo sempre più centrale nelle nostre vite, guidando decisioni in campi che vanno dalla finanza alla giustizia, dalla medicina ai social media emerge la necessità di considerare attentamente le implicazioni etiche degli algoritmi e dei sistemi basati su di essi.

L’algoretica si occupa della trasparenza degli algoritmi, della privacy dei dati, della giustizia e dell’equità nelle decisioni algoritmiche, e della gestione della responsabilità per gli esiti generati da questi sistemi. Un algoritmo utilizzato per filtrare i candidati in un processo di selezione del personale dovrebbe essere progettato per evitare pregiudizi e discriminazioni, garantendo equità e uguaglianza di opportunità per tutti i candidati.

L’algoretica comprende anche il concetto di accountability, ovvero la responsabilità degli sviluppatori e delle aziende nel garantire che i loro algoritmi agiscano in modo etico e non causino danni involontari. Un altro aspetto importante dell’algoretica riguarda lo sviluppo di linee guida etiche per l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico, settori in cui gli algoritmi non solo eseguono compiti specifici, ma “imparano” e si adattano in base ai dati che elaborano. Questo solleva questioni complesse riguardo alla trasparenza, al controllo e all’impatto a lungo termine di queste tecnologie sulla società.

A che punto siamo con la RoboEtica?

La RoboEtica è a sua volta un campo di studio interdisciplinare che si occupa delle questioni etiche legate alla progettazione, creazione, utilizzo e comportamento dei sistemi di robotica. Questo ambito di ricerca esplora come le macchine automatizzate e i sistemi di intelligenza artificiale dovrebbero interagire con gli esseri umani in un ambiente responsabile. La roboetica si colloca all’intersezione tra robotica, etica, informatica, filosofia, e diritto, e mira a fornire linee guida per lo sviluppo e l’impiego di tecnologie robotiche in modo che rispettino i valori umani e promuovano il bene sociale.

Le questioni affrontate dalla roboetica includono:

  1. Privacy e sorveglianza: ovvero come i robot, specialmente quelli utilizzati in contesti pubblici o domestici, dovrebbero raccogliere, utilizzare e condividere i dati personali degli individui senza violare la loro privacy.
  2. Sicurezza: Garantire che i robot siano progettati per operare in modo sicuro, minimizzando i rischi di danni fisici agli esseri umani e all’ambiente.
  3. Autonomia e controllo: Determinare i limiti dell’autonomia dei robot, assicurando che rimanga sempre un livello adeguato di controllo umano sulle decisioni e azioni delle macchine.
  4. Responsabilità: Stabilire chi sia responsabile in caso di malfunzionamenti o decisioni errate da parte dei robot, che potrebbero causare danni materiali o lesioni.
  5. Equità e giustizia: Prevenire la discriminazione e garantire che l’uso dei robot non accentui le disuguaglianze sociali, ma contribuisca invece a una distribuzione equa dei benefici tecnologici.

Il ruolo dei governi nell’Intelligenza Artificiale Etica

Il ruolo dei governi nell’Intelligenza Artificiale Etica è duplice: da un lato devono promuovere la ricerca e l’innovazione responsabile attraverso incentivi e regolamenti; dall’altro devono garantire la tutela dei diritti dei cittadini a fronte di queste innovazioni. Questo richiede un forte impegno politico e una visione lungimirante, ma è fondamentale per garantire che i benefici dell’AI siano accessibili a tutti e non creino nuove forme di discriminazione o disuguaglianza.

Un altro aspetto etico riguarda l’autonomia e il controllo. Man mano che le macchine diventano più autonome, sorge il dilemma su chi sia responsabile delle decisioni prese dall’IA. Questo solleva interrogativi sulla responsabilità e sulla trasparenza, poiché gli algoritmi complessi possono rendere difficile comprendere come vengono prese le decisioni. Inoltre, l’impiego dell’IA in ambiti critici come la medicina, la giustizia e la sicurezza pubblica richiede un’attenta valutazione dei rischi e dei benefici, assicurando che le decisioni basate sull’IA siano eticamente giustificate e socialmente accettabili.

L’IA solleva anche questioni riguardanti l’impiego e il futuro del lavoro. L’automazione può portare a una ridistribuzione significativa dei lavori, con il rischio di disoccupazione per alcune categorie professionali. Questo richiede una riflessione etica su come la società possa adattarsi a questi cambiamenti, garantendo che i benefici dell’IA siano distribuiti equamente e che ci siano opportunità per tutti.

Intelligenza Artificiale ed Etica: un po’ di storia

La discussione sull’etica nell’innovazione digitale non può essere attribuita a un singolo individuo o momento specifico, poiché è emersa gradualmente con lo sviluppo delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale. Tuttavia, possiamo identificare alcuni momenti chiave che hanno contribuito a portare l’attenzione su questi temi.

Negli anni ’40 e ’50, con i primi sviluppi nel campo dell’informatica, figure come Alan Turing iniziarono a esplorare le potenzialità e i limiti delle macchine, ponendo le basi per future riflessioni sull’intelligenza artificiale. Anche se in quel periodo le questioni etiche non erano al centro del dibattito, le riflessioni di Turing e dei suoi contemporanei hanno aperto la strada a future discussioni.

Negli anni ’60 e ’70, con l’avvento dei personal computer e l’inizio dell’era digitale, iniziarono a emergere preoccupazioni riguardanti la privacy dei dati e l’accesso alle informazioni. In questo contesto, studiosi come Joseph Weizenbaum, creatore di ELIZA, uno dei primi programmi di chatbot, iniziarono a sollevare questioni etiche legate all’uso delle tecnologie informatiche, in particolare riguardo all’impatto umano e sociale dell’automazione e dell’intelligenza artificiale.

Negli anni ’80 e ’90, con l’arrivo di Internet e l’aumento dell’interconnessione globale, l’etica digitale divenne un campo di studio più definito e nel XXI secolo, con l’accelerazione dello sviluppo dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie emergenti, l’etica per l’innovazione digitale è diventata un tema centrale per accademici, industrie e governi. L’etica nell’innovazione digitale è il risultato di un’evoluzione del pensiero che si è sviluppato parallelamente all’avanzamento tecnologico, con contributi da molteplici discipline e settori nel corso dei decenni.

AI e Gen AI: cosa cambia per l’Etica

L’etica dell’intelligenza artificiale e l’etica dell’intelligenza artificiale generativa si occupano entrambe dei principi che dovrebbero guidare lo sviluppo e l’uso delle tecnologie di AI. Tuttavia, si concentrano su aspetti leggermente diversi a causa delle specificità delle tecnologie che esaminano. Per comprendere la differenza, è utile prima definire cosa si intende per IA generativa.

L’intelligenza artificiale generativa si riferisce a un sottoinsieme di algoritmi di AI progettati per creare contenuti nuovi e originali, come testo, immagini, musica e video, che non esistevano prima. Esempi noti includono GPT-3 per la generazione di testo e DALL-E per la creazione di immagini. Queste tecnologie si basano su modelli di apprendimento profondo e reti neurali per analizzare grandi quantità di dati esistenti e generare nuovi contenuti.

Etica dell’Intelligenza Artificiale:
L’etica dell’AI si occupa delle questioni generali che emergono dall’uso e dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Questo include preoccupazioni come:

  • La privacy e la sicurezza dei dati
  • La trasparenza e la spiegabilità delle decisioni prese dall’AI
  • La giustizia e l’equità, in particolare per quanto riguarda il bias e la discriminazione nei sistemi di AI
  • La responsabilità per le azioni compiute da sistemi di AI
  • L’impatto sull’occupazione e sulla società in generale

Etica dell’Intelligenza Artificiale Generativa:
L’etica dell’AI generativa si concentra su questioni specifiche legate alla creazione di contenuti da parte delle macchine.

  • I diritti d’autore e la proprietà intellettuale dei contenuti generati dall’AI
  • L’autenticità e la veridicità dei contenuti generati, specialmente in relazione alla diffusione di informazioni false o ingannevoli (es. deepfakes)
  • L’impatto sulla creatività umana e sulle industrie creative
  • Le questioni di consenso e rappresentazione, soprattutto quando le AI generano contenuti che coinvolgono persone reali

Mentre Intelligenza Artificiale ed Etica copre un ampio spettro di questioni legate all’intelligenza artificiale in generale, l’etica dell’AI generativa si concentra più specificamente sulle questioni etiche poste dalla capacità delle AI di creare contenuti nuovi.

XAI eXplainable Artificial Intelligence

La “spiegabilità” dell’Intelligenza Artificiale è una delle questioni principali del rapporto tra Intelligenza Artificiale ed Etica. Un ruolo importante in questo senso è svolto dall’acronimo XAI dietro il quale si colloca l'”Explainable Artificial Intelligence” (Intelligenza Artificiale Spiegabile). Si tratta di un concetto che si riferisce a sistemi e approcci nell’ambito dell’intelligenza artificiale che mirano a rendere i processi decisionali delle macchine trasparenti e comprensibili per gli esseri umani. L’obiettivo della XAI è di creare modelli di AI i cui comportamenti, previsioni e decisioni possano essere facilmente interpretati e spiegati agli utenti, agli sviluppatori e alle parti interessate.

La necessità dell’XAI emerge dal fatto che molti modelli avanzati di AI, in particolare quelli basati su reti neurali profonde, sono spesso considerati “scatole nere“. Questo significa che, sebbene siano in grado di produrre risultati altamente accurati, il processo attraverso il quale arrivano a tali risultati può essere opaco e difficile da comprendere. Questa mancanza di trasparenza può essere problematica in contesti critici come la sanità, la finanza, la sicurezza e il diritto, dove è importante poter giustificare, comprendere e fidarsi delle decisioni prese dall’IA.

Con la XAI si cerca di creare le condizioni per avere una Intelligenza artificiale trasparente con una serie di requisiti tra cui

  • Le tecniche di visualizzazione: per illustrare e interpretare i dati, le caratteristiche e i processi interni dei modelli di AI
  • La disponibilità di modelli surrogati: che semplificano il comportamento di modelli complessi con altri più semplici e interpretabili
  • La scomposizione delle decisioni: per ridurre le decisioni complesse in parti più piccole e gestibili per facilitarne la comprensione
  • L’utilizzo di esempi: per illustrare in modo semplice e chiaro come il sistema di AI arriva a determinate conclusioni

Implementare la XAI non solo aiuta a costruire fiducia e accettazione tra gli utenti dei sistemi di IA, ma è anche cruciale per identificare e correggere errori, bias e altre problematiche nei modelli di AI.

Nuove competenze, Intelligenza Artificiale ed Etica

Per sviluppare e implementare un’intelligenza artificiale etica, è necessario un insieme di competenze multidisciplinari che vanno oltre la pura tecnologia. Queste competenze permettono di affrontare le sfide etiche, sociali e legali associate all’AI garantendo che le tecnologie siano progettate e utilizzate in modo responsabile e benefico per la società. Le competenze chiave per questo percorso comprendono:

  1. Una conoscenza tecnica approfondita e una solida comprensione dei principi fondamentali dell’AI, del machine learning e dell’elaborazione dei dati è un prerequisito anche per comprendere gli aspetti etici associati all’innovazione
  2. Le competenze in etica applicata: sono un altro aspetto fondamentale. In particolare per la capacità di mettere in relazione i concetti si giustizia, equità, trasparenza e responsabilità con quelli dell’innovazione
  3. Conoscenza delle normative: una buona comprensione delle leggi e delle normative relative alla privacy dei dati, alla protezione dei consumatori e ai diritti umani aiuta a garantire che l’AI sia sviluppata e utilizzata in conformità con i requisiti legali.
  4. Capacità di valutazione del rischio: la capacità di identificare e valutare i potenziali rischi etici e sociali associati all’uso dell’AI, compresi i bias e le discriminazioni, è cruciale per prevenire danni
  5. Pensiero critico: La capacità di analizzare e valutare criticamente le implicazioni dell’AI da diverse prospettive, identificando possibili conseguenze non intenzionali e sfide etiche
  6. Capacità di collaborazione interdisciplinare: lavorare efficacemente con professionisti di diversi campi, come filosofi, giuristi, sociologi e designer, per incorporare una vasta gamma di prospettive nell’AI
  7. Capacità di gestire un design centrato sull’utente: con competenze nel design di interfacce e esperienze utente che rispettino la privacy, promuovano l’inclusione e siano accessibili a tutti gli utenti, indipendentemente dalle loro capacità

Una innovazione progettata per essere nativamente attenta all’etica

Creare le condizioni per una progettazione di tecnologie basata sull’etica richiede un approccio olistico e multidisciplinare che integri considerazioni etiche fin dalle fasi iniziali dello sviluppo tecnologico. Questo processo è alla base dell'”Ethical by Design”, che si affronta considerando almeno cinque fattori chiave.

  1. La definizione chiara dei principi etici di riferimento. Prima di iniziare lo sviluppo si stabilisce un insieme di principi etici che guideranno il progetto.
  2. Formare e sensibilizzare all’Etica. La capacità di fornire formazione regolare su etica e responsabilità tecnologica a tutti i livelli dell’organizzazione permette di garantire che tutti siano consapevoli delle potenziali implicazioni etiche del loro lavoro e sappiano come affrontarle.
  3. Adottare un approccio user-centric. Grazie al coinvolgimento degli utenti finali nel processo di progettazione permette di comprendere meglio le loro esigenze, i valori e le preoccupazioni. In questo modo si riesce a garantire che le tecnologie siano sviluppate in modo inclusivo e rispettoso.
  4. Valutazione dell’impatto etico. E’ necessario attuare regolari valutazioni dell’impatto etico e sociale delle tecnologie in fase di sviluppo per includere nell’analisi potenziali rischi, benefici e conseguenze non intenzionali.
  5. Trasparenza e accountability. Appare fondamentale assicurare che i processi decisionali e gli algoritmi siano trasparenti e che ci sia la massima chiarezza riguardo alla responsabilità e alle decisioni che possono essere in capo alle tecnologie.

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