L’ intelligenza artificiale al servizio della transizione sostenibile è il tema del nuovo libro intitolato “Intelligenza Artificiale e Fattori ESG”, scritto da Anna Lambiase – Presidente del Consiglio di Amministrazione di CDP Venture Capital SGR, esperta di capital markets, MBA in finanza al Politecnico di Milano e all’Università degli Studi di Pavia – con il contributo di Santi Nunnari – ESG & Sustainable Finance Manager IRTOP Consulting | Adjunct Professor – , edito da Il Sole 24 Ore.
Un volume attuale, che affronta il rapporto sempre più strategico tra questa tecnologia dirompente e i criteri ambientali, sociali e di governance (ESG), in un contesto economico e geopolitico che mette alla prova le scelte sostenibili delle imprese.
Un legame quello fra AI e ESG e AI e sostenibilità che offre un potenziale significativo per affrontare problemi globali come il cambiamento climatico e le disuguaglianze sociali: dalla possibilità di elaborare enormi volumi di dati complessi a quella di ottimizzare i consumi e ridurre l’impatto ambientale, dalla opportunità di conseguire la necessaria trasparenza e conformità della rendicontazione di sostenibilità alla gestione responsabile della supply chain.
Lungi dall’essere un semplice esercizio teorico, il libro propone strategie operative in grado di coniugare visione sistemica, esigenze locali e specificità aziendali. Un punto di partenza per manager, investitori, policy maker e professionisti che intendono affrontare le sfide della sostenibilità senza rinunciare, anzi sfruttando, l’innovazione.
Il legame strategico tra AI e ESG
Nel panorama economico contemporaneo, l’integrazione tra AI e ESG (Environmental, Social, Governance) rappresenta una delle sfide e, al tempo stesso, delle opportunità più rilevanti per il mondo imprenditoriale. Il libro di Anna Lambiase e Santi Nunnari pone l’accento su questo connubio trasformativo, analizzandone potenzialità e criticità.
Da un lato, l’AI – mercato che nel 2024 è cresciuto del +58% rispetto al 2023 arrivando a 1,2 miliardi di euro secondo i dati dell’ultima edizione dell’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano – consente alle aziende di gestire e interpretare una quantità esorbitante di dati, provenienti da fonti eterogenee: emissioni ambientali, consumi energetici, performance della forza lavoro, catene di fornitura, governance interna. Dall’altro, i criteri ESG forniscono la bussola etica e strategica per guidare le decisioni aziendali nella direzione di un impatto positivo e duraturo.
Nonostante le incertezze normative e politiche — come quelle sollevate dal Pacchetto Omnibus che mira a snellire le procedure burocratiche, con l’obiettivo di risparmiare circa 6,3 miliardi di euro in costi amministrativi — il testo ribadisce che la trasformazione digitale e quella sostenibile non sono percorsi alternativi, ma devono procedere insieme. L’AI, infatti, può diventare un abilitatore fondamentale per raggiungere gli obiettivi ESG in tempi più rapidi e con maggiore precisione.
Questo approccio integrato risponde anche alla crescente pressione da parte di investitori istituzionali, stakeholder e consumatori, sempre più attenti all’impatto ambientale e sociale delle imprese. In un contesto globale segnato da crisi ambientali e tensioni sociali, non adottare l’AI come strumento per implementare strategie ESG rischia di tradursi in un ritardo competitivo.
Un libro per leggere il futuro dell’impresa tra AI e ESG
Il volume “Intelligenza Artificiale e Fattori ESG” non si limita a tracciare una panoramica teorica sull’evoluzione della sostenibilità aziendale, ma fornisce una guida operativa per affrontare in modo concreto la Twin Transition. L’obiettivo è quello di bilanciare visione strategica e applicazioni reali, offrendo un quadro d’insieme utile sia a chi guida grandi organizzazioni, sia a chi lavora in contesti imprenditoriali locali o settoriali.
Il libro analizza come l’intelligenza artificiale possa diventare uno strumento cruciale per migliorare le performance di sostenibilità su più livelli:
- Elaborazione predittiva di scenari ambientali e finanziari, utile per pianificare investimenti sostenibili;
- Ottimizzazione dei consumi energetici e delle risorse, attraverso algoritmi intelligenti che individuano sprechi e inefficienze;
- Monitoraggio continuo delle pratiche aziendali, con strumenti capaci di generare alert in caso di scostamenti da obiettivi ESG;
- Automazione dei report di sostenibilità, con una maggiore accuratezza nella raccolta, classificazione e diffusione dei dati, per migliorare trasparenza e accountability;
- Valutazione della coerenza tra dichiarazioni ESG e pratiche effettive, contribuendo alla lotta contro il greenwashing;
- Assessment del rischio reputazionale legato alla responsabilità sociale e alla governance.
Un elemento distintivo del volume è la sua capacità di coniugare la complessità dei contesti globali con le esigenze specifiche delle singole realtà imprenditoriali. La sostenibilità non è trattata come un vincolo, ma come una leva di competitività e innovazione, in grado di creare valore economico e sociale nel lungo termine.
Rivolto a manager, investitori, imprenditori, policy maker e professionisti dell’innovazione, il testo si configura come uno strumento essenziale per orientarsi in un’epoca in cui i confini tra tecnologia, finanza e impatto ambientale sono sempre più sfumati. È un invito a ripensare i modelli di business e a costruire un’impresa del futuro più resiliente, trasparente e inclusiva. E questo libro rappresenta un punto di partenza concreto per compiere quel passo.
La sostenibilità come fondamento dell’impresa
La prefazione firmata da Fabio Tamburini, direttore de Il Sole 24 Ore, apre il volume con un messaggio chiaro e potente: la sostenibilità non è un ideale astratto, ma un requisito imprescindibile per costruire un’economia solida, inclusiva e lungimirante. Il suo intervento conferisce ulteriore peso al libro dedicato al tema AI e ESG, sottolineandone la rilevanza nel dibattito contemporaneo su impresa, finanza e responsabilità sociale.
Tamburini richiama l’attenzione su un parallelismo essenziale: così come la pace è un valore universale non negoziabile, anche la sostenibilità deve essere considerata una condizione di base per qualsiasi attività economica. Non si tratta di una questione di immagine o di compliance normativa, ma di un principio strutturale che incide direttamente sulla stabilità dei mercati, sulla fiducia degli stakeholder e sulla creazione di valore duraturo.
Non possiamo smettere di credere nella sostenibilità, come non possiamo smettere di considerare la pace un valore universale”, scrive Tamburini. “Perché se non vengono rispettate le persone e l’ambiente, le conseguenze e i risultati negativi non tardano ad arrivare.
Con queste parole, il direttorepone l’accento sul rapporto profondo tra etica e performance, tra rispetto dei diritti umani, tutela ambientale e risultati economici sostenibili. È un richiamo forte alla responsabilità collettiva del sistema economico e finanziario, ma anche all’urgenza di un cambiamento di paradigma.
La prefazione agisce da cornice ideale al testo, offrendo una chiave di lettura che va oltre i numeri e le tecnologie: riporta la sostenibilità al centro della cultura d’impresa, come fondamento per il futuro del lavoro, del mercato e della società nel suo complesso. Ed è proprio questa visione ad animare il libro, rendendolo una risorsa preziosa per chi desidera orientarsi con consapevolezza nel nuovo scenario economico.