XXI ASAP Forum

Servitization, sostenibilità e digitale: sinergie e benefici per business e ambiente



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Le testimonianze di Servitly, Syncron, Carel Industries, HSD Mechatronics e Volkswagen Group Italia alla XXI edizione del Forum ASAP con un focus speciale sullo sviluppo e sull’utilizzo di soluzioni e percorsi di service transformation basati sull’innovazione digitale

Pubblicato il 13 nov 2024

Mauro Bellini

Direttore Responsabile ESG360.it, EnergyUP.Tech e Agrifood.Tech



asap

Due fattori chiave del report “The Servitization revolution for Sustainability” presentato da Nicola Saccani, board member di ASAP e docente dell’Università di Brescia in occasione del XXI ASAP Forum (con un approfondimento nel servizio Verso una servitizzazione come rivoluzione sostenibile n.d.r.) fanno riferimento ai concetti di”Smart Circular Economy Paradigm” e “Environmental Value Drivers“. Nel primo caso c’è l’invito a considerare un nuovo paradigma, abilitato dall’integrazione delle tecnologie digitali, attraverso le quali la servitizzazione è in grado di davre vita a un vero e proprio framework economico e tecnologico con cui allineare gli interessi delle aziende con gli obiettivi di sostenibilità. Nel secondo caso, con gli “Environmental Value Drivers“, si analizzano i meccanismi operativi che permettono di ottenere nuovi importanti benefici ambientali sfruttando le potenzialità della servitizzazione. Benefici che si concretizzano a livello di efficienza delle risorse, di estensione del ciclo di vita dei prodotti, di intensificazione nell’utilizzo dei prodotti stessi, piuttosto che nel miglioramento di tutte le performance legate al riciclo e al riutilizzo.

In entrambi i casi il contesto che permette di stabilire un rapporto sempre più diretto tra servitizzazione e sostenibilità (come si legge anche nel servizio Servitizzazione e tecnologie digitali come acceleratori per la sostenibilità n.d.r.) è sempre più chiaro ed è caratterizzato da strumenti che consentono di rappresentarne i valori. Il XXI ASAP Forum ha scelto di arricchire questa dimensione della conoscenza con la testimonianza di aziende attive nello sviluppo di tecnologie, soluzioni e servizi e di aziende che hanno scelto queste soluzioni e questi servizi per creare nuovo valore ai propri clienti.

Servitly: il valore dei dati per servitizzazione e sostenibilità

Con Stefano Butti, Founder e CEO di Servitly l’attenzione si è subito rivolta al ruolo e all’importanza dei dati come asset per abilitare modelli di sviluppo orientati ai servizi e per valorizzarne i risultati in chiave di sostenibilità.

Butti mette chiaramente in evidenzia come la servitizzazione sia in grado di apportare significativi benefici in termini di contributo al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità. E il fattore chiave è rappresentato dalla creazione e gestione di servizi connessi. Considerando in modo particolare il mondo industriale e in particolare il settore dei produttori OEM di sistemi di produzione, il punto fondamentale è rappresentato dall‘accesso ai dati delle macchine. Un accesso questo che va attuato e gestito con il massimo controllo e la massima attenzione a tutti i temi della privacy a beneficio di tutte le parti coinvolte nella catena del valore.

Grazie a questo accesso, abilitato da Internet of Things, Big Data, Intelligenza Artificiale e Cloud è possibile monitorare e verificare costantemente parametri fondamentali come il consumo di energia, di acqua o altre risorse e naturalmente di materie prime e materiali, consentendo alle aziende di identificare aree di miglioramento e implementare strategie che uniscono risultati in termini di efficienza e di sostenibilità.

Butti sottolinea come la servitizzazione consenta di migliorare la manutenzione e l’uso dei prodotti, contribuendo a prolungarne loro ciclo di vita e a ridurre anche sotto questo profilo scarti e sprechi. Non ultimo e non meno importante l’uso avanzato dei dati consente una gestione più informata e più consapevole dei rischi. La possibilità di disporre di dati sempre più dettagliati e sempre più affidabili sui macchinari e sui componenti permette poi ai produttori di attuare strategie di gestione dei processi di lavorazione con maggiore sicurezza e precisione, minimizzando i rischi di malfunzionamento ottimizzando ulteriormente le risorse. Si tratta a tutti gli effetti di un approccio data-driven finalizzato primariamente a ottenere una maggiore efficienza operativa, ma che permette di attuare forme di gestione delle risorse che vanno nella direzione di un’economia più circolare e sostenibile.

La strategia di Servitly e i punti di riferimento a livello tecnologico

La piattaforma di Servitly raccoglie i dati, li elabora attraverso un motore interno, e li trasforma in informazioni e servizi utili per diversi utenti. Questi servizi sono accessibili tramite interfacce specifiche, come il customer portal per i clienti o la control room per i team di servizio.

Butti sottolinea come la servitizzazione abilitata dal digitale contribuisca alla gestione e all’uso efficiente delle risorse e permetta di creare nuovo valore ad esempio con il “digital performance advisory” e con la “aided maintenance and trouble shooting”. Due tipologie di benefici che mettono a disposizione suggerimenti per ottimizzare l’uso del prodotto e massimizzare la produttività e, grazie all’analisi dei dati, forniscono suggerimenti per interventi di manutenzione in grado di garantire la produttività ai massimi livelli.

Relativamente ai settori industriali che potenzialmente possono trarre i maggiori benefici da una servitizzazione abilitata dal digitale Butti invita a guardare ai macchinari ad alto consumo energetico, come possono essere ad esempio i forni, che si collocano tra l’ambito consumer e industriale, e ai macchinari che utilizzano molte materie prime. Un altro esempio interessante è la rappresentato dalla gestione efficiente degli edifici, come nel caso della regolazione automatica della temperatura in palazzi di grandi dimensioni con la possibilità di ridurre drasticamente i consumi energetici.

Syncron: dati e intelligenza fanno dei servizi una leva per la sostenibilità

Per una realtà come Syncron che ha tra i suoi punti di forza l’ottimizzazione e la gestione del pricing B2B gli obiettivi di sostenibilità, come sottolinea Luca Polato, Client Executive di Syncron, sono un fattore strategico. A questo proposito richiama il rapporto Modernizing the Aftermarket, nel quale si mette in evidenza come il 95% dei 600 responsabili dei servizi e della catena di fornitura in Europa e Nord America intervistati prevede di adottare un modello commerciale circolare entro i prossimi 12-24 mesi.

Polato sottolinea che grazie all’analisi avanzata dei dati e agli approfondimenti basati sull’intelligenza artificiale, è possibile permettere alle aziende di perfezionare le loro offerte di servizi, aumentando efficienza e redditività. Nello specifico poi la soluzione di pricing Syncron supportata dall’AI è in grado di affrontare le complessità di una gestione dei prezzi nell’ambito di un’economia circolare orientata ai servizi.

Grazie all’ottimizzazione delle strategie di prezzo, le aziende sono in grado di gestire meglio le risorse e di raggiungere obiettivi di sostenibilità senza compromettere la redditività.

Sul tema dell’integrazione tra sostenibilità e servitizzazione Polato invita a riflettere sul fatto che la service transformation rappresenta anche un fattore di crescita per i profitti e per la sostenibilità. In concreto, la piattaforma di Syncron aiuta le aziende ad adottare un modello Product as a Service (PaaS) i cui benefici si concretizzano anche nella durata dei prodotti, nella riduzione degli scarti e nella creazione di nuove opportunità di sviluppo grazie alla gestione di contratti di servizio a lungo termine. In altre parole per i produttori significa ridurre l’impatto ambientale, gestendo nel contento nuovi flussi di reddito con modelli di servizio basati sui risultati.

Sul tema della complessità di questa transizione e della gestione delle tante variabili che la caratterizzano Polato porta l’attenzione sulla soluzione di Intelligenza artificiale di Syncron per la determinazione dei prezzi dei contratti. Una soluzione che consente una analisi dettagliata di tutti i dati dei contratti e dei clienti grazie a un’unica applicazione che semplifica anche la rendicontazione di sostenibilità. Automazione e intelligenza artificiale permettono di gestire con la migliore ottimizzazione possibile parti e inventario, riducendo l’eccesso di scorte e gli sprechi. Tutti vantaggi che si traducono in riduzione dei costi e in performance di sostenibilità.

Nello specifico guardando alle tipologie di servizi e soluzioni che presentano le maggiori possibilità di incidere a livello di sostenibilità Polato torna a sottolineare i vantaggi che arrivano dalla pianificazione dei pezzi, dalla riduzione delle scorte in eccesso e dalla eliminazione degli sprechi, permettendo una riduzione dei costi operativi. A sua volta una migliore pianificazione e previsione dell’inventario e dei rapporti con tutti gli attori delle catene di fornitura consente a sua volta di ridurre la dipendenza dal trasporto a più alta intensità di carbonio, con un contributo in termini di riduzione delle emissioni di CO2 e ancora una volta con un risparmio dei costi.

Infine grazie a una servitizzazione che consente agli OEM di offrire contratti di assistenza a lungo termine, concentrandosi sul mantenimento delle apparecchiature in funzione è possibile uno spostamento dei modelli di business verso le logiche di servizio continuo ai clienti.

Relativamente alla capacità di misurare e rendicontare le performance di sostenibilità Polato sottolinea come la piattaforma di Syncron permette l’allineamento con i principali framework di sostenibilità, come la Global Reporting Initiative (GRI) e il Sustainability Accounting Standards Board (SASB) per semplificare il processo di preparazione dei report di sostenibilità, assicurando che le aziende rimangano conformi e dimostrino i loro impegni di sostenibilità agli stakeholder.

CAREL Industries: servitizzazione e innovazione energetica nel retail

Grazie alla testimonianza di Serena Ometto, Sales & Marketing Manager della Direzione Services di Carel Industries il XXI ASAP Forum ha mostrato una visione delle possibilità offerte dalla servitizzazione nell’ambito del retail, in particolare per quanto attiene alla gestione dell’impatto ambientale legato ai servizi di condizionamento e refrigerazione.

Serena Ometto sottolinea come efficienza, ottimizzazione, innovazione e intelligenza sono oggi determinanti sia nella gestione delle risorse sia per migliorare il risultato economico dei clienti. Con cinquant’anni di esperienza nella produzione di soluzioni di controllo per la climatizzazione, la refrigerazione e il riscaldamento, e di sistemi per migliorare la qualità dell’aria interna, Carel Industries sviluppa soluzioni energeticamente efficienti e a basso impatto ambientale.

Uno sguardo speciale va appunto al settore del food retail anche per la forte richiesta di monitoraggio e di supervisione che caratterizza supermercati o punti vendita. Queste esigenze, sottolinea Ometto, hanno portato allo sviluppo e all’offerta di sistemi centralizzati in grado di raccogliere le informazioni di tutti gli impianti. Grazie a questo percorso di innovazione Ometto spiega che l’azienda è nella condizione di mettere a disposizione dei tool di gestione centralizzata, che consentono di controllare e misurare l’efficienza degli impianti sia a livello di consumi, sia per quanto attiene alle funzionalità e alle prestazioni delle macchine. Grazie a queste informazioni si sono attuate delle forme di efficientamento dei processi di gestione dell’impianto e delle attività di manutenzione delle macchine stesse.

Tecnologia e competenze per la sostenibilità nel retail

In uno scenario nel quale mediamente il 40% dell’energia consumata negli edifici è da attribuire primariamente ai sistemi di condizionamento, nel mondo del retail questa quota arriva anche a valori vicini al 60%. Agendo su queste risorse, si possono ottenere risultati molto importanti in termini di efficienza, sia per quanto attiene il bilancio economico dell’azienda, sia per quanto riguarda la sostenibilità ambientale. Ometto sottolinea a questo proposito come ottimizzare significhi raggiungere un livello di efficienza tale da permettere un calcolo esatto dell’energia necessaria per ottenere il miglior risultato necessario alla gestione ottimale di un supermercato, evitando qualsiasi forma di spreco.

Efficienza e sostenibilità: i nuovi KPI aziendali

Il contesto nel quale opera Carle Industries vede le aziende impegnate su specifici KPI di valutazione che mettono in relazione i temi dell’efficienza, in particolare quella energetica, con quelli della sostenibilità. Alcune aziende che in passato valorizzavano un certo tipo di performance in chiave di efficienza energetica ora sono portate ad estendere questo focus alla decarbonizzazione, mantenendo lo stesso principio di gestione responsabile delle risorse. A questo proposito Ometto sottolinea che i sistemi di monitoraggio IoT, grazie all’interpretazione dei dati e dei fenomeni offerta dall’Intelligenza artificiale permettono di migliorare i parametri di sostenibilità già in fase di progettazione, selezionando tecnologie innovative, ma anche garantendo prestazioni nel tempo.

In questa direzione, Carel si impegna ad offrire ai clienti soluzioni digitali e le competenze necessarie attraverso il progetto Smart Operation nato proprio allo scopo di analizzare i dati di alcuni supermercati monitorati dai sistemi di Carel. Utilizzando modelli di machine learning e data mining, questo progetto permette di suggerire automaticamente le migliori ottimizzazioni per gli impianti supportando le persone che lavorano a stretto contatto con gli impianti anche con uno sviluppo delle competenze necessarie per sfruttare al meglio la tecnologia.

Dati e servitizzazione per ottimizzare le risorse manifatturiere

Il Forum ASAP ha poi permesso di guardare con una speciale attenzione al settore manifatturiero con la testimonianza di un’azienda di eccellenza attiva nell’ambito degli strumenti di produzione come HSD Mechatronics. L’azienda è attiva nella produzione di utensili connessi, in particolare gli elettromandrini, che mettono a disposizione una importante quantità di dati sui quali l’azienda, in collaborazione con Servitly, sta lavorando per costruire nuove forme di valore attraverso una gestione più precisa ed efficiente di tutte le risorse e dunque con un importante contributo anche al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità.

Paolo Galli, product e innovation manager HSD Mechatronics ricorda subito come l’azienda si distingua per l’offerta di prodotti innovativi e servizi avanzati, progettati per massimizzare i benefici per i clienti, anche attraverso progetti di servitizzazione che consentono una gestione sempre più efficiente delle risorse. Un tipo di performance questo con cui si può incidere positivamente su un fattore chiave per le imprese produttrici come il costo totale di proprietà (Total Cost of Ownership) grazie a una manutenzione tempestiva e a riparazioni mirate.

Galli tiene a sottolineare come l’ottimizzazione nell’uso delle risorse significhi di fatto utilizzare un oggetto nel modo più efficiente possibile, ovvero gestendo con la massima attenzione non solo i consumi di energia ma anche le funzionalità e i cicli lavorativi dei clienti.

In questo senso, l’ottimizzazione dei cicli di lavorazione rappresenta un asset fondamentale nel mondo manifatturiero dove spessissimo i tempi di produzione sono misurati in secondi e dove ridurre anche solo di pochissimo questi tempi può avere un impatto significativo sulla produttività complessiva. Ecco che per strumenti come i quelli di HSD Mechatronics appare cruciale adattare la velocità di funzionamento degli utensili al tipo di lavoro e alle caratteristiche del materiale e la disponibilità di dati e intelligenza per comprenderli rende il processo più efficiente e permette di aumentare nel contempo la qualità.

Dal remanufacturing al monitoraggio a distanza: l’impatto sulla sostenibilità

Guardando ai vantaggi che HSD Mechatronics mette a disposizione delle aziende sul piano della sostenibilità, Galli sottolinea anche i temi del remanufacturing che sebbene sia ancora in una fase iniziale presenta importanti prospettive di crescita, proprio grazie al ruolo della servitizzazione. In questo contesto i temi del monitoraggio presentano un impatto ancora più indiretto sulla sostenibilità, non solo per quanto attiene al risparmio energetico e alle materie prime, peraltro aspetti molto importanti, ma anche per tutti gli impatti relativi alla dimensione economica e sulla qualità del lavoro finale.

Un ulteriore aspetto riguarda poi la possibilità di agire sul ciclo di vita di un prodotto. Ad esempio, se un dispositivo attivo presso un’azienda magari a migliaia di chilometri presenta dei malfunzionamenti, la disponibilità di accesso ai dati consente di analizzare con precisione il funzionamento e diagnosticare il guasto senza necessità di affrontare viaggi costosi e a forte impatto ambientale. I benefici sono evidenti: riduzione nella necessità di viaggi, velocità negli interventi e ottimizzazione nei trasporti di materiali. Inoltre, la servitizzazione rafforza anche le relazioni tra le parti, grazie alla disponibilità di dati oggettivi è possibile verificare con la massima trasparenza le criticità e così anche la risoluzione delle eventuali controversie.

La centralità del dato e della privacy

Un progetto di servitizzazione come quello di HSD Mechatronics non solo parte dai dati ma presenta un utilizzo decisamente intensivo, con una serie di implicazioni anche in termini di condivisione e di collaborazione e necessita di una particolare attenzione in vista dell’entrata in vigore del Data Act.

Secondo Stefano Butti di Servitly la preoccupazione relativa alla privacy e sicurezza nella condivisione dei dati è assolutamente comprensibile e condivisa ma il Data Act prevede proprio misure che permetteranno di mitigare questi timori. La legge stabilisce norme che impediranno, ad esempio, ai costruttori che dispongono e utilizzano di questo enorme patrimonio di dati di accedere a informazioni riservate dei clienti senza consenso. Un ruolo chiave è svolto poi dalla tecnologia e si sta lavorando per garantire maggiori livelli di trasparenza sui criteri e sulle misure di accesso ai dati anche per contribuire a creare maggiore fiducia nei clienti verso la tecnologia e verso questo tipo di servizi.

A sua volta Paolo Galli sottolinea come nella condivisione di dati industriali con i costruttori di macchine ci sia giustamente tanta attenzione e tanta prudenza. In questo senso è importante mostrare in modo sempre più chiaro i vantaggi che si possono ottenere e le modalità stesse con cui si possono conseguire questi benefici. Il Data Act in questo senso, proprio per il fatto che stabilisce norme chiare sulla condivisione dei dati, potrà contribuire a ridurre queste preoccupazioni. I costruttori non potranno avere accesso a informazioni riservate del cliente senza consenso e questo approccio aiuta certamente a creare un contesto di maggiore fiducia e di maggiore collaborazione.

Servitizzazione e automotive: come garantire vantaggi a tutto l’ecosistema

Con la testimonianza di Volkswagen Group Italia, azienda del mondo automotive attiva nel nostro paese nella distribuzione di vetture, nella gestione di una rete commerciale e nell’offerta di servizi e di ricambi, si estende lo sguardo sui temi della servitizzazione nel mondo automotive.

Il mondo della mobilità è oggi più che mai al centro di una trasformazione complessa che da una parte riguarda i percorsi verso la motorizzazione elettrica, ma che allo stesso tempo è anche al centro di una evoluzione che corre veloce e che ha il suo presupposto nella disponibilità di device, di strumenti digitali e di infrastrutture, di un uso intensivo dell’Intelligenza artificiale che sta trasformando le vetture in prodotti connessi in grado di generare dati e di fornire conoscenza. Massimiliano Corbetta, Direttore vendite ricambi di Volkswagen Group Italia sottolinea come questa trasformazione digitale stia conttribuendo a cambiare e migliorare sia il rapporto con i clienti sia quello con i partner commerciali anche grazie a una consistente evoluzione dei servizi basata sui dati.

Uno dei fattori abilitanti è appunto rappresentato dalla gestione delle vetture connesse che consente di progettare ed erogare nuove tipologie di servizi. Una trasformazione questa che si riflette anche nella conoscenza dell’esperienza utente dei clienti, nella capacità di conoscere sempre meglio le esigenze, i comportamenti, le eventuali criticità e dunque aumentare la capacità di intervento sulle vetture per poter attuare forme di miglioramento continuo. Un miglioramento questo che a sua volta riguarda anche l’evoluzione nel rapporto con la rete commerciale e nella metodologia di erogazione dei servizi.

Se si osserva questa prospettiva sotto il profilo della sostenibilità si può rilevare come il passaggio all’elettrico sia oggi una componente di questa trasformazione che va ben oltre i temi della motorizzazione e che riguarda, ad esempio, le infrastrutture e la gestione nel suo complesso di tutte le risorse.

Corbetta sottolinea l’importanza di un miglioramento nei processi che porta anche a risultati a livello di sostenibilità e che ha portato Volkswagen Group Italia a creare un percorso con i propri partner commerciali per arrivare a una certificazione ambientale, ovvero per garantire che tutti i processi siano eseguiti nel rispetto della qualità dei servizi e del contributo al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità. Questo si traduce anche nella possibilità offerta ai partner stessi di ricevere appunto una forma di certificazione interna, di valorizzare della capacità di eseguire il lavoro con determinate modalità e con un impatto misurabile nel quale rientrano diversi parametri che contribuiscono a risultati ambientali.

Il tutto con un processo che permette a ciascuna realtà di valorizzare questi risultati anche in chiave ESG considerando in questo senso tutte le dimensioni, ovviamente quella ambientale più volte citata anche quella legata ai processi di automazione dell’officina, con vantaggi legati alla gestione precisa delle risorse, alla flessibilità dei servizi, alla relazione con i clienti e alla crescita delle competenze per tutto il personale.

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