Impegni

Ambiente: nasce il Patto per la neutralità climatica dei data center

L’industria europea del cloud e dei centri di archiviazione dati lancia un’ambiziosa azione volta alla sostenibilità: 25 società e 17 associazioni accettano di adottare misure specifiche per rendere le infrastrutture neutre dal punto di vista climatico entro il 2030. Fra gli aderenti, gli italiani Aruba e Irideos

Pubblicato il 07 Feb 2021

Patto neutralità climatica data center

Un anno dopo l’adozione del Green Deal europeo, anche i principali provider di infrastrutture cloud e operatori di data center si muovono in ottica ESG e danno vita al Patto per la neutralità climatica dei data center. Un totale di 25 società e 17 associazioni, fra cui l’italiana Aruba, hanno concordato un’iniziativa di autoregolamentazione per rendere i data center in Europa neutri dal punto di vista climatico entro il 2030.

Le società che aderiscono al Patto rappresentano gli attori più importanti del settore cloud e dei data center in Europa. Si tratta di un impegno storico e senza precedenti da parte di un’industria per guidare in modo proattivo la transizione verso un’economia neutra dal punto di vista climatico.

Iniziativa in collaborazione con la Commissione europea

Il Patto per la neutralità climatica dei data center rappresenta un’iniziativa di autoregolamentazione creata in collaborazione con la Commissione europea (che monitorerà i progressi due volte l’anno). Supporta sia il Green Deal europeo, che punta a rendere l’Europa il primo continente al mondo neutro dal punto di vista climatico entro il 2050, sia la Strategia europea in materia di dati, rendendo i data center dell’Ue neutri dal punto di vista climatico entro il 2030.
L’Iniziativa di autoregolamentazione fissa traguardi ambiziosi che semplificheranno la transizione essenziale dell’Europa verso un’economia più verde. Inoltre, impegna i firmatari a garantire che i rispettivi data center siano neutri dal punto di vista climatico, fissando obiettivi misurabili ambiziosi per il 2025 e il 2030 nelle seguenti aree: provare l’efficienza energetica con obiettivi misurabili; acquistare energia 100% priva di carbonio; dare priorità alla conservazione dell’acqua; riutilizzare e riparare server; cercare modi per riciclare il calore.

“Un impegno per tutta la collettività”

“I cittadini in tutta Europa utilizzano sempre di più la tecnologia nella vita quotidiana e richiedono anche che questa tecnologia sia di aiuto nell’assicurare un futuro sostenibile sia per gli esseri umani che per il pianeta – aggiunge Frans Timmermans, vicepresidente per il Green Deal europeo -. Il patto rappresenta un impegno per la collettività da parte di importanti protagonisti dell’industria dei dati ed offre un gradito primo passo nel realizzare i nostri obiettivi comuni per un futuro intelligente ed ecosostenibile”.

“Considerando che l’infrastruttura cloud è la spina dorsale dell’economia digitale dell’Unione europea, la nostra industria si impegna a sostenere l’idea che tutti noi dobbiamo svolgere un ruolo centrale nell’affrontare il cambiamento climatico – aggiunge Alban Schmutz, presidente di Cispe -. Questo impegno è alla base di una tabella di marcia per l’industria europea delle infrastrutture cloud per offrire ai clienti servizi neutri dal punto di vista climatico entro il 2030”.

Cecconi (Aruba): “Già oggi impronta di carbonio negativa in tutte le nostre operazioni”

“Sia l’efficienza energetica sia l’energia autoprodotta localmente con fonti rinnovabili riflettono la visione di Aruba di un futuro sostenibile – conclude Stefano Cecconi, amministratore delegato di Aruba e vicepresidente di Cispe (Cloud infrastructure services providers in Europe) -. Infatti, grazie a sistemi di pannelli solari fotovoltaici e centrali idroelettriche di nostra proprietà, stiamo già producendo più energia verde di quanta ne avremmo effettivamente bisogno nei nostri data center. Questo genera un’impronta di carbonio negativa in tutte le nostre operazioni e ci consente di supportare le nostre attività e quelle dei nostri clienti con un impatto ambientale pari a zero. Scegliendo data center climaticamente neutri, ora tutti possiamo contribuire attivamente al futuro del nostro pianeta“.

Vivarelli (Irideos): “I nostri 15 data center già alimentati al 100% con energia verde”

“Siamo molto orgogliosi di poter dare un contributo concreto alla crescita sostenibile e alla protezione ambientale impegnandoci in questa iniziativa di auto regolamentazione – fa eco Danilo Vivarelli, amministratore delegato di Irideos -. Noi abbiamo iniziato questo percorso sin dalla sua costituzione: i nostri 15 data center sono già alimentati al 100% con energia verde e Avalon2, il nuovo data center appena inaugurato a Milano, è stato costruito con i più elevati standard di efficienza energetica. Sono fermamente convinto che la cooperazione tra gli operatori di data center e di cloud, la Commissione Europea e le associazioni come il Cispe siano fondamentali per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale promossi dall’Unione europea.”

Maggiori informazioni sul Patto per la neutralità climatica dei data center sono reperibili a questo link

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