Normative

ESRS, Standard Europei per la Rendicontazione sulla Sostenibilità: via libera dalla Commissione UE

Un importante passo avanti per un’economia più sostenibile che permetterà di disporre di dati comparabili ed affidabili su scala UE. Gli standard riguardano questioni ambientali, sociali e di governance e sono destinati a tutte le imprese soggette alla CSRD

Pubblicato il 02 Ago 2023

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La Commissione ha dato il via libera agli Standard Europei per la Rendicontazione sulla Sostenibilità, European Sustainability Reporting Standards ESRS, con un nuovo passo in avanti per rispondere ai criteri di misurabilità e di monitoraggio dei percorsi di sostenibilità. Gli standard ESRS, sono in particolare destinati a tutte le imprese soggette alla Corporate Sustainability Reporting Directive CSRD e costituiscono un importante punto di riferimento e di supporto nella creazione della politica UE per la finanza sostenibile.

Compliance di rendicontazione e accesso alla finanza sostenibile

Il ruolo fondamentale di questi standard sta anche nella creazione di condizioni che permettano di bilanciare le istanze relative alla rendicontazione delle aziende con la necessità di rappresentare e di evidenziare tutti gli impegni delle aziende stesse in relazione agli obiettivi del Green Deal. Un “doppio ruolo” che punta a mettere a disposizione informazioni e dati rilevanti anche in termini di accesso alla finanza sostenibile.

Nello specifico gli ESRS, che sono stati analizzati nella loro fase propositiva in questo servizio Lo Standard ESRS approvato da EFRAG: quali prospettive, sono stati predisposti per mettere a disposizione delle imprese e delle organizzazioni impegnate nella trasformazione sostenibile e nella transizione energetica degli standard di riferimento per affrontare e “misurare” le questioni ambientali, sociali e di governance, nonchè per valutare in modo più appropriato le misure e le azioni per contrastare il cambiamento climatico, per proteggere la biodiversità e per garantire il rispetto dei diritti umani.

Gli European Sustainability Reporting Standards mettono a disposizione degli investitori informazioni rilevanti per consentire una valutazione in termini di impatto delle loro scelte di investimento sugli obiettivi di sostenibilità e tengono conto anche del confronto con l’International Sustainability Standards Board (ISSB) e con Global Reporting Initiative (GRI) per garantire la compatibilità con gli altri standard globali ed evitare scenari nei quali le imprese siano costrette a gestire più forme di rendicontazione.

I prossimi passaggi e adempimenti

Con l’approvazione della Commissione Europea l’atto delegato ESRS andrà all’esame del Parlamento Europeo e del Consiglio UE. Nel caso in cui fosse accettato e approvato, le società che nel passato erano soggetto alla Non-Financial Reporting Directive NFRD e le grandi imprese quotate non UE attive in Europea con dimensioni superiori a 500 dipendenti avranno la necessità di predisporre una rendicontazione in linea con gli standard ESRS per l’anno finanziario 2024. Dal punto di vista pratico le relazioni relative a questo adempimento saranno poi emesse nel 2025.

Per quanto attiene invece alle Piccole e Media Imprese il recepimento della normativa prevede tempi più ampi con le prime rendicontazioni di sostenibilità in linea con i principi ESRS in arrivo nel 2027, con alcune opzioni.

Gli obblighi previsti dalla ESRS riguardano anche le imprese non UE attive in ambito UE per un fatturato superiore ai 150 milioni di euro, o con una filiale attiva in UE con un fatturato superiore a 40 milioni di euro o aziende controllate. In questo caso l’obbligo si concretizza in comunicazioni che dovranno riguardare l’esercizio finanziario 2028 con comunicazioni sull’anno 2029.

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ESRS: trasparenza e riduzione dei rischi

Tra le principali motivazioni che hanno condotto alla definizione degli ESRS c’è sicuramente la necessità sempre più diffusa e importante, in primis presso tutte le grandi aziende e presso quelle quotate, di mettere a disposizione informazioni standardizzate sui rischi e sulle opportunità che mettano in relazione le attività aziendali con i fattori ambientali, sociali e con tutte le logiche che determinano il loro impatto.

Le necessità di mettere a disposizione queste informazioni corrisponde a quei criteri di trasparenza indicati dalla CSRD secondo i quali tutti gli stakeholder, a partire dagli investitori, ma anche i dipendenti, i rappresentanti delle comunità locali, i fornitori, i consumatori o i clienti stessi di un’azienda, devono essere nella condizione conoscere tutti i fattori che determinano l’impatto aziendale in termini di performance. La trasparenza relativa a questa tipologia di informazioni è infatti sempre più determinante nella valutazione delle performance complessive di una impresa. In secondo luogo la disponibilità su vasta scala di queste informazioni è un fattore determinante per comprendere e valutare le performance UE in relazione agli obiettivi di sostenibilità e di attuazione dei target del Green Deal.

L’ESRS va nella direzione di completare il portfolio di informazioni necessarie per permettere a investitori e a tutti gli stakeholder di confrontare in modo chiaro le differenti performance delle aziende, ma anche di avere una visione più chiara dei rischi legati ai temi collegati ai cambiamenti climatici o alle questioni sociali a cui le imprese sono esposte.

La disponibilità di queste informazioni consente a tutti i soggetti interessati di disporre di strumenti di valutazione anche sui piani di sostenibilità delle imprese stesse, delle misure previste per mitigazione e/o per adattamento.

In definitiva l’ESRS rappresenta uno strumento per dare attuazione alla CSRD, con la quale è stato definito l’obbligo di utilizzare standard comuni di rendicontazione sulla sostenibilità e che punta a garantire dati comparabili ed affidabili su scala UE. 

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