Ambiente

Enea studia i combustibili “carbon neutral” da CO2 e idrogeno verde

Il progetto di ricerca E-CO2 è finanziato dalla Regione Emilia Romagna e dal Fondo Sviluppo e Coesione. Possibili impieghi nell’industria, nei trasporti e nel residenziale

Pubblicato il 30 Nov 2021

e-co2

Utilizzare l’anidride carbonica e l’idrogeno verde per produrre combustibili innovativi a zero emissioni nel ciclo. E’ l’obiettivo del progetto di ricerca E-CO2, co-finanziato dalla Regione Emilia-Romagna e dal Fondo Sviluppo e Coesione. A coordinare l’attività è il Laboratorio Enea Cross-Tec di Bologna, in partnership con le università di Bologna e Parma, il Laboratorio Energia Ambiente di Piacenza, Romagna Tech e le aziende Gruppo Hera, Siram Veolia, Ecospray Technologies, Tper, Idro Meccanica e Buzzi Unicem. I nuovi combustibili oggetto della ricerca potranno trovare impiego nell’industria, nei trasporti e nel residenziale.

“Oltre a produrre combustibili carbon neutral come il metano sintetico e il dimetiletere, la CO2 sequestrata dall’immissione in atmosfera consentirebbe anche di efficientare il ciclo energetico-ambientale di industrie caratterizzate da elevate emissioni di gas serra – spiega Giuseppe Nigliaccio, coordinatore del progetto E-CO2 e ricercatore del dipartimento Tecnologie energetiche e Fonti rinnovabili dell’Enea – Il metano sintetico prodotto da CO2 e idrogeno verde potrebbe essere immesso nella rete gas naturale e trovare così impiego nei settori della mobilità, dell’industria e del residenziale. Proprio la possibilità di utilizzare la vasta rete gas presente nel nostro Paese, con funzione di accumulo energetico, costituisce il grande potenziale di impiego di questa tecnologia. Al contempo, si favorisce una maggiore penetrazione delle fonti rinnovabili elettriche, attraverso l’interazione della rete elettrica con quella del gas, il cosiddetto sector coupling”.

Ma il progetto non analizza soltanto i combustibili gassosi come il metano, arrivando a considerare la produzione di alcuni combustibili prodotti dalla liquefazione del metano sintetico e del biometano, o prodotti direttamente in forma liquida da idrogeno e CO2, come il dimetiletere (Dme). “Questi combustibili – spiega Enea in una nota – risultano molto interessanti per alcuni impieghi, ad esempio nei trasporti marittimi o di lunga percorrenza su gomma (truck), dove la necessità di grandi quantitativi di energia stoccata a bordo, unita alle caratteristiche di rapidità di rifornimento, potrebbero renderli complementari allo sviluppo dell’elettrico”.

Tra gli obiettivi intermedi fissati dal progetto c‘è la stima della produzione di anidride carbonica su scala regionale per l’Emilia–Romagna, l’analisi della CO2 catturata dal processo produttivo, la realizzazione, con diverse tecnologie, di impianti sperimentali per la produzione di combustibili da CO2 e idrogeno verde, a sua volta prodotto con l’elettrolisi dell’acqua attraverso l’impiego di energia elettrica da fonte rinnovabile, l’analisi della potenziale filiera per l’utilizzo dei combustibili carbon neutral nei trasporti e nell’industria caratterizzata da importanti emissioni di CO2 da ciclo produttivo, come ad esempio i cementifici.

“La possibile sinergia tra tecnologie innovative sostenibili e filiere già presenti – conclude Nigliaccio – costituisce un elemento di assoluto interesse, poiché può generare applicazioni in grado di velocizzare la penetrazione nel mercato delle soluzioni tecnologiche proposte dal nostro progetto. La possibilità di implementare soluzioni tecnologiche come queste, all’interno di un tessuto industriale regionale caratterizzato da importanti emissioni di CO2, rappresenterebbe un’opportunità per la decarbonizzazione energetica e il miglioramento della competitività economica”.

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