ROAD TO COP29

COP29 Baku, Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici



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La 29ª sessione della Conferenza delle Parti (COP29) si terrà a Baku, in Azerbaigian, dall’11 al 22 novembre 2024. Obiettivi, aspettative e metodo di lavoro

Pubblicato il 16 ago 2024



COP 29 Baku

L’appuntamento con la edizione numero 29 della Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici del 2024 (COP29) è da lunedì 11 a venerdì 22 novembre a Baku in Azerbaigian. La UNFCCC COP29 sarà affiancata dal 19º incontro della COP che funge da Riunione delle Parti del Protocollo di Kyoto (CMP19) e dal 6° incontro della COP che funge da Riunione delle Parti dell’Accordo di Parigi (CMA 6). Un triplice appuntamento per dare vita a un quadro completo su tutti gli impegni definiti per la costruzione di una sostenibilità globale e, soprattutto, per disporre di tutte le informazioni disponibili sulla situazione del pianeta. Oltre a questi appuntamenti sono previsti anche gli incontri relativi alle 61ª sessioni dell’Organo Sussidiario per il Consiglio Scientifico e Tecnologico (SBSTA 61) e dell’Organo Sussidiario per l’Attuazione (SBI 61).

Da COP 28 UAE a COP 29 Baku

Nella scorsa primavera la cosiddetta troika delle presidenze responsabile dell’organizzazione delle Conferenze delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici composta dalla presidenza della COP dell’anno precedente, dal presidente della COP in fase di organizzazione e dalla presidenza della COP dell’anno successivo definiscono la tabella di marcia organizzativa. In questo caso è stata coinvolta la Presidenza della COP28 degli Emirati Arabi Uniti (UAE), la Presidenza della COP29 dell’Azerbaigian e la Presidenza della COP30 del Brasile che hanno stabilito la Tabella di marcia verso la Missione 1,5°C.

Uno dei principali obiettivi della COP29 sarà quello di aumentare significativamente la cooperazione internazionale per fornire stimoli e supporto a una nuova fase di contributi e finanziamenti con l’obiettivo di aumentare le risorse a disposizione dei progetti e dei processi per la mitigazione e per l’adattamento nei prossimi anni e cercare di mantenere o non allontanarsi troppo dagli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul clima.

COP29: gli NDC al centro del confronto

A questo proposito, la troika delle Presidenze della COP ha scelto di analizzare le barriere allo sviluppo dei Nationally Determined Contribution o NDC, con una serie di incontri tra cui le 60ª sessioni degli Organi Sussidiari dell’UNFCCC (SBs), la 79ª sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA) e una sessione speciale all’apertura della 29ª sessione della Conferenza delle Parti dell’UNFCCC COP29.

In queste occasioni si concentrerà l’attenzione sulla “quantità e qualità del supporto necessario” allo scopo di fare in modo che i Nationally Determined Contribution siano effettivamente in grado di definire una traiettoria alle tante e diverse transizioni climatiche perché possano ragionevolmente contribuire al raggiungimento dell’obiettivo di 1,5°C. Le Presidenze lavoreranno anche con “piattaforme tematiche e politiche chiave” come il Gruppo dei 20 (G20), “per canalizzare conoscenze e risorse esistenti verso lo sviluppo ambizioso dei NDC”. Il tema degli NDC è particolarmente importante per questa COP29 anche in ragione del prossimo ciclo previsto per il 2025.

La lettera aperta del presidente della COP29 Baku

Il Presidente della COP29 Mukhtar Babayev, Ministro dell’Ecologia e delle Risorse Naturali dell’Azerbaigian, nella sua lettera aperta per COP29: “In Solidarity of a Green World” ha presentato la visione della presidenza per questa COP29 che intende aumentare l’ambizione e consentire l’azione cercando di definire percorsi concreti per trasformare questa visione in realtà.

La lettera del presidente di COP29 "In Solidarity of a Green World"
La lettera del presidente COP29 “In Solidarity for a Green World” è disponibile in forma integrale QUI

La presidenza COP29 dell’Azerbaigian tra sfide e obiettivi per l’azione climatica globale

Nella lettera viene indicato come la presidenza azera della COP29 si prefigge di affrontare le urgenti questioni climatiche attraverso due pilastri: aumentare l’ambizione degli impegni nazionali e consentire l’attuazione concreta delle azioni. Priorità assoluta è raggiungere un nuovo obiettivo quantificato sul finanziamento climatico, oltre a rendere più operativo l’Articolo 6 e il Fondo Loss&Damage. Sono previsti vertici di leader, dialoghi ministeriali e iniziative per costruire slancio sui due pilastri, con l’obiettivo di presentare NDC ambiziosi allineati all’Accordo di Parigi. Un approccio inclusivo coinvolgerà stakeholder non statali per canalizzare soluzioni alle sfide comuni.

Le sfide della presidenza COP29 dell’Azerbaigian

La presidenza azera della COP29 si trova ad affrontare sfide significative nell’organizzare e guidare il vertice climatico di quest’anno. Come evidenziato nel comunicato diffuso dalla presidenza, il cambiamento climatico rappresenta “un pericolo reale e presente per miliardi di persone in tutto il mondo” e la COP29 sarà un “banco di prova” cruciale per l’Accordo di Parigi e l’azione climatica globale.

Secondo H.E. Mukhtar Babayev, Presidente della COP29, l’obiettivo principale è affrontare “tutte le questioni fondamentali e urgenti alla COP29, con un nuovo obiettivo quantificato collettivo (NCQG) come elemento centrale”.

La presidenza azera sottolinea poi la necessità di un approccio inclusivo e trasparente, coinvolgendo tutte le parti interessate, tra cui i gruppi costituenti dell’UNFCCC, le organizzazioni non governative e il settore privato.

La visione di COP29 Baku in due pilastri: aumentare l’ambizione e consentire l’azione

In relazione all’aumento dell’ambizione, la presidenza esorta tutte le parti a presentare Contributi Determinati a Livello Nazionale (NDC) ambiziosi, completi e solidi, allineati con l’obiettivo di 1,5°C come previsto dall’Accordo di Parigi. Per consentire l’azione, la presidenza si concentra sui mezzi di attuazione e di supporto, tra cui finanza, tecnologia e capacity building. La priorità negoziale principale è “concordare un NCQG equo e ambizioso sul finanziamento climatico, tenendo conto delle esigenze e delle priorità dei paesi in via di sviluppo”.

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