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Compact city: una ricerca rivela i vantaggi di questo modello di sviluppo urbano



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Uno studio dell’Università Nazionale di Pusan rivela come le città compatte possano ridurre significativamente le emissioni di carbonio, grazie al minor consumo di suolo, all’efficienza energetica, alla mobilità sostenibile e al ridisegno dei servizi pubblici

Pubblicato il 19 ago 2024

Mauro Bellini

Direttore Responsabile ESG360.it, EnergyUP.Tech e Agrifood.Tech



compact city

Compact City: cosa sono

Le cosiddette “compact city” rappresentano un modello di sviluppo urbano ispirato a criteri di sostenibilità per creare centri urbani più sostenibili, efficienti e in grado di garantire una migliore qualità della vita attraverso la densificazione e la multifunzionalità degli spazi. Con le città compatte si crea un approccio basato su una serie di principi che uniscono un uso più responsabile del suolo con forme di mobilità più efficienti in grado di ridurre il consumo di risorse, con l’estensione di aree verdi e con il ridisegno di servizi, spostamenti e consumi in funzione di criteri di sostenibilità.

Quali sono le principali caratteristiche delle Compact city

Per comprendere al meglio cosa sono le compact city, conviene prestare attenzione a quelle che sono le loro caratteristiche principali che possono essere raggruppate in sei grandi tematiche.

L’utilizzo di soluzioni di edilizia sostenibile strutturata e coordinata su principi di architettura sostenibile.

Una estrema attenzione all’energia, all’efficienza energetica, alla transizione energetica verso le energie rinnovabili sia per quanto riguarda la produzione sia per quanto attiene ai consumi. Concretamente le compact city promuovono edifici e infrastrutture energeticamente efficienti, riducendo la carbon footprint.

Le compact city sono basate sulla costruzione di edifici a più piani per un uso intensivo del suolo in grado di ospitare più persone per unità di superficie allo scopo di ridurre l’espansione urbana.

Gestione razionale degli spazi e dei servizi con la realizzazione di quartieri nei quali sono presenti tutte le tipologie di edilizia per scopi abitativi, commerciali o professionali con negozi, uffici, imprese, il tutto allo scopo di ridurre la necessità di spostamenti importanti. La città compatte sono realtà nelle quali si devono progettare e realizzare attività basate sui principi della produzione sostenibile.

Le compact city sono poi disegnate per razionalizzare la mobilità e favorire la mobilità sostenibile con forti incentivi all’utilizzo di trasporti pubblici, per ridurre l’uso dell’auto privata con infrastrutture progettate per essere accessibili e sicure per tutti i tipi di mobilità.

Compact city: i principali benefici

Le compact city offrono numerosi vantaggi a partire dalla riduzione delle emissioni di CO2 e del consumo di suolo al miglioramento dell’efficienza energetica, alla diminuzione delle necessità di spostamenti lunghi che si ripercuote direttamente sull’inquinamento atmosferico. Il ripensamento delle modalità di erogazione dei servizi pubblici e delle attività quotidiane favorisce poi l’inclusione, una maggiore interazione sociale e una comunità più coesa.

Le compact city di fatto rappresentano un modello di sviluppo urbano che mira a rispondere alle sfide ambientali e sociali anche se per la loro realizzazione occorre una pianificazione attenta e un coinvolgimento attivo delle comunità locali.

Compact city: il potenziale risparmio di emissioni di CO2

Una ricerca dell’Università Nazionale di Pusan in Corea del Sud ha permesso di evidenziare il potenziale risparmio di carbonio delle città compatte sottolineando che possono rappresentare un pilastro fondamentale nelle strategie di sviluppo sostenibile a livello urbano.

Se molti studi condotti in passato avevano messo in relazione le compact city alle emissioni di CO2 senza distinguere tra emissioni di carbonio basate sulla produzione ed emissioni basate sul consumo, questa nuova ricerca si concentra sulle emissioni generate dal consumo, rivelando che le città compatte – caratterizzate da un uso diversificato del territorio, alta densità demografica e solido trasporto pubblico – possono ridurre significativamente le emissioni di carbonio.

Il design può fare la differenza nelle performance delle città compatte

Inoltre, lo studio sottolinea l’importanza del design delle città compatte nel raggiungimento della neutralità del carbonio urbano. Infatti, l’aumento degli eventi meteorologici estremi dovuti ai cambiamenti climatici ha trasformato il “cambiamento climatico” in “crisi climatica” e le città svolgono un ruolo cruciale nella transizione verso la neutralità del carbonio.

Ogni città è unica, per quanto attiene al layout, alle industrie, alle attività economiche e commerciali, all’uso dell’energia, alle tipologie di consumi e dunque le emissioni di carbonio possono variare notevolmente. Le strategie efficaci richiedono la comprensione di come le emissioni sono distribuite all’interno delle città. I metodi attuali spesso si basano su dati statistici e medie globali per misurare le emissioni basate sulla produzione, fornendo poche informazioni sulle posizioni delle emissioni all’interno delle città e trascurando le emissioni basate sul consumo derivanti da beni e servizi.

L’importanza di focalizzare l’attenzione sulle emissioni provocate dai consumi

Queste emissioni basate sul consumo sono complesse da misurare e controllare a causa della loro natura multifattoriale. Per affrontare questa sfida, un gruppo di ricercatori guidato dal professor Juchul Jung dell’Università Nazionale di Pusan ha condotto uno studio per esaminare in che modo le diverse forme urbane influenzano le emissioni di carbonio. La ricerca studio, pubblicata lo scorso luglio su Environment and Planning B: Urban Analytics and City Science, permette di comprendere l’impatto delle città compatte sulle emissioni di carbonio basate sul consumo.

Utilizzando immagini satellitari notturne, i ricercatori hanno stimato le emissioni di carbonio con un livello di dettaglio molto importante, concentrandosi sulle emissioni basate sul consumo e offrendo un quadro accurato delle impronte di carbonio urbane. Lo studio ha permesso di osservare che le città compatte, caratterizzate da alta densità, uso misto del territorio e trasporto pubblico efficiente, producono emissioni di carbonio significativamente inferiori.

Nella nota emessa dall’Università si legge una considerazione del professor Jung che ha guidato la ricerca: “Contrariamente a ciò che potremmo inizialmente pensare, le città più compatte incoraggiano comportamenti più rispettosi dell’ambiente come camminare e l’uso del trasporto pubblico, riducendo la dipendenza dalle auto e riducendo le distanze di viaggio complessive”.

Compact city e sviluppo sostenibile

Questo studio alimenta il confronto in corso da anni sul ruolo delle città compatte e sui loro benefici in termini di sostenibilità. Si tratta di una forma di sviluppo urbano che implica una pianificazione nella quale sono integrati e ripensati i principi dell’edilizia abitativa, dei trasporti, dell’uso del suolo, della mobilità, dei servizi pubblici e della salute ambientale per creare comunità ad alta densità, pedonali, che proteggono gli spazi naturali e riducono gli impatti dei cambiamenti climatici. Sempre il professor Jung sottolinea come questi risultati permettano di contrastare gli argomenti che guardano alle compact city come a una forma di sviluppo che aumenta la congestione stradale e le emissioni.

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