Iniziative

Comunità energetiche: dalla scuola di formazione Enea un progetto per Roma

Il progetto ha vinto l’hackathon che ha concluso la X edizione della Summer School ‘Roberto Moneta’, organizzata da Enea

Pubblicato il 05 Ago 2022

Foto di Sophon Nawit da Shutterstock

Le comunità energetiche non sono adatte soltanto a contesti locali o provinciali, ma possono essere implementate anche in un contesto urbano e metropolitano. Non a caso, il progetto di una Comunità Energetica Rinnovabile nel Quartiere Flaminio di Roma ha vinto l’hackathon che ha concluso la X edizione della Summer School ‘Roberto Moneta’, organizzata dall’ENEA, in collaborazione con ISNOVA, nell’ambito della Campagna nazionale “Italia in classe A” promossa dal Ministero della Transizione Ecologica. Il gruppo Eco-Flaminio, che ha ideato la prima comunità di questo tipo in una metropoli italiana, ha incentrato il progetto sull’efficientamento energetico dell’edificio che ospita la sede centrale dell’ENEA, vicino Ponte Milvio, e di alcuni condomini limitrofi, integrando sistemi innovativi per produrre energia con alberi fotovoltaici bifacciali e ponti solari sul Tevere.

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I partecipanti alla Summer School ENEA sono tutti giovani architetti e ingegneri provenienti da ogni parte d’Italia, che dopo una prima intensa settimana di formazione con ricercatori ENEA ed esperti del settore, attraverso il BIM (Building Automation Model) hanno dato vita a proposte che rispondessero ai contenuti appresi nella fase di training. “Quest’anno abbiamo voluto immaginare una comunità energetica in un ambiente urbano come Roma, per confrontarci con un sistema complesso in cui fossero prevalenti la componente umana e le interrelazioni – ha sottolineato Antonio Disi, responsabile della Summer School ENEA – Abbiamo portato gli allievi a riflettere sul ruolo di innovazione sociale, educazione, coesione e mobilitazione dei cittadini che le comunità possono svolgere proprio perché la complessità delle innovazioni tecnologiche è fortemente intrecciata a questioni di cultura e democrazia locale, oltre a norme e valori sociali che molto spesso guidano l’opposizione locale alle energie rinnovabili”.

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