Green Project

Biodiversità: il progetto di conservazione del Bosco di Lison per la tutela delle infrastrutture verdi

Inserito nel progetto Interreg Italia-Slovenia 2014-2020 denominato “Engreen”, che si propone di valorizzare le infrastrutture verdi, migliorare la biodiversità e di conseguenza la conservazione delle specie e degli habitat, il progetto si basa sull’accordo tra l’azienda vitivinicola Villa Bogdano 1880 di Portogruaro (Venezia) e Vegal (Gal Venezia Orientale). In programma studio del bosco, conservazione specie e habitat e attività di sensibilizzazione.

Pubblicato il 23 Feb 2022

Villa-Bogdano-cervi-scaled

Migliorare la salute della fauna e della flora del bosco, tutelare la biodiversità, creare nuovi habitat produttivi, attività per i giovani, laboratori didattici e nuovi pannelli informativi: sono il cuore pulsante dell’accordo stretto tra la cantina Villa Bogdano 1880 di Portogruaro (Venezia) e l’Ente di sviluppo dell’area orientale della città metropolitana di Venezia e del Veneto Vegal (Gal Venezia Orientale) per la conservazione e la tutela del Bosco di Lison.

L’accordo rientra nel progetto “Engreen”, che fa parte del Programma di Cooperazione “Interreg V-A Italia-Slovenia 2014-2020”, finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dai fondi nazionali, per la tutela, l’implementazione e la valorizzazione delle infrastrutture verdi di cui Vegal, ente di sviluppo del Veneto Orientale, è partner.

Il primo appuntamento educativo si è svolto martedì 1° febbraio con attività guidate di ricerca-azione (con smartphone) e di formazione sul Bosco di Lison. Sono state individuate le minacce dell’infrastruttura verde, con attività anche in aula, e le possibili soluzioni per la tutela e la valorizzazione dell’area.

La responsabilità di unire agricoltura, natura e cultura

“La nostra azienda vitivinicola – spiega Domenico Veronese, co-fondatore di Villa Bogdano 1880 insieme a Lucio Tessari – ha sempre dimostrato grande attenzione non solo alla promozione del prodotto vitivinicolo, ma anche alla tutela della biodiversità. Quando abbiamo iniziato a fare i nostri vini, abbiamo scelto di valorizzare il bosco planiziale del 1200 che si trova all’interno della tenuta. Si tratta di un relitto delle selve di querce insediatesi nell’ultimo periodo post-glaciale (a partire da circa 10mila anni fa) nella bassa pianura tra Livenza e Tagliamento”.

“Un bene prezioso che rischiava di scomparire – continua Veronese – e che noi abbiamo fatto il possibile per preservare, affiancandolo alla coltivazione di vigneti antichi e varietà autoctone. Oggi vogliamo fare di più per garantire lunga vita a questo patrimonio di biodiversità e – allo stesso tempo – condividerlo con appassionati e amanti della natura, e con i giovani in particolare. Sentiamo la responsabilità di restituire unità tra agricoltura, natura e cultura”.

Il progetto pilota: dallo studio del bosco alle attività di sensibilizzazione

Il bosco di Lison si estende per circa sei ettari, sulle rive dell’omonimo fiume. È un frammento di bosco planiziale misto che comprende querce, aceri campestri, ornielli, olmi, frassini, carpini, salici e pioppi. Delle migliaia di ettari boschivi solo questi sei ettari sono scampati ai ripetuti disboscamenti realizzati per fini agricoli, soprattutto a partire dall’epoca romana. Il bosco è un’area importante per lo svernamento e la migrazione dell’avifauna nonché per la nidificazione di alcune specie di uccelli rare in pianura, quali il colombaccio e il picchio verde. Tra gli uccelli, sono presenti anche rapaci come l’albanella reale e lo smeriglio; vi è inoltre un anfibio raro, l’ululone dal ventre giallo, simile ad un piccolo rospo.

L’accordo tra Villa Bogdano 1880 e Vegal prevede che il progetto pilota che riguarda il bosco venga realizzato in quattro fasi: in primis, la progettazione, per studiare le condizioni di salute attuale del bosco; a seguire ci sarà la realizzazione dell’intervento che potrà prevedere l’eliminazione di specie alloctone (come, ad esempio, l’edera che soffoca gli alberi), la creazione di nuovi habitat riproduttivi e il potenziamento di corridoi ecologici; la terza fase prevede un’attività di sensibilizzazione della cittadinanza e di coinvolgimento dei giovani, attraverso laboratori didattici, visite per le scuole ed eventi per appassionati; a conclusione si potranno progettare altri interventi migliorativi, come, per esempio, il collegamento dell’area aziendale con il bosco mediante la realizzazione di una passerella sul corso d’acqua per consentire il passaggio.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 5