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Automotive Package UE: nuovi incentivi e regole per la transizione



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Cambia la strategia di sviluppo per l’industria automotive europea. La Commissione Europea presenta un pacchetto di misure per cercare un nuovo equilibrio tra decarbonizzazione e competitività nel mondo dell’auto. Incentivi per veicoli elettrici e batterie, semplificazione normativa e rafforzamento della filiera continentale sono al centro della strategia per una mobilità sostenibile

Pubblicato il 17 dic 2025

Mauro Bellini

Direttore Responsabile ESG360.it, EnergyUP.Tech e Agrifood.Tech



Automotive Package UE

Automotive Package UE: cosa combia per l’industria dell’auto?

La Commissione Europea ha presentato un nuovo pacchetto di misure dedicato al settore automobilistico. Con l’Automotive Package UE arriva una “correzione significativa” rispetto agli obiettivi del Green Deal e più in particolare alle misure del Fit for 55 allo scopo di trovare un nuovo equilibrio tra sostegno alla transizione verso una mobilità a basse emissioni e identificazione di nuove forme di rafforzamento della competitività dell’industria dell’auto europea.

Il vivacissimo dibattito che ha unito tanto il piano economico quanto quello politico e che ha portato al provvedimento ha visto la contrapposizione di diverse visioni del futuro del mercato e dell’industria automotive europea. La necessità di conciliare le richieste di decarbonizzazione con la necessità di garantire flessibilità produttiva, competitività e in definitiva, salvaguardare posti di lavoro, si è tradotta in un confrtonto sui tempi, sulle tecnologie e sulle misure di supporto all’industria e al mercato interno.

All’interno dell’Automotive Package UE trovano infatti spazio una serie di incentivi per veicoli elettrici, ibridi, per favorire lo sviluppo tecnologico e industriale delle batterie prodotte in Europa e per sostenere tutta la filiera industriale automotive a livello UE. Un altro aspetto importante del provvedimento riguarda un altro tema centrale nel dibattito sull’industria dell’auto europea (ma non solo dell’auto) e che fa riferimento alle necessità di una semplificazione normativa.

L’Automotive Package della Commissione UE in dettaglio

L’Automotive Package UE della Commissione Europea di fatto prende atto dei profondi cambiamenti a livello di situazione geopolitica ed economica e rivede le logiche e gli interventi necessari per accompagnare la transizione del settore automobilistico verso la neutralità climatica al 2050. Cambiano le necessità per garantire la competitività industriale e il pacchetto prende atto della richiesta di una maggiore autonomia strategica, intende rispondere alla necessità di sostenere l’innovazione e di assicurare condizioni operative meno onerose per le aziende europee, puntando a costruire un ruolo dell’Europa nell’ambito della mobilità sostenibile globale.

Obiettivi di decarbonizzazione e flessibilità per l’industria automobilistica

Concretamente, l’Automotive Package UE prevede la revisione degli standard sulle emissioni di CO2 per autovetture e veicoli commerciali leggeri, con una serie di modifiche mirate per i mezzi pesanti.

L’approccio adottato lascia spazio a una maggiore flessibilità nei percorsi di adeguamento, senza rinunciare all’indirizzo strategico verso l’elettrificazione e la riduzione progressiva delle emissioni.

In termini di impegni, dal 2035, i costruttori dovranno centrare una riduzione del 90% delle emissioni allo scarico, con il restante 10% compensabile tramite soluzioni come acciaio a basso impatto carbonico prodotto nell’Unione o carburanti alternativi quali e-fuel e biocarburanti. Questa scelta apre la strada alla coesistenza tra tecnologie diverse anche dopo il 2035 — dai veicoli elettrici ai plug-in hybrid passando per mild hybrid e combustione interna — in funzione di esigenze di mercato differenziate e tempistiche industriali realistiche.

Incentivi per auto elettriche, ibride e batterie made in Europe

Sul fronte della domanda, il pacchetto introduce iniziative volte a favorire la diffusione di veicoli a zero o basse emissioni soprattutto nel comparto delle flotte aziendali, imponendo obiettivi vincolanti a livello nazionale. Viene inoltre istituito un sistema di “super crediti” destinato alle piccole auto elettriche prodotte in Europa, con l’obiettivo di stimolare l’offerta di modelli accessibili e rafforzare la capacità produttiva continentale.

L’attenzione si estende anche alla filiera delle batterie: sono previsti investimenti pubblici significativi, tra cui prestiti agevolati per i produttori europei di celle, al fine di accelerare lo sviluppo di un ecosistema integrato che riduca la dipendenza da fornitori extra-UE e favorisca economie di scala sostenibili nel medio-lungo periodo.

Riduzione della burocrazia e rafforzamento della competitività europea

Un altro elemento chiave dell’Automotive Package UE è nella volontà di alleggerire gli oneri amministrativi che gravano sulle imprese del settore, attraverso misure concrete di semplificazione normativa e razionalizzazione dei processi autorizzativi.

Si prevede una riduzione sostanziale della produzione di normativa secondaria nei prossimi anni, mentre vengono introdotti criteri più snelli per testare nuovi modelli di van e camion. Queste modifiche hanno una ricaduta diretta sui costi operativi delle aziende — con risparmi stimati attorno ai 700 milioni di euro annui — liberando risorse da destinare agli investimenti in innovazione e decarbonizzazione. La norma interviene anche sulle condizioni operative dei veicoli commerciali elettrici, equiparandone il trattamento normativo rispetto ai corrispettivi endotermici in materia di tempi di guida e riposo.

Verso una filiera automotive sostenibile e resiliente in Europa

Il disegno strategico che sta alla base della sintesi tra le diverse istanze che hanno dato vita all’Automotive Package UE della Commissione punta a rendere l’industria automobilitica europea meno esposta alle vulnerabilità globali e capace di coniugare sostenibilità ambientale ed efficienza industriale con una maggiore flessibilità dal punto di vista burocratico e una serie di incentivi sul piano dell’innovazione.

I nuovi strumenti finanziari previsti dal pacchetto — come il Battery Booster — si innestano in una logica di rafforzamento degli anelli deboli della catena del valore, promuovendo investimenti coordinati tra Stati membri e operatori privati. Contestualmente, vengono aggiornate le regole sull’etichettatura dei veicoli per garantire maggiore trasparenza informativa agli acquirenti finali. Il pacchetto punta poi ad alzare il livello di attenzione verso il mercato interno: dalle auto compatte agli accumulatori avanzati fino alle procedure amministrative più snelle, le misure proposte guarda al ruolo del tessuto industriale europeo e alla necessità di renderlo più reattivo e competitivo nei confronti della competizione a livello globale.

Una nuova fase per le strategie industriali del mondo autotomotive

La revisione delle direttrici del settore automobilistico europeo che arriva con l’Automotive Package UE implica un ripensamento complessivo delle strategie industriali e in modo ancora più evidente e importante delle logiche di filiera. La sostenibilità viene rivista in funzione della necessità di preservare competitività e occupazione. In questo contesto, il ruolo degli attori europei – dalle istituzioni alle aziende, passando per i fornitori di tecnologie e materie prime – è destinato ad essere sempre più importante, nella ricerca di un equilibrio tra le pressioni della transizione ecologica e le esigenze concrete del tessuto produttivo, in particolare a livello di trasformazione di filiera.

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