L’evoluzione delle normative europee in materia di sostenibilità impone oggi alle imprese un approccio strutturato e misurabile alla gestione delle tematiche ESG. In questo contesto, la capacità di allinearsi agli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) rappresenta non solo un obbligo regolatorio, ma anche un’opportunità per rafforzare la governance interna e rendere trasparente l’impatto delle strategie aziendali. Il percorso di Cimbali Group si inserisce in questa traiettoria, con una crescente attenzione all’efficienza energetica, alla riduzione delle emissioni e alla valorizzazione degli aspetti sociali. In particolare l’integrazione tra etica, trasparenza e cultura d’impresa si configura come un elemento centrale per sostenere una trasformazione duratura e credibile verso modelli più responsabili.
L’azienda italiana, è uno dei principali produttori al mondo di macchine professionali per caffè espresso, ha rappresentato questi risultati e questo percorso nella Rendicontazione di Sostenibilità 2024 denominata “Our blend for the future” con un approccio e un invito a promuovere una cultura aziendale basata sulla trasparenza e, appunto, sul rispetto degli standard.
L’allineamento agli ESRS e la governance della sostenibilità in Cimbali Group
L’adozione degli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) da parte di Cimbali Group segna una svolta metodologica nella rendicontazione delle performance ESG, ponendo l’azienda in una posizione anticipatrice rispetto alle future richieste normative. L’integrazione delle informative ESRS ha imposto una revisione dell’architettura dei dati e dei processi di audit interni, favorendo una maggiore trasparenza delle policy e degli impatti materiali sia da un punto di vista operativo che finanziario. La creazione di un comitato endoconsiliare dedicato a “Etica & Governance della Sostenibilità” introduce un presidio formale nella catena decisionale, abilitando un confronto strutturato tra funzioni aziendali su rischi, opportunità e priorità strategiche legate agli obiettivi ESG. L’approccio si distingue per la capacità di integrare l’analisi della doppia rilevanza – ormai indispensabile per cogliere come i temi ambientali e sociali influenzino tanto il business quanto il contesto esterno – con una dimensione di governance che vede nella trasparenza e nell’indipendenza i suoi assi portanti. La scelta di affiancare a questo comitato quelli su “Persone & Cultura” e “Catena del Valore”, inoltre, permette una suddivisione tematica delle responsabilità, favorendo una gestione più granulare e tracciabile degli impatti lungo tutto il ciclo aziendale.
Efficienza energetica, decarbonizzazione e impatto sociale: i risultati 2024
Nel 2024 Cimbali Group ha rafforzato il proprio impegno nella transizione verso modelli produttivi ed energetici a minore impatto ambientale. L’estensione degli impianti fotovoltaici negli stabilimenti italiani, unitamente alla certificazione dell’energia elettrica acquistata come proveniente al 100% da fonti rinnovabili sul territorio nazionale, ha permesso all’azienda di ridurre sensibilmente le emissioni Scope 2, incrementando al contempo la quota di energia autoprodotta. Parallelamente, l’avvio sistematico della rendicontazione sulle emissioni Scope 3 evidenzia una presa di responsabilità su tutta la filiera, spingendo fornitori e partner a condividere metriche e azioni orientate alla decarbonizzazione complessiva. Sul piano sociale, il conseguimento della certificazione UNI Pdr 125 per la parità di genere rappresenta un passaggio pragmatico nella formalizzazione delle politiche HR, che vengono così ancorate a indicatori misurabili e verificabili nel tempo. Altrettanto significativo è il coinvolgimento attivo dei fornitori attraverso l’adozione del nuovo Codice di Condotta: un tentativo concreto di estendere i criteri etici ed ESG oltre i confini aziendali, incidendo sulla qualità relazionale della supply chain.
Etica, trasparenza e cultura d’impresa come leve di sostenibilità
L’impostazione valoriale adottata da Cimbali Group si riflette in una governance che privilegia chiarezza delle regole e accountability diffusa. Il Codice Etico del gruppo non si limita a enunciazioni di principio ma guida la definizione dei processi interni attraverso standard internazionali su diritti umani e anticorruzione, sostenuti dalla presenza di canali strutturati per la segnalazione (whistleblowing) a tutela della correttezza operativa. Nel corso del 2024 l’azienda ha inoltre accentuato il proprio ruolo culturale nel settore con iniziative concrete: l’attività del MUMAC – Museo della Macchina per Caffè espresso professionale – dimostra come la responsabilità d’impresa possa essere declinata anche nella valorizzazione del patrimonio industriale italiano, mentre la formazione erogata dalla MUMAC Academy contribuisce alla crescita delle competenze nel comparto. Questi strumenti rafforzano la legittimità sociale dell’azienda agli occhi degli stakeholder e fungono da moltiplicatori reputazionali in mercati sempre più attenti alla coerenza tra dichiarazioni ed effettiva pratica aziendale.
In un contesto in cui la sostenibilità viene progressivamente integrata nelle strategie aziendali, emerge con chiarezza come l’evoluzione normativa e le aspettative degli stakeholder stiano ridefinendo parametri e priorità. La capacità delle imprese di tradurre principi etici e trasparenza in pratiche concrete si rivela sempre più determinante, non solo per rispondere alle richieste del mercato ma anche per consolidare una cultura d’impresa orientata al lungo termine. In questo scenario, la governance della sostenibilità assume un valore pragmatico, guidando le organizzazioni verso obiettivi misurabili che includono sia l’efficienza operativa sia l’impatto sociale e il contriburto a un ambiente sostenibile e a un’economia sostenibile.
Le esperienze maturate da realtà come Cimbali Group suggeriscono che restare ancorati a un approccio rigoroso e responsabile può rappresentare un elemento distintivo, capace di generare valore tangibile all’interno di filiere e comunità sempre più attente alle implicazioni delle scelte industriali.