Road to Sustainability

Sostenibilità e ESG, come e dove agire in sette passaggi fondamentali

L’attenzione di molte aziende verso i temi della sostenibilità continua a crescere grazie agli stimoli che arrivano da clienti, consumatori, investitori e stakeholder. Nello stesso tempo cresce anche la consapevolezza dei rischi e delle opportunità che accompagnano questa trasformazione e la necessità di focalizzare l’attenzione sulla identificazione di nuove forme di creazione di valore. Il tutto, per qualsiasi impresa, in un percorso di sviluppo che prevede sette tappe fondamentali

Pubblicato il 27 Apr 2022

Luca Grassadonia, ESG Senior Consultant, P4I

Il processo decisionale di un’azienda sana si basa sulla ricchezza, sulla qualità e sull’affidabilità di dati e informazioni utili alle decisioni stesse.

In questo contesto i dati relativi alla sostenibilità non hanno una specifica definizione monetaria, ma sono determinanti per la qualificazione dei fattori operativi che creano valore a lungo termine.

Per le imprese che intendono definire e attuare politiche di sostenibilità appare dunque importante incorporare argomenti e metriche di strategia nelle funzioni di gestione.

Lo sviluppo di queste politiche rappresentano un vero e proprio percorso costituito da diverse tappe.

Vediamo i sette passaggi fondamentali che ogni azienda deve affrontare quanto intraprende il percorso della sostenibilità.

1) Coinvolgimento di leadership e sviluppo di competenze sulla sostenibilità

L’attuazione efficace di politiche di sostenibilità all’interno delle aziende richiede la loro integrazione nei processi e nelle pratiche esistenti relative a:

  • governance,
  • pianificazione strategica,
  • gestione del rischio,
  • performance.

In questo modo, le organizzazioni, le imprese e le aziende, possono costituire la cultura e le capacità necessarie.

Il primo passo è assicurarsi che tutti gli stakeholder interni comprendano allo stesso modo gli obiettivi dell’organizzazione.

Il management deve impegnarsi con le funzioni aziendali per raccogliere le conoscenze, costruire un caso economico e ottenere il supporto della struttura.

Il successo di un tale sforzo dipende dal coinvolgimento attivo della leadership e delle competenze presenti in tutta l’organizzazione.

2) Big data al servizio della sostenibilità

L’utilità di un dato per il processo decisionale dipende dall’uso previsto e dall’utente specifico. Esiste una serie di linee guida e standard per misurare, gestire e riportare le informazioni sulla sostenibilità.

Ognuno di questi approcci ha uno scopo diverso. La maggior parte di essi si rivolge ad un’ampia base di potenziali utenti, il che ne limita l’applicabilità per l’azienda. Gli standard SASB (un domani ISSB/IFRS) sono utili alle aziende perché puntano l’obiettivo sull’impatto finanziario della sostenibilità. (Da tenere in considerazione anche l’evoluzione dei vari scenari a partire ad esempio dal mercato delle emissioni di CO2)

3) Comprendere i temi di sostenibilità migliori per l’azienda

Possiamo usare la parola sostenibilità per riferirci ad attività che preservano o migliorano la capacità di un’azienda di creare valore a lungo termine.

Le attività specifiche variano da un settore all’altro e da un’azienda all’altra. Per identificare ciò che una determinata impresa dovrebbe monitorare, bisogna considerare le sue attività principali nel contesto delle circostanze uniche dell’organizzazione.

Uno standard settoriale è una guida utile. Un settore raggruppa le aziende che affrontano sfide e opportunità simili. Le variabili aggreganti sono il modello di business, l’intensità di utilizzo delle risorse, gli impatti di sostenibilità e il potenziale di innovazione.

Un’azienda può scoprire altri temi rilevanti per la strategia aziendale in base a propri fatti e circostanze specifici. L’azienda è il giudice ultimo nel determinare quali temi sono finanziariamente rilevanti per la propria esistenza.

4) Il management ha bisogno di sapere come sta gestendo i temi di sostenibilità

Per ciascun tema, l’azienda deve considerare come sta raccogliendo o riportando i dati di performance, in modo da sfruttare funzioni, relazioni e processi esistenti.

La riflessione riguarda anche le informazioni rilevanti solo per un uso interno. Ciò aiuterà l’azienda a identificare tutti i dati esistenti che potrebbero sostenere i suoi obiettivi di reporting.

Un processo decisionale ottimale richiede informazioni affidabili. Le informazioni sulla sostenibilità devono essere acquisite con il beneficio tipico dei processi, dei controlli e della governance che sono applicati alla rendicontazione finanziaria tradizionale.

5) Progettare un piano d’azione: come e dove competere per la sostenibilità

L’analisi di sostenibilità può convincere l’azienda che per fare progressi rispetto alle nuove metriche, essa deve ripensare la questione di base su dove e come competere.

Se le sue priorità si traducono in risultati che non rispondono a criteri di sostenibilità l’azienda ha bisogno di una strategia che affronti tali preoccupazioni, per sfruttare altre opportunità e, in definitiva, ridefinire non solo ciò che l’azienda fa, ma come lo fa. (in questo senso da considerare e valutare il ruolo dell’analisi di materialità)

L’azienda che inizia a gestire secondo metriche di sostenibilità più ampie scoprirà presto che ha bisogno di un piano d’azione per definire gli obiettivi, per ordinare le priorità tra di essi e per guidare la trasformazione necessaria per raggiungerli.

Il piano d’azione darà forma e si baserà sulle trasformazioni digitali in corso, ridefinendo il loro contesto e il loro scopo.

6) Come presentare al meglio temi e metriche di sostenibilità

Le informazioni, anche se di qualità elevata, hanno un’utilità limitata se non sono comunicate in modo efficace agli utenti designati. L’azienda deve considerare come sviluppare un piano di comunicazione per presentate i dati relativi alla sostenibilità, come  temi e metriche, oltre a decidere quali informazioni di contesto fornire.

Le aziende godono di un certo margine di manovra nel rendicontare, ma devono cercare di produrre dei report che consentano analisi e processi decisionali significativi.

7) Monitorare l’andamento delle metriche di sostenibilità

Nel contesto competitivo di un settore si verificano cambiamenti continui di conseguenza la strategia di sostenibilità di un’azienda deve essere nella condizione di evolvere per rispondere alle esigenze del mercato. I fattori di sostenibilità a loro volta sono dinamici per natura e quindi tendono ad essere temi emergenti o in evoluzione.

Mentre l’ azienda ha poco o nessun controllo sull’evoluzione dei temi o sui cambiamenti nelle opinioni e nelle pratiche di concorrenti, stakeholder e autorità, essa può  però determinare le proprie risposte ai rischi e alle opportunità della sostenibilità.

Considerando che l’impulso per tutte le imprese ad affrontare i temi di sostenibilità continua a crescere e che arrivano sempre nuovi stimoli si deve aggiungere che si registra anche una maggiore consapevolezza dei rischi e delle opportunità offerte da questa trasformazione che la società sta affrontando.

Davanti a questa prospettica, sia che il percorso inizi come risposta a un nuovo requisito di reporting, sia che rifletta un aggiornamento della strategia aziendale, esso porterà a una rivalutazione delle operazioni, delle attività e (soprattutto) dei risultati in tutta l’azienda. Il cammino verso la sostenibilità darà alle imprese più accorte l’opportunità di identificare e realizzare nuove fonti di creazione di valore.

Per valutare e analizzare come le aziende si stanno muovendo verso la sostenibilità e per conoscere le esperienze di sustainability manager di importanti realtà attive nel nostro paese vi invitiamo alla lettura di una serie di interviste nella sezione Sustainability manager

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Social
Iniziative
Video
Analisi
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 3