Mobilità

La digitalizzazione della mobilità è un’opportunità per le utility

Oltre all’offerta di servizi innovativi dedicati ai cittadini, l’uso delle tecnologie digitali può consentire di ottimizzare le operations di questi attori

Pubblicato il 27 Ott 2022

veicoli elettrici ibridi

La mobilità rappresenta un’area in prospettiva molto importante per le utility, in un’ottica di estensione dei servizi al cliente e di ottimizzazione delle proprie attività. E la digitalizzazione, così come in tante altre aree, rappresenta la chiave per sbloccare tutte le potenzialità.  Se n’è parlato nel corso de “La digitalizzazione della mobilità per le utility”, un apposito talk organizzato da Althesys, che ha messo in evidenza come l’applicazione di tecnologie IoT ai veicoli, unita al potenziamento delle capacità di raccolta e analisi dei dati, possa essere un prezioso strumento al servizio delle utility.  “Nella mobilità – ha sottolineato l’economista Alessandro Marangoni, Ceo di Althesys – la digitalizzazione risponde ad esigenze di efficienza e di riduzione dell’impatto ambientale nell’offerta dei servizi ai cittadini. Le attività di fleet management consentono, sia in termini di gestione degli asset che di ottimizzazione del sistema di car sharing, la definizione di nuovi business model e opportunità di creazione di valore per le utility nelle varie attività”.

Le opportunità per le utility

Le utility elettriche possono contare su un ottimo punto di partenza: grazie al legame con il territorio di riferimento, infatti, sono in prima linea nella fornitura di servizi di mobilità al cittadino. Diventa così facile proporre soluzioni di smart mobility, che consentono di abilitare modalità di trasporto sostenibili, facilitando il passaggio all’elettrico e ottimizzando la gestione e condivisione del parco mezzi (come i servizi di sharing pubblico).

Diverso è invece il discorso per le utility idriche, chiamate invece ad affrontare il problema delle perdite di rete con un sistema di controllo che garantisca la prevenzione e un efficientamento delle operazioni di manutenzione: in questo senso il ruolo e la gestione dei mezzi, sia per la manutenzione programmata che per gli interventi di emergenza diventano strategici. Nei servizi ambientali, invece, la mobilità costituisce il core business della prima fase di attività, la raccolta e trasporto dei rifiuti che avvengono quasi esclusivamente via gomma con veicoli dedicati. In questo caso diventa possibile ottimizzare i percorsi di raccolta rifiuti è cruciale, così da contenere i costi e l’impatto in termini di emissioni: razionalizzare i percorsi implica un elevato livello di complessità, che può essere dipanata solo con approcci di machine learning e intelligenza artificiale.

Anche nel settore del gas un’attenzione primaria è data allo stato delle reti. Parte delle operazioni di controllo rete e ricerca fughe di gas avviene con veicoli dedicati,  dunque il fleet management è cruciale sia sotto il profilo dei costi che della sicurezza: l’integrazione con la sensoristica avanzata permette di aumentare significativamente la qualità dell’ispezione via veicolo.

Più in generale, la smart mobility offre potenziali miglioramenti anche nell’area della sicurezza per il conducente, assicurata attraverso l’attivazione di servizi di chiamata di emergenza, e per il veicolo stesso: in caso di furto, i veicoli connessi hanno maggiori possibilità di essere ritrovati, grazie alla geolocalizzazione da parte di centrali operative, che possono supportare l’intervento delle Forze dell’Ordine. Diventa inoltre possibile assicurare una più capillare compliance regolatoria, limitando, attraverso l’identificazione digitale, l’utilizzo del veicolo alle categorie di utenti autorizzate. Un parco di veicoli connessi è in grado di individuare e segnalare in tempo reale eventuali problemi tecnici, oppure mandare allarmi che segnalino l’avvicinarsi di interventi di controllo e manutenzione. Inoltre, l’analitica avanzata, lavorando sui Big Data, è in grado di rivelare costi normalmente non percettibili, resi evidenti solo attraverso la raccolta, l’elaborazione e l’analisi di grandi moli di dati.

“Un’adeguata gestione della mobilità ha il potenziale di apportare miglioramenti lungo tutta la catena del valore e di portare benefici agli stakeholder in termini di riduzione degli sprechi, dei costi e delle emissioni di CO2 –  ha sottolineato Piero Bonino di Targa Telematics – . “Supportiamo quindi i nostri partner nel loro percorso di digitalizzazione: partendo dall’analisi dei dati, co-creiamo in tempi rapidi progetti di smart mobility piuttosto complessi per favorire nuove forme di mobilità più sostenibili. Grazie a sistemi avanzati di fleet management e car sharing, sia pubblico che privato, si ottimizza la gestione delle flotte, anche riducendo il ricorso alla mobilità veicolare individuale, con evidenti vantaggi da un punto di vista ambientale”.

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