Negli ultimi anni, la gestione del rischio ESG è diventato uno dei temi strategici per le imprese. Non si tratta solo di sostenibilità: si tratta di gestione del rischio d’impresa, di valore economico e di reputazione. Ma che cos’è esattamente il rischio ESG?
Le tre dimensioni del rischio ESG
Il rischio ambientale comprende le minacce legate all’impatto dell’azienda sul pianeta: emissioni, rifiuti, uso di materie prime e, sempre più spesso, effetti del cambiamento climatico. Eventi meteorologici estremi possono interrompere la produzione, bloccare le catene logistiche e compromettere asset strategici.
Il rischio sociale riguarda invece il modo in cui l’impresa interagisce con persone e comunità. Condizioni di lavoro inadeguate, discriminazioni o scarsa tutela dei dati personali possono scatenare crisi reputazionali difficili da gestire in un’epoca in cui consumatori e investitori premiano i marchi responsabili.
Infine, il tema della governance riguarda la capacità dell’organizzazione di coordinare in modo efficace decisioni, processi e informazioni, garantendo una visione unica e condivisa. Quando mancano strutture chiare, strumenti di allineamento o meccanismi che favoriscano coerenza tra i diversi livelli aziendali, emergono facilmente frammentazioni e sovrapposizioni. Questa discontinuità può indebolire i sistemi di controllo, generare scelte non armonizzate e ridurre la trasparenza, minando la fiducia di investitori e stakeholder e incidendo negativamente su performance e accesso ai capitali.
Una sfida di misurazione e trasparenza
A differenza dei rischi tradizionali, quello ESG si manifesta spesso in modo indiretto, lungo la supply chain, dove si concentrano le principali criticità ambientali e sociali. Le imprese più avanzate rispondono con una combinazione di strumenti: raccolta sistematica dei dati, metriche riconosciute a livello internazionale analisi predittiva e intelligenza artificiale per stimare probabilità e impatti. Infoprovider esterni che permettono di individuare segnali di rischio lungo la catena di fornitura e di intervenire prima che si traducano in eventi concreti.
Supply chain e procurement: il cuore del rischio ESG
La catena di fornitura è oggi uno dei principali fattori di esposizione ai rischi ESG. È qui che possono emergere vulnerabilità cruciali: mancato rispetto delle normative ambientali, violazioni dei diritti dei lavoratori, uso inefficiente delle risorse naturali.
In questo scenario, la funzione acquisti assume un ruolo strategico: non più solo centro di costo, ma presidio di sostenibilità e resilienza.
Integrare i criteri ESG nei processi di selezione, qualifica e valutazione dei fornitori consente di costruire una supply chain più solida e trasparente, riducendo il rischio operativo e migliorando la compliance normativa. Piattaforme integrate come JAGGAER One offrono una visibilità completa sui rischi ESG lungo l’intero ciclo “source-to-pay”, collegando dati ambientali, sociali e di governance in un unico ecosistema informativo. La gestione del rischio diventa così non solo più efficiente, ma anche un vero vantaggio competitivo.
Norme, trasparenza e creazione di valore
L’evoluzione normativa impone alle aziende una rendicontazione ESG sempre più precisa, verificabile e integrata nei bilanci. Chi si muove in anticipo, strutturando processi solidi di raccolta dati e governance, non solo riduce i rischi ma diventa più attrattivo per investitori, clienti e talenti.
Dalla compliance alla strategia: le sfide e le leve
Gestire il rischio ESG non significa semplicemente rispettare la legge. Significa costruire resilienza, creare valore e proteggere il futuro dell’impresa. Tuttavia, le sfide restano molteplici: dati scarsi o poco affidabili, frammentazione organizzativa, sistemi informativi non integrati. Le informazioni più importanti sono spesso incomplete e i dati ESG sono spesso sparsi tra finance, procurement, HR, EHS e legal, rendendo complesso consolidarli in una governance unitaria.
Per affrontare queste criticità serve un cambio di prospettiva: definire responsabilità chiare, integrare tecnologia e processi, utilizzare piattaforme interoperabili. Le soluzioni digitali evolute consentono di centralizzare i dati ESG, rafforzare la capacità di rendicontazione e migliorare la collaborazione tra funzioni. L’uso di analisi predittiva e intelligenza artificiale permette di costruire scenari dinamici, identificare vulnerabilità e agire in anticipo.
In un contesto globale sempre più regolato e interconnesso, la gestione del rischio ESG non è un costo: è un investimento strategico. Le aziende che lo comprendono oggi saranno quelle che domineranno il mercato di domani.







