Risk readiness: perché è importante è sempre più importante nella governance delle imprese
La risk readiness nelle imprese si riferisce alla capacità di un’organizzazione di prepararsi, rispondere e adattarsi efficacemente ai rischi potenziali che potrebbero influenzare le sue operazioni e il suo successo a lungo termine. In un contesto aziendale sempre più complesso e incerto, la risk readiness è diventata un elemento cruciale per garantire la resilienza, la sostenibilità e l’attivazione di pratiche sostenibili nelle imprese.
La preparazione al rischio
Essere pronti al rischio significa che un’azienda ha identificato i potenziali rischi che potrebbe affrontare, ha valutato la loro probabilità e impatto, e ha sviluppato strategie e piani per mitigarli. Questo processo inizia con una valutazione approfondita dei rischi, che include rischi finanziari, operativi, strategici, reputazionali e, sempre più, rischi legati a fattori ESG.
La risk readiness e il piano di gestione del rischio
Una componente chiave della risk readiness è la creazione di un piano di gestione del rischio ben strutturato. Questo piano dovrebbe includere misure preventive per ridurre la probabilità di eventi avversi, nonché strategie di risposta per minimizzare l’impatto qualora si verificassero. Le aziende devono anche stabilire chiari protocolli di comunicazione per garantire che tutte le parti interessate siano informate e coinvolte nel processo di gestione del rischio.
Predisporre una cultura del rischio in azienda
La readiness al rischio richiede anche un impegno a livello organizzativo per promuovere una cultura del rischio. Ciò significa che tutti i dipendenti, dai dirigenti ai lavoratori di prima linea, devono essere consapevoli dei rischi e delle loro responsabilità nella gestione degli stessi. La formazione continua e la sensibilizzazione sono essenziali per mantenere alta la consapevolezza del rischio e garantire che l’intera organizzazione sia preparata a rispondere in modo efficace.
Il ruolo della tecnologia nella risk readiness
La tecnologia gioca un ruolo fondamentale nella risk readiness. Le aziende possono utilizzare strumenti avanzati di analisi dei dati e software di gestione del rischio per monitorare continuamente l’ambiente aziendale e identificare tempestivamente nuovi rischi. Queste tecnologie consentono alle imprese di essere più proattive nella loro gestione del rischio, migliorando la loro capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti.
Risk readiness e rischi ESG
I rischi ESG rientrano tra le cinque maggiori preoccupazioni delle aziende in materia di reputazione, ma solo il 10% di esse (contro il 37% del 2021) si confronta mensilmente con gli stakeholder su questioni di reputazione e solo il 14% (contro il 23% del 2021) associa ai KPI a livello di consiglio di amministrazione un processo di governance per i rischi reputazionali.
A delineare questo quadro – evidenziando come le organizzazioni siano sempre più consapevoli dei danni potenziali legati alla reputazione, anche a fronte della rilevanza dei fattori ESG all’interno delle strategie aziendali, ma al contempo stia diminuendo la fiducia nei sistemi di gestione del rischio e nella capacità di risposta alle crisi – è il Reputational Risk Readiness Report 2023 di WTW.
Più consapevolezza, ma pochi si dicono resilienti
WTW ha intervistato 375 Risk Manager presso multinazionali di 20 Paesi, appartenenti a settori diversi (retail, manifattura, leisure, trasporti e terzo settore – Organizzazioni non Governative). Lo studio ha rilevato che nel 2023 la reputazione ha rappresentato il terzo rischio più importante per il 26% del campione analizzato (rispetto al 18% nel 2021%), ma solo il 13% ha dichiarato che la propria resilienza alle crisi reputazionali è molto buona, in calo rispetto al 23% del 2021. Il 95% del campione, inoltre, ha un budget specifico per gestire le crisi reputazionali.

Scendono le capacità di gestione del rischio reputazionale
I risultati evidenziano un declassamento delle capacità di gestione del rischio reputazionale da parte delle aziende. Tuttavia, il rischio reputazionale viene considerato sempre più spesso attraverso una lente finanziaria ed ESG (in questo senso occorre anche tenere conto di come evolve la Normativa ESG), ed è quindi probabile che le valutazioni di preparazione al rischio saranno più rigorose in futuro.
Risk readiness: i fattori reputazionali
La reputazione è diventata, in realtà, un vero e proprio rischio finanziario a fronte della necessità delle aziende di fornire a partner commerciali, clienti, autorità di regolamentazione, investitori e finanziatori il proprio posizionamento in materia ESG. Ciò ha generato un cambiamento nella gestione della reputazione, che sempre più richiede il coinvolgimento della Direzione Finanza delle aziende. Oggi, tre aziende su cinque hanno a disposizione un team dedicato alla gestione delle crisi reputazionali. Si tratta di un aumento di quasi il 50% rispetto al 2021.
Rischi reputazionali al centro delle strategie proattive
“Il reputation management sta cambiando. Le aziende più mature e meglio preparate a gestire eventuali situazioni di crisi sono quelle in grado di comprendere e prevedere quando una criticità rischi di evolvere in un danno reputazionale. Sono inoltre quelle che comprendono a fondo i potenziali impatti strategici e finanziari di questi incidenti, considerando anche il contesto dei parametri ESG e dei social media in continua evoluzione”, afferma Piergiorgio Vella, Associate Director Risk & Analytics – Luxury di WTW. “I consigli di amministrazione dovrebbero confrontarsi regolarmente sui rischi reputazionali, valutando in modo proattivo non solo le minacce, ma anche le opportunità che possono derivare da una crisi. È infatti possibile subire una crisi e uscirne in modo ancora più positivo”.
Aumenta la rilevanza dei criteri ESG
“A prima vista, risultati del nostro studio sembrano affermare che le aziende stanno facendo dei passi indietro, ma la realtà è molto più sfumata”, aggiunge Alessandra Capua, Responsabile Fine Art, Jewellery & High-Value Logistics di WTW. “Col crescere della rilevanza dei criteri ESG, soprattutto sui social media, le aziende hanno iniziato a valutare il rischio reputazionale in modo più attento. Questo le ha spinte a considerare la reputazione come un rischio finanziario e non solo come un problema di immagine, e le ha portate ad aumentare i budget per affrontare questo tipo di crisi. Allo stesso tempo, però, cresce la preoccupazione per i potenziali contraccolpi sui social media, che potrebbero far perdere numerose opportunità di business. È dunque necessario un nuovo approccio a questo tema e le aziende se ne stanno rendendo conto”.
Cosa può fare l’Intelligenza artificiale per la risk readiness
Il rapporto tra Intelligenza artificiale e ESG sta influenzando anche il modo in cui le aziende affrontano la risk readiness, offrendo strumenti avanzati per identificare, valutare e mitigare i rischi in modo più efficiente e proattivo. L’adozione dell’AI nella gestione del rischio consente alle imprese di migliorare la capacità di prepararsi e rispondere alle incertezze del mercato.
Uno dei principali vantaggi dell’AI è la capacità di analizzare grandi volumi di dati in tempo reale. Gli algoritmi di machine learning possono identificare modelli e tendenze che potrebbero sfuggire all’analisi umana, permettendo alle aziende di anticipare potenziali rischi prima che si manifestino. Questo approccio proattivo è fondamentale per la risk readiness, poiché consente alle organizzazioni di adottare misure preventive tempestive.
Migliorare la precisione nelle previsioni
L’Intelligenza artificiale può anche migliorare la precisione delle previsioni di rischio. Utilizzando modelli predittivi avanzati, le aziende possono stimare con maggiore accuratezza la probabilità e l’impatto di eventi avversi. Ciò consente di allocare risorse in modo più efficace e di sviluppare strategie di mitigazione più mirate.
Gestione del rischio in tempo reale per una risk readiness senza interruzioni
L’AI facilita la gestione del rischio in tempo reale. I sistemi basati su IA possono monitorare continuamente l’ambiente aziendale, rilevando cambiamenti e anomalie che potrebbero indicare un rischio emergente. Questa capacità di monitoraggio continuo è essenziale per una risposta rapida e coordinata, riducendo al minimo l’impatto di eventi imprevisti.
La creazione di scenari di rischio
L’AI supporta anche la creazione di scenari di rischio e simulazioni, permettendo alle aziende di testare diverse strategie di risposta in un ambiente virtuale. Questo approccio consente di valutare l’efficacia delle misure di mitigazione e di ottimizzare i piani di gestione del rischio. A questo si aggiunge che l’AI può migliorare la comunicazione e la collaborazione all’interno dell’organizzazione. Strumenti di AI possono aggregare e presentare informazioni complesse in modo chiaro e comprensibile, facilitando la condivisione delle conoscenze e il processo decisionale tra i vari livelli aziendali.
Articolo aggiornato il 29 maggio 2025