Europa

ESG: verso un accordo UE sulle regole per i Rating

Parlamento europeo e rappresentanti dei singoli Stati UE stanno definendo una regolamentazione per i “valutatori” ESG

Pubblicato il 09 Feb 2024

RATING ESG 1

Per il mondo dei Rating ESG e per i data provider sono in arrivo nuove regole che hanno lo scopo di aumentare la affidabilità e la precisione delle credenziali e delle caratteristiche di sostenibilità delle istituzioni finanziarie. Anche in questo caso, come in altre situazioni, l’iniziativa UE ha lo scopo di ridurre i rischi di greenwashing, ovvero di controllare in modo più preciso i parametri di sostenibilità relativi alle imprese presenti nei portafogli per evitare che le performance di sostenibilità possano essere gonfiate allo scopo di avvicinare investitori più sensibili ai temi green.

ESG Rating Agency

Le misure riguarderanno le ESG rating Agency, vale a dire le società che misurano i parametri ESG che non sono ancora regolamentate e che in prospettiva dovranno essere autorizzate dall’ESMA ossia dall’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati. Di fatto, i rating dovranno essere approvati da figure responsabili in ambito UE.

Le verifiche relative ai rating avranno due grandi obiettivi. Da una parte dovranno verificare l’impatto dei fattori ESG sulle performance economiche delle aziende; dall’altra avranno l’obiettivo di accertare se l’impatto delle operations, delle attività e delle organizzazioni delle imprese corrispondono alle rappresentazioni che vengono prodotte attraverso i rating. In altre parole se i rating sono credibili.

La doppia materiali deve entrare nei rating ESG

L’operazione non è solo frutto di un processo di trasparenza e di ricerca di maggiore affidabilità, ma è anche un effetto del concetto di doppia materialità che non poteva non investire anche il mondo delle imprese del mondo finanziario. In questa prospettiva, le società di rating sono chiamate a valutare le imprese anche in chiave di doppia materialità confermando la necessità per gli investitori di conoscere non solo l’impatto di un’azienda verso l’ambiente, ma anche come l’ambiente può influire sul futuro dell’azienda.

Questa regolamentazione dovrà passare al vaglio del Parlamento europeo e del Consiglio d’Europa e, dopo questi passaggi dovrebbe entrare in vigore nel 2025.

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