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COP30, tecnologia e finanza climatica guidano l’agenda del Summit



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Il Green Digital Action Hub e l’AI Climate Institute forniscono strumenti e formazione ai Paesi in via di sviluppo, mentre il primo modello AI open source per l’agricoltura e 2,8 miliardi di dollari annunciati al Agricultural Innovation Showcase promettono di supportare 100 milioni di agricoltori entro il 2028

Pubblicato il 11 nov 2025



COP30

Inaugurata a Belém la COP30 si apre all’insegna della tecnologia verde, dell’adattamento climatico e della cooperazione internazionale, trasformando l’Amazzonia nel simbolo di una nuova era di azione climatica guidata dai temi della attuazione, inclusione e innovazione.

Il primo giorno della Conferenza, le Parti hanno approvato rapidamente l’agenda ufficiale e hanno eletto l’ambasciatore André Corrêa do Lago come Presidente, segnando chiaramente l’obiettivo del vertice: trasformare gli impegni in risultati concreti per persone e pianeta.

La tecnologia è emersa come protagonista assoluta: il Green Digital Action Hub e l’AI Climate Institute mettono a disposizione dei Paesi in via di sviluppo dati, strumenti e formazione per progettare soluzioni climatiche locali, mentre al Agricultural Innovation Showcase Brasile, Emirati Arabi Uniti e Gates Foundation hanno annunciato impegni pari a 2,8 miliardi di dollari e il primo modello AI open source per l’agricoltura, destinato a supportare 100 milioni di agricoltori entro il 2028.

Significativi i progressi anche sul fronte finanziario e della resilienza: il Fondo per la risposta alle perdite e ai danni o Loss and Damage – operativo in tempi record – ha emesso il suo primo bando, mentre le banche multilaterali di sviluppo hanno raddoppiato il sostegno agli investimenti per l’adattamento, erogando oltre 26 miliardi di dollari nel 2024 alle economie a basso e medio reddito nel 2024. La Dichiarazione di Belém su fame e povertà ha lanciato una nuova partnership per la protezione sociale resiliente al clima e il finanziamento dell’agricoltura su piccola scala.

Il primo giorno della COP30 si apre dunque con un segnale di fiducia: potenziando l’adattamento e liberando il potenziale della tecnologia, la comunità internazionale punta a trasformare la vulnerabilità in forza e l’ambizione in risultati concreti, ridefinendo così il concetto stesso di resilienza globale.

Per capire come si è sviluppata la COP30 giorno per giorno, accedi al nostro dossier con tutti gli approfondimenti.


Adattamento e tecnologia: le parole chiave della COP30

L’apertura ufficiale della COP30 ha visto l’adozione immediata dell’agenda dei lavori e l’elezione dell’ambasciatore André Corrêa do Lago che, come presidente della Conferenza condurrà i lavori e guiderà l’agenda per il prossimo anno, al fine di accelerare l’attuazione delle misure per il clima. Un segnale di unità e consenso multilaterale in un contesto mondiale segnato da crisi ambientali e geopolitiche.

Questo accordo ci permetterà di lavorare intensamente sin da oggi e di spiegare al mondo perché le questioni aggiuntive sollevate sono così importanti

Dichiara il Presidente della COP30.

Al centro del primo giorno, la tecnologia come motore dell’adattamento climatico. Con l’inaugurazione del Green Digital Action Hub e dell’AI Climate Institute, la COP30 punta a una “trasformazione digitale giusta”, fornendo ai Paesi in via di sviluppo strumenti e competenze per creare soluzioni climatiche autonome e sostenibili.

Tecnologia verde al servizio del pianeta

In risposta alla Green Digital Action sostenuta da 82 paesi e oltre 1.800 stakeholder della COP29, il Green Digital Action Hub – eredità concreta della COP30 – rappresenta una nuova piattaforma di cooperazione online che si propone di sfruttare l’innovazione tecnologica per combattere il cambiamento climatico.

Nello specifico, metterà a disposizione dati, competenze e strumenti per aiutare le nazioni a potenziare le tecnologie verdi, ridurre l’impatto ambientale della tecnologia e garantire l’accesso a soluzioni digitali sostenibili per tutti.

Intelligenza artificiale per l’adattamento climatico

Nasce anche l’AI Climate Institute (AICI), una rete globale dedicata a formare professionisti e istituzioni nei Paesi del Sud del mondo all’uso dell’intelligenza artificiale per l’azione per il clima.

L’obiettivo: promuovere l’intelligenza artificiale come strumento di empowerment, consentendo ai Paesi più vulnerabili del mondo di progettare, adattare e implementare le proprie soluzioni climatiche basate sull’AI, inclusi modelli leggeri e a basso consumo energetico adatti ai contesti locali.

L’istituto offrirà programmi di formazione (workshop per i decisori politici sui concetti di intelligenza artificiale, dati climatici ed esplorazione di casi d’uso; laboratori avanzati per professionisti tecnici; esperienza pratica nella creazione di applicazioni di intelligenza artificiale concrete ed efficienti in termini di risorse) e un repository di apprendimento digitale con corsi e casi di studio sulle applicazioni climatiche in diversi settori.

Bioeconomia e innovazione ispirata alla natura

Con il lancio del Nature’s Intelligence Studio, guidato dall’Università di Oxford (TIDE Centre) con l’Istituto nazionale per la ricerca amazzonica (INPA) e la Banca di sviluppo dell’America Latina (CAF), la COP30 promuove l’innovazione ispirata alla natura per uno sviluppo locale sostenibile.

Lo Studio sosterrà la ricerca, l’impegno politico e modelli legislativi per proteggere le innovazioni ispirate alla biologia e garantire la condivisione dei benefici per gli innovatori e le comunità locali, salvaguardando la banca di idee della biodiversità.

Il 14 novembre lancerà un’ideathon con CAF per supportare gli innovatori che sviluppano soluzioni ispirate alla natura, insieme all’Energy Atlas of Nature’s Innovations, uno strumento di intelligenza artificiale ad accesso aperto che abbina le sfide energetiche del settore con soluzioni biomimetiche.



Strumenti digitali innovativi per una climate-smart agriculture

La COP30 ha segnato un passo storico per l‘agricoltura climatica intelligente, con il lancio di due strumenti digitali innovativi destinati a supportare sistemi agricoli resilienti e inclusivi su scala globale.

Il Brasile e gli Emirati Arabi Uniti, in collaborazione con la Gates Foundation, Google e le principali istituzioni agricole internazionali, hanno presentato il primo modello AI open source di grandi dimensioni (LLM) per l’agricoltura, destinato a trasformare i sistemi alimentari globali in ottica di una maggiore resilienza ed equità. Parallelamente, lo strumento di previsione AIM for Scale fornirà entro il 2028 informazioni in tempo reale a oltre 100 milioni di agricoltori, rafforzando la capacità decisionale, la preparazione ai rischi climatici e l’innovazione inclusiva nei sistemi agricoli di tutto il mondo.

Durante l’Agricultural Innovation Showcase, i donatori internazionali, tra cui Gates Foundation, Community Jameel, Foreign, Commonwealth & Development Office del Regno Unito, Global Methane Hub, Ministero degli Affari Esteri della Danimarca e Novo Nordisk Foundation, hanno annunciato oltre 2,8 miliardi di dollari per sostenere l’adattamento e la resilienza degli agricoltori, rafforzando così i sistemi alimentari globali.

Presentata anche l’iniziativa globale RAIZ (Resilient Agriculture Investment for Net Zero Land Degradation) — promossa dal Ministro dell’Agricoltura e dell’Allevamento del Brasile insieme alla Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO) — pensata per mobilitare risorse e condividere tecnologie volte a ripristinare terreni agricoli degradati a livello mondiale al fine di rispondere alla crescente domanda globale di sicurezza alimentare e di preservazione degli ecosistemi produttivi.

Secondo le stime delle Nazioni Unite (ONU), 2 miliardi di ettari di terra in tutto il mondo sono degradati, con un impatto diretto su 3,2 miliardi di persone. La FAO segnala che circa 10 milioni di ettari di foresta vengono persi ogni anno a causa della deforestazione, e i dati di Global Forest Watch (2024) mostrano che la perdita di foreste tropicali primarie ha raggiunto circa 6,7 ​​milioni di ettari nell’ultimo anno.

Questa mossa rafforza l’idea che la lotta al cambiamento climatico deve passare anche attraverso l’agricoltura rigenerativa e la gestione sostenibile del suolo: terra e produzione non sono antagoniste, ma leve fondamentali di una strategia integrata tra ambiente, economia e società.

Innovazione agricola come motore della resilienza climatica

Tutti questi impegni impegni rispondono all’appello della presidenza brasiliana della COP30 a fare di questa edizione “la COP dell’attuazione“, con particolare attenzione ai piccoli agricoltori delle regioni più vulnerabili, maggiormente esposti agli eventi meteorologici estremi.

I fondi saranno investiti in tecnologie e strumenti per aiutare gli agricoltori ad adattarsi, costruire resilienza e rafforzare i sistemi alimentari locali, fondamentali per nutrire e dare lavoro a miliardi di persone.

L’innovazione agricola è il motore della resilienza climatica


ha dichiarato Martin van Nieuwkoop, Direttore dello sviluppo agricolo della Gates Foundation.

Finanziare adattamento e resilienza: i progressi

Fondo Loss & Damage: 250 milioni per i Paesi più vulnerabili

Altro elemento che ha caratterizzato la prima giornata di COP30 concerne l’operatività in temi record del Fondo per la risposta a perdite e danni (The Fund for responding to Loss and Damage, FRLD), istituito meno di due anni fa alla COP28 per affiancare le azioni di mitigazione e adattamento e ripagare le perdite e i danni che non sono evitabili o ai quali non ci si può adattare.

Il fondo ha già emesso la sua prima call da 250 milioni di dollari, aprendo un canale diretto di supporto ai Paesi più colpiti dagli impatti del clima.

Le banche multilaterali raddoppiano gli investimenti

Le banche multilaterali di sviluppo (MDBs) hanno annunciato di aver raddoppiato dal 2019 i finanziamenti per l’adattamento climatico, erogando oltre 26 miliardi di dollari alle economie a basso e medio reddito nel 2024.

Per rafforzare questa accelerazione degli investimenti nell’adattamento climatico, hanno introdotto un nuovo framework per la finanza basata sulla natura, comprendente due strumenti principali: il primo riguarda i Principi comuni per il tracciamento degli investimenti naturali e il secondo una Guida pratica per la scelta delle metriche di performance.

Queste risorse sono pensate per supportare la creazione di prodotti finanziari di alta qualità e stimolare l’ingresso di capitali privati aggiuntivi a favore della conservazione e della sostenibilità ambientale.


Lotta a fame e povertà: un pilastro della giustizia climatica

Nella giornata di apertura COP30 ha dato un nuovo impulso alla giustizia climatica, lanciando la Partnership per la protezione sociale resiliente al clima e il finanziamento dell’agricoltura su piccola scala, nell’ambito dell’Agenda d’azione della conferenza.

Questa iniziativa rafforza il Piano per Accelerare le Soluzioni (PAS), con obiettivi concreti e misurabili, tra cui il supporto a piani nazionali guidati dai Paesi per la protezione sociale adattiva, l’agricoltura familiare e su piccola scala, e l’accesso a soluzioni idriche sostenibili in Benin, Etiopia, Kenya, Zambia e Repubblica Dominicana.

Entro il 2028, il PAS prevede la costituzione di un gruppo congiunto di coordinamento dei donatori di finanziamenti climatici, volto ad armonizzare i portafogli di supporto e potenziare gli sforzi globali contro fame e povertà.

Il lancio della partnership si fonda sulla storica Dichiarazione di Belém su fame, povertà e azione climatica centrata sulla persona, adottata il 7 novembre da 44 Paesi in collaborazione con l’Alleanza Globale contro la Fame e la Povertà, segnando un impegno senza precedenti a integrare giustizia sociale e resilienza climatica.


Mobilitazione globale: i giovani al centro della COP30

Nel Green Zone di Belém, lo spazio del Summit dedicato all’incontro tra società civile, istituzioni pubbliche e private e leader globali, progettato per sviluppare soluzioni concrete per il clima, ampliare il dibattito pubblico e favorire la creazione di nuove reti e alleanze internazionali, la partecipazione giovanile ha avuto un ruolo di primo piano.

Durante il panel “Il ruolo della mobilitazione popolare nell’affrontare la crisi climatica”, la giovane attivista Mikaelle Farias, del team COP30 Youth Climate Champion della Presidenza, ha illustrato le iniziative volte a mettere bambini e giovani al centro dei processi negoziali ufficiali, come il City of Youths Camp, e gli sforzi per garantire che le loro istanze siano incorporate nei testi finali della conferenza.

Questa è la COP con la più alta partecipazione di bambini e giovani degli ultimi tre anni. A Belém stiamo vivendo un momento simbolico, che dimostra la nostra capacità di unire le forze, costruire sforzi collettivi e mobilitarci per affrontare il cambiamento climatico


ha sottolineato Mikaelle Farias.

Prossimi passi: governance multilivello e azione locale

Il secondo giorno della COP30 sarà dedicato all’azione subnazionale e locale, con focus sulle modalità in cui città, regioni e comunità stanno guidando la prossima ondata di interventi per il clima.

Forte dello slancio del primo giorno, verrà illustrato come la governance multilivello e la leadership locale stiano trasformando gli impegni nazionali in benefici tangibili per le persone e il pianeta.

Tra gli eventi il Panel Ministeriale sull’Implementazione dell’Accordo di Parigi, la sessione sull’Economia Circolare e l’incontro “Waters of Change” sulla gestione idrica resiliente.

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