Nautica sostenibile: cosa si intende e quali sono i fattori di riferimento
La nautica sostenibile rappresenta una visione innovativa del settore nautico ispirata ai criteri ESG che punta a ridurre l’impatto ambientale delle attività legate alla navigazione da diporto e al turismo marittimo. Considerando la crescente attenzione verso la tutela degli ecosistemi marini la sostenibilità rappresenta un criterio fondamentale anche per i cantieri, per gli armatori, per i porti turistici.
Tecnologie a basso impatto ambientale
Uno dei fattori abilitanti per la creazione di condizioni per la nautica sostenibile è rappresentato dall’impiego di motori elettrici o ibridi, in grado di ridurre drasticamente le emissioni di CO2 e di eliminare o ridurre altre forme di inquinamento come quello acustico sottomarino, dannoso per la fauna marina. Un altro fattore chiave è rappresentato dall’utilizzo di materiali compositi riciclabili, da vernici ecologiche e da pannelli fotovoltaici a bordo per disporre di energie rinnovabili che contribuiscono ulteriormente a minimizzare l’impatto ambientale delle imbarcazioni, sia durante la costruzione che nella gestione operativa.
Gestione responsabile dei porti
Anche le componenti legate alla marina e ai porti turistici sostenibili svolgono un ruolo centrale per la nautica sostenibile. Sistemi per la raccolta differenziata dei rifiuti, impianti per il trattamento delle acque nere e grigie, colonnine di ricarica per barche elettriche e l’uso di energie rinnovabili sono interventi ormai sempre più diffusi nei porti che puntano a creare condizioni per la nautica sostenibile. Anche l’ottenimento di certificazioni ambientali (come ISO 14001 o EMAS) è a sua volta indice di un impegno concreto.
La necessità di attuare e diffondere comportamenti sostenibili
La nautica sostenibile non riguarda solo le tecnologie, ma anche il comportamento degli utenti. Una navigazione consapevole, il rispetto delle aree protette, la riduzione del consumo di carburanti, l’adozione di pratiche sostenibili anti-spreco e l’attenzione allo smaltimento dei rifiuti sono elementi fondamentali. In questo senso, la formazione degli operatori e la sensibilizzazione dei diportisti sono a loro volta delle leve strategiche.
Innovazione e nuovi modelli di business
Il rapporto tra sostenibilità e innovazione si esprime anche nell’ambito della nautica sostenibile on diverse modalità. Una di queste è rappresentata dai modelli di sharing e charter sostenibili che promuovono un uso più efficiente delle imbarcazioni, riducendo il numero complessivo di barche in circolazione. La digitalizzazione consente inoltre un migliore monitoraggio delle rotte, dei consumi e dei comportamenti ambientali.
La nautica sostenibile appare sempre di più come il risultato di un ecosistema integrato di diversi fattori che uniscono l’innovazione tecnologica, la governance ambientale, la responsabilità individuale e le nuove abitudini di fruizione del mare.
Un esempio concreto di nautica sostenibile: il primo tender yacht a idrogeno
Come detto la componente di motoristica occupa un ruolo molto importante nella creazione di condizioni per una nautica sostenibile ed è in questo ambito che si colloca l’arrivo del primo tender yacht a idrogeno. Il progetto reso possibile dall’accordo di collaborazione tra Gruppo MED e la Marine Division di TESYA Group nella forma di una partnership che si pone l’obiettivo di introdurre e diffondere sul mercato un’imbarcazione con motore alimentato a idrogeno denominata H1. Un progetto questo che, puntando proprio sull’idrogeno, intende unire una serie di fattori legati a innovazione tecnologica e sostenibilità, per ridefinire gli standard della nautica sostenibile da diporto.
Nautica sostenibile: le caratteristiche del nuovo H1
Il tender H1 frutto di questa collaborazione si presenta come un’imbarcazione di 12 metri di lunghezza e 3,2 metri di larghezza, ed è stata progettata per ospitare fino a 16 passeggeri. Un aspetto fondamentale che colloca questo nuovo prodotto della nautica italiana nell’ambito della nautica sostenibile è rappresentato proprio dal sistema propulsivo: che viene alimentato da un sistema a celle a combustibile a idrogeno verde compresso, integrato da TESYA.
Una tecnologia progettata per ridurre consumi ed emissioni
La tecnologia a green hydrogen è stata scelta per la sua capacità di ridurre in modo significativo le emissioni e i consumi, consentendo ad H1 di presentarsi con un un impatto ambientale minimo.
In termini di performance, H1 prevede due motori elettrici da 220 kW e quattro serbatoi di idrogeno per un totale di 32 kg di carburante. Queste caratteristiche gli permettono di raggiungere un’autonomia superiore alle 50 miglia nautiche a velocità di crociera (20-22 nodi), con una velocità massima compresa tra i 25 e i 35 nodi.
L’esperienza dell’America’s Cup al servizio della Nautica Sostenibile
La tecnologia propulsiva scelta per il nuovo H1 è frutto di un percorso con il quale è stato possibile dare vita a una tecnologia collaudata in ambito professionale su due delle chase boat utilizzate nell’ultima America’s Cup. Si tratta di test effettuati dunque su due imbarcazioni che hanno percorso oltre 4.000 miglia nautiche di navigazione effettiva, dimostrando l’affidabilità e l’efficacia del sistema.
Nello specifico TESYA, attraverso le sue società CGT e Finanzauto, ha sviluppato questa tecnologia, mettendola ora al servizio di questo nuovo tender dalle linee eleganti e dalla spiccata vocazione sostenibile. Grazie all’esperienza acquisita in competizioni di alto livello l’innovazione tecnologica può esprimere le proprie performance anche in termini di riduzione dell’impatto ambientale.

Design e sicurezza
Accanto al tema motoristico il nuovo H1, curato a livello di design dall’architetto Tommaso Spadolini conta su una serie di soluzioni che attengono al miglioramento della sicurezza e degli aspetti normativi. Anche queste caratteristiche contribuiscono a collocare il nuovo H1 nell’ambito della nautica sostenibile in quanto contribuiscono, insieme ad altri fattori a rendere l’imbarcazione idonea alla navigazione in aree marine protette e in contesti di pregio naturalistico, dove la silenziosità e l’assenza di emissioni diventano requisiti imprescindibili. Marco Galimberti, CEO di MED, ha descritto H1 in una nota congiunta emessa dalle due aziende come “un passo pionieristico verso una nautica sostenibile che nasce da una visione di armonia tra innovazione e natura“. Alejandro Benito, Marine Director del Gruppo TESYA, ha a sua volta evidenziato come l’idrogeno rappresenti una delle soluzioni più promettenti per la transizione energetica anche nel settore della nautica da diporto, ribadendo l’impegno di TESYA nello sviluppo di “architetture energetiche a basse emissioni“.

La transizione energetica nei trasporti marittimi
H1 rappresenta un esempio di come l’industria della nautica stia interpretando le sfide della transizione energetica e della trasformazione sostenibile. Si tratta di un progetto che contribuisce a creare le condizioni per trasporti sostenibili, in particolare in ambito marittimo, Considerando come il pacchetto europeo Fit for 55 e il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) tracciano un percorso chiaro: decarbonizzazione progressiva, elettrificazione ove possibile e un forte investimento in combustibili alternativi a basse o zero emissioni.
Il progetto H1 si annuncia come il capofila di altre progettuailità nel degno della sostenibilità. Marco Galimberti, CEo di MED ha infatti annunciato che lo studio proseguirà nello sviluppo di un “prodotto adatto al trasporto di un numero più elevato di passeggeri, un mezzo adatto al trasporto pubblico NetZero“. Si tratta di un impegno a lungo termine verso una nautica sostenibile che intende portare sul mercato soluzioni innovative per la mobilità sostenibile collettiva.