Se si analizzano le 10 previsioni 2026 di IDC su sostenibilità e ESG, frutto del report “2026 FutureScape: Worldwide Sustainability/ESG” (che ricopiamo comodità in coda all’articolo n.d.r.) vediamo che almeno in 6 casi l’Intelligenza Artificiale è chiamata a svolgere un ruolo centrale e in almeno 3 di queste previsioni l’Agentic AI è destinata a diventare suno “strumenti di lavoro” per i sustainability manager.
Sostenibilità 2026: l’Intelligenza artificiale realmente al servizio del sustainability management
Sulla base di queste previsioni, il 2026 si presenta come l’anno in cui l’Intelligenza artificiale consente al sustainability management di raggiungere nuovi risultati e di definire in modo più robusto e preciso il proprio rapporto con l’innovazione tecnologica.
Per comprendere meglio le opportunità e le criticità per i sustainability manager, nel rapporto con l’AI, e per analizzare le Sustainability/ESG predictions di IDC abbiamo rivolto alcune domande a Bjoern Stengel, Global Sustainability Research and Practice Lead, Sustainable Strategies and Technologies di IDC.

Quali sono i principali fattori trainanti che accelerano la convergenza tra l’AI e le strategie ESG nelle imprese globali?
Dal punto di vista degli stakeholder, continuiamo a vedere un forte focus sulla sostenibilità come priorità di business nonostante le attuali incertezze geopolitiche e macroeconomiche, principalmente perché il contesto normativo continua a evolvere, ma anche perché molte imprese hanno fatto progressi nel loro percorso di trasformazione sostenibile e sono in grado di realizzare un valore di business più avanzato dai loro sforzi in ambito sostenibilità. Ad esempio incrementi di efficienza e riduzione dei costi e differenziazione competitiva.
In termini di strategie e di azioni si osservano primariamente sviluppi collocati nell’intersezione tra AI e sostenibilità da due angolazioni: ridurre l’impronta ambientale delle infrastrutture di AI e gestire le implicazioni sociali dell’AI (“Intelligenza artificiale ed etica e responsabile AI”), nonché utilizzare soluzioni abilitate dall’AI per accelerare i loro sforzi in ambito sostenibilità e superare le sfide operative e organizzative.
Secondo IDC, quali caratteristiche tecnologiche definiscono esattamente un software ESG “AI-agentic”?
Dalla nostra prospettiva vediamo fondamentalmente due tipologie di livelli di sviluppo degli agenti AI:
Nel primo caso guardiamo agli AI Agents come entità software in grado di gestire in modo indipendente compiti specifici. Questi possono essere considerati come i mattoni di base per l’Agentic AI
In una lettura più generale riteniamo sia necessario guardare agli Agentic AI come a un sistema in cui molteplici agenti interagiscono, imparano gli uni dagli altri, prendono decisioni e intraprendono azioni in un contesto più ampio.

Quali settori si mostreranno più attenti e più rapidi ad adottare l’Agentic AI per la sostenibilità, e perché?
Dalla nostra prospettiva più che parlare di una adozione relativa a determinati settori preferiamo focalizzare l’attenzione sui casi d’uso che presentano potenzialmente il maggiore impatto sulle imprese all’interno di un dato settore o all’interno di cluster di settore più piccoli che condividono sfide di sostenibilità simili. Guardiamo cioè ad esempi che consentano di capire come possono diventare organizzazioni “best in class” attraverso i loro investimenti in AI.
Fatta questa premessa, fondamentale per meglio comprendere la nostra chiave di lettura, vediamo molta attenzione e molto potenziale di sviluppo nei settori ad alta intensità di risorse come nel mondo dell’energia e dei trasporti. Vediamo un grande interesse anche nei settori caratterizzati da catene del valore complesse o dove gli impegni e le trasformazioni legate alla sostenibilità prevedono il coinvolgimento di molti attori e sono di lunga data, come nel caso del manifatturiero e del retail.
Veniamo nello specifico all’impatto sul lavoro dei sustainability manager. In che modo l’agentic AI trasformerà la corporate governance e in particolare il ruolo del Chief Sustainability Officer?
Ci aspettiamo che le soluzioni abilitate dall’AI aiutino i Chief Sustainability Officer a diventare ancora di più dei “registi” e a facilitare l’uso delle soluzioni in tutta l’organizzazione e nelle diverse funzioni. Questo è importante da una prospettiva di reporting/compliance, ma anche nel contesto dell’integrazione della sostenibilità nelle operazioni. L’AI è nelle condizioni di fornire nuove forme di supporto per includere figure quali supply chain, procurement, finance e operations.
L’AI poi può aiutare le organizzazioni a passare a un livello più avanzato di gestione della sostenibilità, a superare i limiti legati a modelli basati su silos, a includere, ingaggiare e motivare attori aziendali più informati e responsabilizzati. Un altro fattore chiave riguarda le possibilità offerta dall’Intelligenza artificiale di arrivare a gestire le metriche di sostenibilità allo stesso modo in cui un’organizzazione è nella condizione di gestire le metriche finanziarie, con entrambe le dimensioni (finanziaria e non finanziaria) sempre più intrecciate.
Andiamo più ancora nello specifico, in particolare per le prospettive dell’Agentic AI nei settori a maggiore complessità. Quali casi d’uso concreti vede emergere per l’Agentic AI nella gestione autonoma della supply chain?
I casi d’uso sui quali prevedibilmente si concentrerà maggiormente l’attenzione nel 2026 riguardano la gestione della sostenibilità nell’ambito della gestione dei fornitori. Per la precisione vediamo un ruolo a livello di Supplier Data Collection, di Supplier Compliance Monitoring, di Sustainable Procurement Optimization, di Supplier Engagement and Collaboration. Stiamo parlando di una disponibilità di dati che permette un ripensamento completo del supplier management.
Per comprendere meglio in cosa consiste questa trasformazione, vediamo in dettaglio come l’Agentic AI permette di trasformare ciascuno di questi use case?
Nella Supplier Data Collection gli AI agent possono raccogliere in automatico dati relativi alla sostenibilità da fornitori, validare l’accuratezza e indicare la eventuale mancanza o inconsistenza di alcune informazioni per una immediata verifica.
Nell’ambito della Supplier Compliance Monitoring gli agenti AI permettono di controllare sistematicamente l’aderenza dei fornitori alle metriche di sostenibilità definite, con la possibilità di disporre di alert nel caso di potenziali rischi o di problematiche di compliance
Nella Sustainable Procurement Optimization gli AI Agent analizzano le performance dei fornitori e forniscono indicazioni e raccomandazioni per ridurre l’impatto ambientale e migliorare la gestione dei costi e della qualità.
Infine nella Supplier Engagement and Collaboration gli AI Agent possono facilitare una comunicazione proattiva con i fornitori aumentando la quantità e la precisione delle informazioni a livello di condivisione di best practices, di iniziative congiunte per la decarbonizzazione
Le 10 previsioni globali sulla sostenibilità/ESG 2026 di IDC
Per comodità di lettura riproponiamo le 10 previsioni IDC su sostenibilità e ESG che sono state oggetto anche del servizio sui Trend 2026 secondo IDC mentre qui ci sono informazioni su come accedere alla ricerca.
- Entro il 2028, il 75% delle organizzazioni sfrutterà gli Employee Resource Groups (ERG) per guidare iniziative aziendali e di ecosistema per l’ESG, tra gli altri elementi della cultura del luogo di lavoro e dell’impegno.
- Entro il 2027, l’80% degli incarichi di Sustainability Services avrà come focus principale l’operazionalizzazione della strategia di sostenibilità, rendendo necessaria una nuova ondata di servizi IT e OT.
- Entro il 2030, oltre il 65% delle imprese globali sfrutterà software ESG basato su agentic AI per un approvvigionamento sostenibile, con conseguente riduzione delle emissioni Scope 3, aumento dell’efficienza e miglioramento della resilienza.
- Entro il 2027, il 40% dei produttori utilizzerà analitiche e automazione basate su AI per ottimizzare l’efficienza energetica e promuovere una produzione sostenibile, con una riduzione delle emissioni di carbonio fino al 30%.
- Entro il 2028, il 75% delle imprese stabilirà obiettivi di circolarità degli asset IT, con il 90% degli asset reimmesso nell’economia circolare e il 20% approvvigionato come rinnovato/rigenerato, generando risparmi sui costi e relazioni più solide con i fornitori.
- Entro il 2028, il 50% dei decisori dei data center darà priorità agli investimenti in data center modulari, sedi edge, sistemi server/storage efficienti e infrastrutture di energia rinnovabile per soddisfare la domanda.
- Entro il 2026, il 60% dei Chief Sustainability Officer delle grandi organizzazioni contribuirà a guidare l’adozione dell’AI negli acquisti per analizzare in dettaglio le catene di fornitura end-to-end secondo criteri sociali, ambientali e di governance.
- Entro fine 2027, l’80% dei data center per l’AI riporterà metriche di consumo delle risorse come uso dell’acqua e inquinamento, fissando nuovi standard di sostenibilità per proteggere le popolazioni vulnerabili e gli ambienti locali.
- Entro il 2027, almeno il 30% di tutti i casi d’uso dell’AI legati alla sostenibilità delle imprese sarà focalizzato sulle analitiche di rischio di sostenibilità e sulla gestione del rischio.
- Entro il 2029, il 50% delle aziende del G1000 sfrutterà l’Agentic AI per affrontare le sfide ESG legate alle attività di supply chain, ad esempio tramite rendicontazione Scope 3, gestione autonoma della supply chain e collaborazione con i fornitori.








