Sustainable Fashion

Digital Green: Reda 1865, tessuti in lana d’eccellenza che rispettano l’ambiente

Le fattorie del Gruppo Reda in Nuova Zelanda garantiscono la qualità delle materie prime e la massima trasparenza dei processi con i quali vengono lavorate, al fine di garantire tessuti d’eccellenza in pura lana Merino nel totale rispetto dell’ambiente. Oggi, l’azienda biellese rinnova la spinta anche con l’innovazione digitale a supporto dell’impegno verso la sostenibilità con una collezione interamente Digital Green

Pubblicato il 16 Mar 2021

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Tessile di alta gamma con innovazione costante e grande controllo di tutta la filiera produttiva, ma soprattutto una sostenibilità totale. Sono i cardini di una lunga storia familiare che trae le sue origini nella provincia di Biella nel 1865 quando l’industriale piemontese Carlo Reda trasforma un vecchio mulino a Valdilana in un vero e proprio lanificio e che passa il testimone nel 1919 ai fratelli Botto Paola dando inizio al lungo percorso, che farà di Reda un punto di riferimento nel mercato tessile in Italia e all’estero.

Reda è una realtà nota in tutto il mondo come l’azienda biellese specializzata nella produzione di tessuti d’eccellenza in lana Merino per l’abbigliamento maschile, con una forte impronta in termini di innovazione sostenibile, di rispetto dell’ambiente e di progresso sociale. Tutti elementi che sono al centro della sua missione, con la consapevolezza di una imprenditoria caratterizzata da un senso notevole di responsabilità. Dagli innovativi impianti fotovoltaici, ai sistemi di filtrazione dell’acqua, fino al monitoraggio di ciascuna operazione all’interno del proprio stabilimento, Reda ha impostato le proprie attività nel segno di un impegno verso un sustainable fashion e si fa portavoce di un’innovazione continua, basata sul rispetto delle risorse, delle persone e dell’ambiente.

Il Digital Green come nuova risposta alla domanda di sostenibilità

Oggi, l’azienda rinnova il suo impegno mettendo a fattor comune il forte senso e rispetto nei confronti della sostenibilità e la necessità di rispondere ad un consumatore sempre più attento e sensibile a questo tema con la sua prima collezione Digital Green per la stagione Primavera Estate 2022. Creata interamente in maniera digitale così da garantire la riduzione degli sprechi e produrre esclusivamente in base agli ordini effettivi, la collezione è accessibile con un semplice click attraverso la digital platform Reda 4.0. Qui gli utenti potranno vivere un’esperienza completamente immersiva, scoprire e ordinare le ultime innovazioni insieme all’offerta di tessuti completi di Reda, suddivisa in due categorie principali: Formalwear (che include le gamme Reda 1865 e Reda Flexo) e Leisure (che include la linea Reda Active). Inoltre, i clienti possono usufruire del supporto in tempo reale di un team dedicato tramite chat video e co-browsing, per una nuova esperienza d’acquisto a distanza.

Una produzione Digital Green consapevole, sui consumi e sul riciclo

Negli ultimi 20 anni l’impresa ha investito molto in termini di sostenibilità, sino a raggiungere nel 2004, e mantenere di anno in anno, il prestigioso riconoscimento EMAS (Eco-Management and Audit Scheme), strumento volontario creato dalla Comunità europea al quale possono aderire volontariamente le organizzazioni per valutare e migliorare le proprie prestazioni ambientali e fornire al pubblico e ad altri soggetti interessati informazioni sulla propria gestione ambientale, ed altre certificazioni a livello internazionale in merito a tracciabilità e sostenibilità ambientale, delle persone e degli animali.

Nel 2019 Reda redige la Dichiarazione Ambientale di Prodotto (ovvero EPD, Environmental Product Declaration), un protocollo che certifica l’impatto ambientale che l’azienda genera per dare vita ai propri tessuti dalla pecora al tessuto finito. L’EPD si basa sull’Analisi del Ciclo di Vita del Prodotto (LCA), con il quale la società ha preso in esame l’intero processo produttivo, dalla fattoria al tessuto finito. Al fine di promuovere e sensibilizzare gli allevatori, nel 2019 istituisce il Reda Sustainability Award, volto a premiare la fattoria in Nuova Zelanda e in Australia che si è distinta per iniziative legate alla sostenibilità.

La certificazione B Corporation per la sostenibilità economica, ambientale e sociale

Durante un recente Pitti Uomo (manifestazione dedicata al “pronto moda maschile”, i capi più rapidamente pronti per il mercato della prossima stagione con protagonisti i brand di abbigliamento e i loro prodotti destinati al mercato), lo scorso gennaio, Reda ha supportato il progetto Reflectionsricreando uno spazio di riflessione positiva e propositiva su una produzione consapevole, sui consumi e sul riciclo. L’obiettivo era di sensibilizzare sempre più sul tema della sostenibilità, supportando l’attivismo per motivare a cambiare la situazione attuale ed il nostro futuro. La stessa idea portata avanti anche con la campagna Il Tuo Futuro è il Nostro Presente. Quattro scatti (a opera del fotografo finlandese Christoffer Relander) in cui il focus è rappresentato da volti di persone che lavorano all’interno dell’azienda, che custodiscono nelle loro espressioni la natura. Un invito a non voltare lo sguardo, ma ad assumersi le proprie responsabilità per un futuro migliore, volto a trovare soluzioni sostenibili, nel pieno rispetto della natura e delle sue risorse fisiche e naturali.

Nel 2020 Reda raggiunge un altro importante traguardo, diventando una delle prime aziende tessili ad ottenere la certificazione B Corporation, il più avanzato standard a livello internazionale, volto a misurare gli impatti economici, ambientali e sociali delle aziende aderenti, in uno scenario che attiene ai criteri ESG. Riconosciuta dall’ente non-profit B Lab, B Corp certifica le aziende che maggiormente si distinguono per gli elevati standard di trasparenza, responsabilità e scopo. Essere un’azienda B Corp significa vedere il business come forza positiva, creando reale valore per la società. Le aziende che, come Reda, adottano il modello B Corp si impegnano dunque a rispettare i più elevati standard di performance, trasparenza e responsabilità, con l’obiettivo di avere un impatto positivo sulle persone e sull’ambiente, oltre al profitto.

Ridurre il Textile Waste lungo la Fashion Chain, un tassello del Digital Green

Qualità, ricercatezza, e sostenibilità costituiscono il fil rouge delle produzioni della storica azienda che ha creato una sinergia tra tradizione e innovazione tecnologica. E in un’epoca in cui lo spreco di indumenti è un problema globale, Reda si impegna a eliminarli lungo tutta la filiera. Ogni tessuto è il frutto di un impegno che coinvolge l’intero processo di produzione seguito in ogni passaggio: dall’approvvigionamento delle materie prime, selezionate dai pascoli della Nuova Zelanda, dell’Australia e della Tasmania, fino alle fasi di tessitura e finissaggio, realizzate nello stabilimento nato tra le colline di Valle Mosso, in provincia di Biella. Il risultato è un prodotto realizzato nel rispetto dell’ambiente, certificato e innovativo che risponde alla crescente domanda di chiarezza e trasparenza da parte del consumatore.

Il Made in Italy rappresenta per Reda un patrimonio di creatività e artigianalità da proteggere e valorizzare. Tutti i tessuti Reda sono il risultato di un processo produttivo che si svolge in Italia: il vello viene pettinato presso la Pettinatura di Romagnano, in provincia di Novara, per essere in seguito tinto, filato, tessuto e finito direttamente nel lanificio di Reda a Valle Mosso, in provincia di Biella.

La social responsibility e il Digital Green

Reda ha scelto di operare in modo responsabile, sostenibile e trasparente non solo nei confronti delle persone, cercando di offrire sempre un ambiente di lavoro consono e adatto (dalla mensa aziendale, ai servizi di Welfare, dalle convenzioni, alla possibilità di lavorare in Smart Working), ma anche della comunità e dell’ambiente. La riconoscenza nei confronti dell’ambiente e delle sue risorse ha spinto l’azienda alla ricerca di nuove soluzioni per una produzione sostenibile, e quindi a ridotto impatto ambientale. Nel 2000 ha dotato il proprio stabilimento produttivo di un innovativo sistema di depurazione delle acque reflue che abilita il recupero delle acque di scarico riutilizzate nei cicli di lavoro come quelle industriali e l’ottimizzazione del rapporto “consumo di acqua/kg di lana”.

Cruciale è anche la spinta all’innovazione tecnologica volta a individuare soluzioni all’avanguardia che permettano di realizzare tessuti performanti e unici, nel pieno rispetto dell’ambiente. Nel 2009 lo stabilimento produttivo viene dotato di 2.885 pannelli fotovoltaici al fine di ridurre il consumo di energia elettrica e le emissioni di CO2 e contribuire ad affrontare il climate change. L’azienda vanta inoltre un dipartimento di Ricerca e Sviluppo dedicato interamente alla ricerca e all’innovazione, per coniugare tradizione e tecnologia, garantendo standard di sostenibilità e la riduzione del carbon footprint.

Immagine fornita da Shutterstock.

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