Sustainable packaging

Al vaglio le proposte della Commissione europea per la carbon neutrality del packaging

Con un nuovo pacchetto di norme la Commissione europea propone passi cruciali per rendere gli imballaggi sostenibili “la norma” nell’UE. L’obiettivo è creare le giuste condizioni affinché i principi dell’economia circolare – ridurre, riutilizzare, riciclare – funzionino. Packaging e bioplastiche più sostenibili equivalgono a nuove opportunità commerciali nella transizione verde e digitale, innovazione e nuove competenze, posti di lavoro locali e risparmi per i consumatori

Pubblicato il 02 Dic 2022

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In media, ogni europeo genera quasi 180 kg di rifiuti da imballaggio all’anno.
Dopo la decisione di sanzionare l’immissione sul mercato della plastica monouso con la SUP (Single Use Plastic), recepita in Italia a gennaio di quest’anno, ora la Commissione europea è pronta a compiere un ulteriore passo in avanti sulla strada verso un futuro senza inquinamento da rifiuti che tende alla carbon neutrality del packaging entro il 2050. Un nuovo pacchetto di proposte mira a revisionare la legislazione UE in materia di packaging e packaging waste. Gli obiettivi sono tre: limitare gli imballaggi non necessari e promuovere soluzioni di imballaggio riutilizzabili e ricaricabili; rendere tutti gli imballaggi sul mercato europeo riciclabili in modo economicamente sostenibile entro il 2030; ed infine, ridurre la necessità di risorse naturali primarie e creare un mercato ben funzionante per le materie prime secondarie, aumentando l’uso di plastica riciclata negli imballaggi attraverso target obbligatori.

La Commissione fa inoltre chiarezza sulle affermazioni confuse di consumatori e industrie rispetto alle plastiche biobased, compostabili e biodegradabili, definendo per quali applicazioni tali materie plastiche sono realmente vantaggiose per l’ambiente e come dovrebbero essere progettate, smaltite e riciclate per contribuire a un’economia verde e circolare. E’ tutto pronto. “I cittadini europei sono ansiosi di liberarsi degli imballaggi eccessivi e inutilmente ingombranti e le aziende sono preparate a procedere con soluzioni e sistemi di imballaggio sostenibili e innovativi” commenta Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo responsabile per il Green Deal europeo.

Packaging: rifiuti in crescita. Obiettivo: carbon neutrality al 2050

E’ chiaro che per essere protette e trasportate in sicurezza, le merci hanno bisogno di adeguati imballaggi, ma oltre ad avere un impatto significativo sull’uso di materiali vergini (il 40% della plastica e il 50% della carta utilizzata nell’UE sono destinati al packaging), la quantità di “packaging waste” sta crescendo, spesso a un ritmo più veloce del PIL. I rifiuti da imballaggio sono aumentati di oltre il 20% negli ultimi 10 anni nell’UE e si prevede che aumenteranno di un altro 19% fino al 2030 e del 46% per quelli in plastica, se non si interviene.

Per questo, stanno emergendo delle alternative alle plastiche convenzionali note con i termini biobased, biodegradabili e compostabili. Dal momento che sono chiamati “bio”, i consumatori hanno la percezione che siano necessariamente buoni per l’ambiente. Tuttavia, questo è vero solo in una certa misura.

Per affrontare questa fonte in costante crescita di rifiuti e di frustrazione dei consumatori, la Commissione europea ha ritenuto di proporre nuove norme a livello UE sul packaging. Le nuove norme garantiranno:

  • ai consumatori, opzioni di imballaggio riutilizzabili, l’eliminazione degli imballaggi non necessari, e la fornitura di etichette chiare per supportare il corretto riciclaggio e sostenere l’economia circolare
  • all’industria, nuove opportunità commerciali, soprattutto per le imprese più piccole e la riduzione della necessità di materiali vergini dissociando la crescita economica dall’uso delle risorse naturali
  • all’Europa, l’aumento della capacità di riciclaggio e la riduzione della dipendenza dalle risorse primarie, dai combustibili fossili e dai fornitori esterni, rendendo l’economia dell’UE più resiliente alle perturbazioni delle catene globali del valore

In questo modo, indirizzeranno il settore del packaging sulla buona strada per la carbon neutrality entro il 2050.

Il pacchetto odierno fa seguito al primo pacchetto di misure sull’economia circolare adottato nel marzo 2022 che comprendeva il nuovo regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili, la strategia dell’UE per i tessili sostenibili e circolari e proponeva nuove misure per responsabilizzare i consumatori e consentire loro di svolgere un ruolo più pieno nella transizione verde.

Ridurre, Riutilizzare e Riciclare per contribuire agli obiettivi del Green Deal

L’obiettivo principale è ridurre i rifiuti di imballaggio del 15% entro il 2040 per Stato membro pro capite, rispetto al 2018. Ciò porterebbe a una riduzione complessiva dei rifiuti nell’UE di circa il 37% rispetto a uno scenario senza modificare la legislazione. L’obiettivo sarà raggiunto, sia attraverso il riutilizzo che il riciclaggio, progressivamente: riduzione del 5% rispetto ai dati del 2018 entro il 2030 e del 10% entro il 2035.

La proposta della Commissione europea chiarirà la confusione su quali imballaggi appartengono a quale contenitore per il riciclaggio. Ogni imballaggio porterà un’etichetta che mostra di cosa è fatto l’imballaggio e in quale flusso di rifiuti dovrebbe andare. I contenitori per la raccolta dei rifiuti riporteranno le stesse etichette. Gli stessi simboli saranno utilizzati ovunque nell’UE.

L’applicazione di tutte le misure contenute nella proposta ridurrebbe le emissioni di gas a effetto serra degli imballaggi 43 milioni di tonnellate entro il 2030, rispetto ai 66 milioni di tonnellate dello scenario business-as-usual. Porterà il settore sulla buona strada per la neutralità climatica entro il 2050 e in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo per l’inquinamento zero per il 2050. Il consumo di acqua sarebbe ridotto di1,1 milioni di m3. I costi dei danni ambientali per l’economia e la società sarebbero ridotti di 6,4 miliardi di euro rispetto allo scenario di riferimento 2030.

Le industrie degli imballaggi monouso dovranno investire in una transizione, ma l’impatto economico e sulla creazione di posti di lavoro nell’UE è positivo. La Commissione prevede che la sola promozione del riutilizzo porterà a oltre 600.000 posti di lavoro nel settore del riutilizzo entro il 2030, molti dei quali presso piccole e medie imprese locali. Le misure dovrebbero anche far risparmiare denaro: ogni europeo potrebbe risparmiare quasi 100 euro all’anno, se le imprese traducessero i risparmi ai consumatori.

Chiarezza sui reali benefici ambientali di plastiche biobased, biodegradabili e compostabili

L’uso e la produzione di plastiche biobased, biodegradabili e compostabili è in costante aumento. È necessario soddisfare una serie di condizioni affinché queste materie plastiche abbiano un impatto ambientale positivo, piuttosto che esacerbare l’inquinamento da plastica, i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità.

Il nuovo quadro della Commissione chiarisce in che modo queste materie plastiche possono far parte di un futuro sostenibile.

La biomassa utilizzata per produrre plastica a base biologica deve provenire da fonti sostenibili, senza danni all’ambiente e nel rispetto del principio dell'”uso a cascata della biomassa”: i produttori dovrebbero dare priorità all’uso di rifiuti organici e sottoprodotti come materia prima. Inoltre, per combattere il greenwashing ed evitare di fuorviare i consumatori, i produttori devono evitare indicazioni generiche su prodotti di plastica come “bioplastiche” e “biobased”. Quando comunicano contenuti biobased, i produttori dovrebbero fare riferimento alla quota esatta e misurabile di contenuto di plastica biobased nel prodotto (ad esempio: “il prodotto contiene il 50% di contenuto di plastica biobased”).

Le plastiche biodegradabili devono essere affrontate con cautela. Di certo, si sono guadagnate un posto in un futuro sostenibile, ma devono essere indirizzate verso applicazioni specifiche in cui i loro benefici ambientali e il loro valore per l’economia circolare siano dimostrati. La plastica biodegradabile non dovrebbe in alcun modo fornire una licenza per gettare rifiuti. Inoltre, devono essere etichettati per indicare quanto tempo impiegheranno per biodegradarsi, in quali circostanze e in quale ambiente. I prodotti che rischiano di essere disseminati, compresi quelli contemplati dalla direttiva sulla plastica monouso, non possono essere dichiarati o etichettati come biodegradabili.

Le materie plastiche compostabili industrialmente dovrebbero essere utilizzate solo quando presentano benefici ambientali, non influiscono negativamente sulla qualità del compost e quando esiste un adeguato sistema di raccolta e trattamento dei rifiuti organici. Gli imballaggi compostabili industrialmente saranno consentiti solo per bustine di tè, cialde e cialde di caffè filtro, adesivi per frutta e verdura e sacchetti di plastica molto leggeri. I prodotti devono sempre specificare di essere certificati per il compostaggio industriale, in linea con gli standard UE.

Carbon neutrality e packaging: prossime tappe per formalizzare l’impegno

La proposta sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio sarà ora esaminata dal Parlamento europeo e dal Consiglio nell’ambito della procedura legislativa ordinaria. Il quadro politico sulle plastiche biobased, biodegradabili e compostabili guiderà i futuri lavori dell’UE su questo tema, ad esempio i requisiti di progettazione ecocompatibile per i prodotti sostenibili, i programmi di finanziamento e le discussioni internazionali. La Commissione incoraggia i cittadini, le autorità pubbliche e le imprese a utilizzare questo quadro nelle loro decisioni politiche, di investimento o di acquisto.

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Claudia Costa

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