Innovazione

Impact Deal: 7 imprese “green” italiane fra le 12 che cresceranno grazie ai Big data

Al via la fase operativa del programma di accelerazione lanciato da Fondazione Crt e Ogr Torino con Microsoft per sostenere la crescita e lo sviluppo di imprese con finalità sociali e ambientali

Pubblicato il 25 Mag 2022

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Dodici imprese europee a impatto sociale e ambientale sono state selezionate per accedere alla fase operativa di Impact Deal, il primo programma di accelerazione basato sull’utilizzo dei Big data promosso da Fondazione Crt e Ogr Torino con Microsoft. Il progetto, che si svilupperà nell’hub internazionale per l’innovazione e la ricerca delle Ogr, vede la collaborazione di Top-Ix, The data science for social good center, Impact hub, Ashoka e The data appeal company.

Attraverso l’applicazione della scienza dei dati sarà stimolata la crescita delle attività imprenditoriali con finalità sociali e ambientali, favorendo l’evoluzione di quelle più tradizionali attraverso l’integrazione tra modelli esistenti e nuovi piani di business.

Oltre 40 candidature: 12 selezionate, di cui 7 italiane

Impact Deal ha ricevuto oltre 40 candidature da tutta Europa. Tra queste sono state individuate 12 impact enterprises con focus di attività che vanno dallo smart environment al medical care, passando per smart cities, IoT, logistic/supply chain, digital consciousness, human resources services, open innovation, AI, cultural heritage, food, health, agriculture, augmented mobility, vehicles and energy solutions.  Tra le 12 imprese selezionate 7 sono italiane (4 di Milano, 1 Torino, 1 di Roma e 1 di Corato in provincia di Bari); le 5 straniere provengono da Regno Unito (2), Danimarca (1), Portogallo (1) e Svizzera (1).

Questo il dettaglio delle 7 imprese italiane:

  • Alba Robot di Torino (aumentare l’indipendenza delle persone con mobilità ridotta, ridurre i costi di trasporto e migliorare la qualità della vita);
  • Aroundrs di Milano (incoraggiare e ispirare uno stile di vita circolare per ridurre l’uso di imballaggi monouso nell’industria alimentare, costruendo un ecosistema di riutilizzo che elimini gli sprechi in maniera innovativa e accessibile a tutti);
  • Open Impact di Roma (valorizzare i dati d’impatto di un’organizzazione, rendendoli una variabile prioritaria nei processi decisionali);
  • Pin Bike di Corato, Ba (accelerare la transizione verso una mobilità più pulita ed ecosostenibile, attraverso il sistema di monitoraggio e gamification delle corse urbane in bicicletta);
  • Sbp di Milano (aiutare le aziende a posizionarsi nel crescente mercato dei brand sostenibili, supportandoli nell’analisi delle aree critiche nella loro supply chain, per migliorarne le pratiche);
  • Whitelibra di Milano (innovare le forme di lavoro ed organizzazione, anche in relazione all’impatto sociale dei modelli di lavoro (gender equality, tassi di nascita, invecchiamento attivo, inclusione, etc.) e della tecnologia digitale);
  • Wiseair di Milano (favorire l’azione attraverso l’informazione: guidare i decisori a promuovere nuovi modelli di sviluppo per ottenere aria pulita e rafforzare le connessioni all’interno delle comunità locali, formandole a essere parte della soluzione).

Queste le 5 imprese straniere sul podio:

  • Optimiz Claims (United Kingdom): permettere l’ispezione da remoto della gestione (imballaggio e trasporto) dei cargo containerizzati e l’automazione dei reclami, riducendo così il danneggiamento di frutta e verdure, favorendone la disponibilità e migliorando la filiera alimentare;
  • Sorair Technologies (United Kingdom): rendere le consegne in giornata più economiche e accessibili, fornendo alle aziende un sistema autonomo di consegna via droni, a noleggio o previa concessione della tecnologia con l’obiettivo di diminuire le emissioni di carbonio prodotte nell’ultima fase della supply chain;
  • The Newsroom AI (Portugal): contrastare la disinformazione e promuovere la pluralità online. Per raggiungere questo scopo stanno costruendo due soluzioni: una estensione gratuita per i motori di ricerca e una applicazione membership-based;
  • Virtuosis (Switzerland): migliorare la collaborazione nei team e il benessere sul luogo di lavoro. Il loro strumento (brevettato EPFL) analizza la voce durante le videochiamate per prevedere di ridurre drasticamente stress, ansia e burnout sul lavoro;
  • WeSolve Aps (Denmark): promuovere l’inclusione sociale, economica e politica attraverso la tecnologia Internet of Things e il Machine Learning per automatizzare processi decisionali e di risoluzione dei problemi.

Due le fasi del percorso

Il percorso di Impact Deal si articolerà in due fasi: la prima, della durata di circa due mesi, fornirà le competenze specifiche in data science, intelligenza artificiale e imprenditoria; la seconda, di circa 3 mesi, sarà rivolta a un sottoinsieme di imprese e si concentrerà sull’accelerazione del business attraverso lo sviluppo di veri e propri progetti e soluzioni abilitate dai Dati grazie a programmi di mentorship e collaborazioni strategiche. Quest’ultimo step si concluderà con un demo day in cui le imprese mostreranno i propri progressi a un pubblico di potenziali investitori con particolare vocazione per l’impact investing.

“Con Impact Deal segniamo una svolta europea nel mondo dei Big data per il bene pubblico, proseguendo nel percorso intrapreso di ibridazione tra profit e non profit – dichiara Massimo Lapucci, segretario generale di Fondazione Crt e Ceo di Ogr Torino -. La partnership strategica tra Microsoft e Fondazione Crt consente di sperimentare concretamente alle Ogr Torino il potenziale dei dati, utilizzati in modo responsabile e condiviso per far crescere imprese a impatto sociale e ambientale: apriamo una nuova strada per affrontare con maggiore efficacia alcune delle più importanti sfide della contemporaneità e generare un cambiamento più sostenibile, equo, diffuso”.

Alla base del programma Impact Deal è il Data club, costituito da un gruppo di aziende e organizzazioni, enti pubblici e privati, che renderanno possibile l’accelerazione delle imprese portando in dote le proprie banche dati in ottica collaborativa. Il nucleo iniziale del Data club è costituito da Banca Sella, Fondazione Snam, Città di Torino e Tim.

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