In un momento particolarmente complesso per lo scenario agroalimentare italiano, stretto tra inflazione e rischio di flessione dei consumi interni, la crescita dell’export nelle geografie chiave, insieme all’arrivo dei fondi del PNRR, può far registrare una crescita del comparto nel medio periodo. Come da decreto firmato lo scorso dicembre dal Ministro delle Politiche Agricole alimentari e forestali (Mipaaf) Stefano Patuanelli, nel mese di aprile è stato pubblicato il V bando per i Contratti di Filiera del settore agroalimentare.
La misura è finanziata dal Fondo degli investimenti complementari al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e prevede una dotazione totale di 1 miliardo e 203 milioni. Le agevolazioni saranno concesse nella forma del contributo in conto capitale e del finanziamento agevolato, subordinate alla concessione di un finanziamento bancario.
Lo scopo è quello di finanziare programmi di investimento sostenibili dal punto di vista ambientale e innovativi dal punto di vista tecnologico e quindi, che siano in grado di ridurre le emissioni di gas serra, lo spreco alimentare e l’uso di pesticidi e antimicrobici, migliorare l’efficienza energetica e aumentare la produzione e l’utilizzo di energie rinnovabili.
Varato il V bando per i contratti di filiera agroalimentare
Un’ulteriore opportunità per un settore, come quello del cibo italiano, che rappresenta il fiore all’occhiello dell’economia del Belpaese, e che da solo rappresenta quasi un quarto del valore del PIL nazionale, ma che ora è minacciato dall’importazione massiccia di materie prime agricole soggetti a rincari inauditi e all’incremento degli eventi climatici estremi che causano danni irreparabili all’agricoltura e all’ambiente.
I contratti di filiera rappresentano uno dei migliori modi per favorire l’integrazione fra i differenti soggetti partecipanti alle filiere agroalimentari in termini di miglioramento delle relazioni organizzative, commerciali, di distribuzione del reddito e di impatto ambientale.
Non resta che attendere per verificare se consentiranno effettivamente di combattere la speculazione sui prezzi con una più equa distribuzione del valore lungo la filiera. Solo così verranno tutelati i consumatori dell’aumento dell’inflazioni, e gli agricoltori dalle pratiche sleali.
Le domande di accesso potranno essere presentate entro 90 giorni calcolati a partire dal 23 maggio 2022 o, se successiva, dalla operatività della piattaforma informatica web messa a disposizione dall’Amministrazione. QUI il link al bando e alla documentazione allegata.
Contratti di filiera: beneficiari e investimenti ammessi
I beneficiari del finanziamento previsto dal V bando per i contratti di filiera agroalimentare saranno le imprese che concorrono direttamente alla produzione, raccolta, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e agroalimentari e le imprese che forniscono servizi e mezzi di produzione.
Per beneficiare dell’agevolazione le imprese dovranno aver sottoscritto un accordo di filiera, in ambito territoriale multiregionale, finalizzato alla realizzazione di un programma integrato a carattere interprofessionale ed avente rilevanza nazionale.
L’importo totale dei costi ammissibili riconducibile ad una sola regione non può superare l’85% del totale dei costi ammissibili del Contratto di filiera.
Sono ammessi i seguenti investimenti:
- in attivi materiali (terreni, immobili e impianti, macchinari e attrezzature) e immateriali (diritti di brevetto, licenze,
know-how o altre forme di proprietà intellettuale) nelle aziende agricole connessi alla produzione agricola primaria; - per la trasformazione di prodotti agricoli e per la commercializzazione di prodotti agricoli;
- concernenti la trasformazione di prodotti agricoli in prodotti agroalimentari;
- partecipazione dei produttori di prodotti agricoli ai regimi di qualità e misure promozionali a favore dei prodotti agricoli;
- organizzazione e partecipazione a concorsi, fiere o mostre;
- progetti di ricerca e sviluppo nel settore agricolo;
- partecipazione alle fiere e per gli investimenti volti a promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili effettuati da imprese di trasformazione.
Sono ammessi alle agevolazioni i Contratti di filiera il cui importo complessivo degli investimenti ammissibili sia compreso tra 4 e 50 milioni di euro.