Etichettatura

Nutriscore, l’Antitrust ne riconosce i limiti: è fuorviante per i consumatori e può indurre all’ingannevolezza

In seguito alla decisione dell’Antitrust, chi utilizza il NutriScore dovrà obbligatoriamente specificare che non è universalmente riconosciuto dalla comunità scientifica, non tiene conto del fabbisogno e del profilo nutrizionale del singolo individuo, ed è relativo a 100 grammi di prodotto e non a una porzione di consumo

Pubblicato il 05 Ago 2022

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In mancanza di contestuali e adeguati chiarimenti NutriScore, la label nutrizionale “a semaforo” ideata dalla Francia e appoggiata dalla Germania, potrebbe indurre in errore il consumatore sulle proprie scelte alimentari. L’ha riconosciuto l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) che conferma l’ingannevolezza del sistema francese di etichettatura e che definisce come caratterizzata da un’arbitraria classificazione degli alimenti, con una “parzialità nel giudizio che non incentiva il consumatore ad effettuare un’adeguata valutazione per seguire una dieta utile a soddisfare il quotidiano apporto di nutrienti”.

Un passo avanti, che va nella direzione tracciata da Confagricoltura, e che protegge il diritto del consumatore ad avere accesso ad informazioni chiare, complete e trasparenti per orientare correttamente le proprie scelte nutrizionali a tutela della salute. Del resto, molte delle aziende coinvolte nell’indagine hanno deciso di ritirare volontariamente dal mercato italiano, già nel corso del procedimento, i prodotti etichettati con il bollino francese.

Il Nutriscore deve essere abbandonato a favore del Nutrinform Battery

In seguito alla decisione dell’Antitrust, chi utilizza il NutriScore dovrà obbligatoriamente specificare che non è universalmente riconosciuto dalla comunità scientifica, non tiene conto del fabbisogno e del profilo nutrizionale del singolo individuo, ed è relativo a 100 grammi di prodotto e non a una porzione di consumo.

“In assenza di questo intervento, il NutriScore si sarebbe potuto diffondere sul mercato alimentare italiano, malgrado l’assoluta contrarietà al sistema di etichettatura francese sostenuta dal nostro Governo, da tutte le forze politiche, dalla comunità scientifica, dagli agricoltori e dalle associazioni di consumatori – spiega il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – Il NutriScore deve essere quindi accantonato, preferendo il Nutrinform Battery, che si basa su un principio molto diverso”.

L’alternativa proposta dal nostro Paese, nota appunto come NutrInform Battery, valuta non i singoli cibi, quanto la loro incidenza all’interno della dieta. L’etichetta è pensata come una batteria e reca l’indicazione di tutti i valori relativi ad una singola porzione consumata.

“È pertanto fondamentale che l’Italia, in vista della proposta ufficiale della Commissione Ue sul sistema di etichettatura fronte pacco, faccia sponda comune con i Paesi mediterranei per salvaguardare il nostro agroalimentare e valorizzare uno stile di vita sano e consolidato, promuovendo una corretta educazione alimentare invece che un sistema di etichettatura difettoso” conclude Giansanti.

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