Sistemi agroalimentari globali: cosa sono e perché sono decisivi per il futuro del cibo?
I sistemi agroalimentari globali rappresentano l’insieme di processi, attori e relazioni che portano gli alimenti dal campo alla tavola a livello planetario. Non si tratta solo di agricoltura, ma di una filiera complessa che unisce produzione, trasformazione, distribuzione, consumo e gestione degli scarti e che permette di realizzare un nuovo rapporto tra agroalimentare e sostenibilità.
Al loro interno troviamo l’agricoltura primaria – coltivazioni, allevamenti e pesca – ma anche l’industria che trasforma le materie prime in prodotti finiti, la logistica che sposta i beni da un continente all’altro e la distribuzione che raggiunge supermercati, mercati locali e ristorazione.
La dimensione “globale” sottolinea come i mercati alimentari siano interconnessi. Una crisi in un’area del pianeta, come la guerra in Ucraina o una siccità in India, può avere effetti immediati sui prezzi e sulla disponibilità di cereali o riso in tutto il mondo.
I sistemi agroalimentari globali sono anche tecnologicamente evoluti: digitalizzazione, blockchain e intelligenza artificiale vengono utilizzati per tracciare le filiere, ottimizzare i trasporti e ridurre gli sprechi. Allo stesso tempo, però, mettono in luce grandi squilibri: mentre in alcune regioni si registra sovrapproduzione, in altre milioni di persone soffrono ancora la fame.
Dal punto di vista ambientale, questi sistemi hanno un peso enorme. Si stima che siano responsabili di circa un terzo delle emissioni mondiali di CO2, oltre che di consumo di acqua, suolo e perdita di biodiversità. Ciò significa che la sfida della sostenibilità e della creazione di un ambiente sostenibile passa inevitabilmente da una trasformazione del settore agroalimentare.
Le istituzioni internazionali, dalla FAO all’ONU, sottolineano la necessità di rendere i sistemi agroalimentari più resilienti, equi e sostenibili, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Questo comporta investimenti in pratiche agricole rigenerative, riduzione degli sprechi alimentari, promozione di diete più equilibrate e politiche di cooperazione internazionale.
I sistemi agroalimentari globali sono il cuore della sicurezza alimentare del pianeta. Capirne i meccanismi è essenziale non solo per garantire cibo a una popolazione in crescita, ma anche per ridurre disuguaglianze, proteggere l’ambiente e affrontare le sfide del cambiamento climatico.
A quanto ammontano gli investimenti per la transizione sostenibile dei sistemi agroalimentari globali?
Secondo la ricerca realizzata in collaborazione da Bain & Company e World Economic Forum i sistemi agroalimentari mondiali necessitano di investimenti annui pari a $1.1 trilioni nei prossimi cinque anni per poter transitare verso modelli produttivi sostenibili e resilienti, in grado di garantire occupazione e allineamento agli obiettivi dell’Accordo di Parigi.
Secondo quanto evidenziato da Bain & Company e World Economic Forum, gli investimenti attualmente disponibili coprono soltanto il 5% del fabbisogno annuo stimato, lasciando il settore in una situazione di forte sottofinanziamento. La gran parte dei capitali privati si concentra infatti su Europa e Nord America, mentre le aree con maggiore necessità di fondi – come Asia Pacifico, Africa e America Latina – restano largamente trascurate dal punto di vista degli investimenti.
Quali modelli finanziari innovativi servirebbero per superare le barriere e attirare capitali?
Il report congiunto Bain & Company – World Economic Forum propone modelli di finanziamento innovativi per abbattere le barriere storiche che limitano l’accesso ai capitali nella trasformazione dei sistemi alimentari. Le principali criticità individuate riguardano l’incertezza sui ritorni finanziari degli investimenti, la frammentazione della produzione agricola che complica la gestione operativa, la carenza di standard nella rendicontazione d’impatto e la limitata coordinazione lungo la value chain.
Nell’analisi vengono presentati tre tipologie di modelli finanziari capaci di ampliare il bacino degli investitori e ridurre i rischi percepiti:
- finanziamenti diretti agli agricoltori
- prestiti tramite aziende corporate
- piattaforme multi-stakeholder.
Questi approcci sono pensati per essere adattabili a diversi mercati, filiere e strategie di de-risking, riflettendo la varietà delle sfide presenti nei diversi contesti geografici.
Tra le iniziative citate che hanno dimostrato efficacia nel catalizzare capitale commerciale, filantropico e pubblico figurano progetti come Aceli Africa, Project Acorn, il programma di agricoltura rigenerativa McCain e la piattaforma Innovative Finance for the Amazon, Cerrado and Chaco (IFACC). Secondo Derek Baraldi, Head of Sustainable del World Economic Forum, “un elemento distintivo di tutti questi modelli è la necessità di un’azione coordinata lungo l’intera catena del valore – coinvolgendo agricoltori, aziende agroalimentari, retailer, istituzioni finanziarie, fornitori di dati e governi”. Le strategie di gestione del rischio e di de-risking adottate spaziano dagli strumenti tradizionali come le garanzie a soluzioni più avanzate come la monetizzazione degli outcome ecosistemici.
Esistono strategie e partnership per accelerare la trasformazione dei sistemi agroalimentari?
Bain & Company evidenzia che la transizione dei food system rappresenta non solo una sfida climatica ma anche un’opportunità commerciale concreta. Come sottolinea Iwona Steclik, partner Financial Services EMEA presso Bain & Company: “La trasformazione dei sistemi alimentari non è solo un imperativo climatico – è un’opportunità commerciale. Gli operatori finanziari esposti al settore hanno interesse diretto a migliorare i profili di rischio creditizio della propria clientela; inoltre possono così rispettare regolamentazioni sempre più stringenti sulla sostenibilità di portafoglio e rispondere agli impegni presi verso gli stakeholder”.
L’analisi suggerisce che non esiste una soluzione universale; ogni istituzione deve calibrare la propria strategia sugli assetti del portafoglio, sulla propensione al rischio e sugli obiettivi ESG. Christian Graf, partner Bain & Company EMEA Sustainability & Responsibility Financial Services practice, aggiunge: “Trasformare i food systems offre grandi opportunità d’investimento per il capitale commerciale: si possono aprire nuovi mercati, aumentare i ricavi e rafforzare la resilienza agroalimentare dei portafogli. Tuttavia serve una strategia personalizzata basata sui punti di forza dell’istituzione finanziaria”.
Quali sono i passaggi operativi necessari per pilotare la trasformazione dei sistemi agroalimentari?
Nello specifico, il report evidenzia cinque passaggi operativi per gli operatori finanziari intenzionati a sbloccare investimenti su larga scala:
- Stabilire target chiari sugli investimenti nella trasformazione dei food system e incentivare i team a individuare modelli scalabili e redditizi in linea con le capacità aziendali;
- Costruire partnership strategiche lungo tutta la filiera agroalimentare (inclusi fornitori di capitale catalitico, player corporate o direttamente gli agricoltori);
- Progettare strumenti finanziari innovativi supportati da adeguate strategie di de-risking;
- Gestire in modo efficace il rischio creditizio anche attraverso l’uso di dataset emergenti e potenziare le capacità interne di raccolta dati sull’impatto climatico;
- Garantire un coinvolgimento attivo della leadership aziendale nel medio-lungo periodo.