Rimozione della CO2: perché è sempre più importante?
Nel percorso globale verso la neutralità climatica la rimozione della CO2 rappresenta un fenomeno strategico. nello specifico con rimozione della CO2 si intendono le tecnologie e le pratiche che puntano non solamente a ridurre le nuove emissioni, ma anche a rimuovere dall’atmosfera la CO2 già presente. Questo è un aspetto cassolutamente entrale perché molte attività umane, dall’agricoltura all’industria pesante e in definitiva tutto il mondo hard-to-abate, continueranno a generare gas serra difficilmente eliminabili completamente.
Quali sono gli scenari di riferimento quando si parla di rimozione della CO2?
La rimozione della CO2 o carbon removal assume valore per diversi motivi. Innanzitutto, perché gli scenari elaborati dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) mostrano che per limitare il riscaldamento globale a +1,5 °C o +2 °C rispetto all’era preindustriale non basta solo abbassare le emissioni: serve anche compensare il “carico residuo” esistente nell’atmosfera.
Nello stesso tempo per la rimozione della CO2 occorre agire per allargare il ventaglio di soluzioni a disposizione. Le sole misure di abbattimento non sono sufficienti, specialmente in settori come l’acciaio, il cemento o certe produzioni chimiche dove le emissioni sono “intrinseche” al processo produttivo. Qui la tecnologia Carbon Dioxide Removal CDR insieme a soluzioni naturali di assorbimento, diventa essenziale.
Quali sono le modalità per la rimozione della CO2?
Le modalità operative della rimozione sono molteplici: dalla riforestazione e gestione del suolo (soluzioni “basate sulla natura” come l’agricoltura rigenerativa), alla cattura diretta dell’aria (DAC, Direct Air Capture), al CCS Carbon Capture and Storage, allo stoccaggio geologico della CO2.
In ciascun caso l’obiettivo è garantire che la CO2 rimossa non ritorni nell’atmosfera, preservando così un effetto duraturo.
Per quali ragioni è necessario agire subito per la rimozione della CO2?
Perché è importante ottenere subito risultati in termini di rimozione della CO2? Perché ogni anno che passa aumenta il volume di gas serra accumulato nell’atmosfera e con esso il rischio di superare soglie critiche del sistema climatico: innalzamento dei mari, eventi estremi più frequenti, perdita di biodiversità. Agire tempestivamente con la rimozione della CO2 significa ridurre il “debito” climatico.
La rimozione della CO2 rappresenta anche una opportunità per le imprese in termini di innovazione tecnologica, di sviluppo dei carbon credit market, di nuovi modelli di business green. nello stesso tempo però la rimozione della CO2 richiede anche una governance forte, in grado di garantire trasparenza e criteri chiari. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di integrare la rimozione della CO2 all’interno di una strategia di decarbonizzazione complessiva.
La rimozione della CO2 non deve essere considerato “solo” come “intervento tecnico”, ma rappresenta una scelta strategica per attuare una vera transizione climatica, si tratta infatti di una leva di valore per le organizzazioni e un impegno per agire a livello di eliminazione delle emissioni anche in presenza di situazioni sulle quali non è possibile intervenire con forme di riduzione o azzeramento.
Quali sono le aree del pianeta più attente ai progetti di rimozione della CO2?
Anche per la rimozione della CO2 così come accade per tante attività industriali ed economiche ci sono aree geografiche con una speciale predisposizione. Tra i paesi che guidano la sperimentazione, Islanda e Canada hanno occupato un posto di rilievo grazie alla combinazione di risorse naturali, tecnologia e politiche climatiche avanzate.
Perché il carbon removal ha visto fiorire diversi progetti in Islanda?
In Islanda, la disponibilità di energia rinnovabile geotermica e idroelettrica consente di alimentare impianti di cattura diretta dell’aria (DAC) con un’impronta ambientale minima. L’esempio più noto è quello del progetto Climeworks–CarbFix (leggi l’articolo su quello che era, nel 2021, il più grande impianto di CCS al mondo), che cattura CO2 atmosferica e la inietta nel sottosuolo, dove si mineralizza naturalmente in rocce basaltiche, garantendo uno stoccaggio permanente.
L’Islanda, grazie alla sua geologia unica e a un contesto politico favorevole, è diventata un laboratorio di scala mondiale per la cattura e la neutralizzazione del carbonio.
Come si è sviluppato il percorso del Canada in relazione al Carbon removal?
Il Canada ha seguito un percorso parallelo ma complementare. Le sue vaste risorse idroelettriche ed eoliche forniscono energia pulita agli impianti di cattura e stoccaggio, mentre le infrastrutture esistenti del settore oil & gas sono state in parte riconvertite per ospitare sistemi CCS e CCUS (Carbon Capture, Utilization & Storage). Il governo federale ha inoltre definito una strategia nazionale di gestione del carbonio che include incentivi, mercati dei crediti e sostegno a startup come ad esempio Deep Sky, impegnate nella DAC su larga scala.
In entrambi i casi la consapevolezza che la riduzione delle emissioni non basta ha spinto ad agire anche per la rimozione della CO2 già presente nell’atmosfera. E per ottenere questo obiettivo serve unire tre fattori strategici:
- disponibilità di energie rinnovabile,
- geologia adatta allo stoccaggio permanente
- governance climatica avanzata
Perché gli investitori guardano con crescente attenzione alle opportunità di sviluppo del carbon removal in Canada?
In Canada, la corsa alle tecnologie per la rimozione della CO2 sta attirando l’interesse di operatori internazionali e investitori istituzionali. Tornando a focalizzare l’attenzione su Deep Sky, ovvero su una delle società più attive nel settore della carbon removal, si può vedere come abbia individuato nella provincia del Manitoba un contesto particolarmente favorevole per avviare uno dei più grandi impianti al mondo dedicati alla cattura e allo stoccaggio dell’anidride carbonica.
Il progetto di Deep Sky, si inserisce in un quadro regolatorio stabile e beneficia di risorse energetiche rinnovabili, infrastrutture locali dedicate e partnership tra pubblico e privato, tutti elementi che rafforzano il ruolo strategico del Canada nell’economia di una decarbonizzazione sempre più vicina ai temi della competitività.
Deep Sky sceglie il Manitoba per una delle più grandi strutture di rimozione della CO2 al mondo
L’annuncio di Deep Sky di voler realizzare nella regione del Manitoba uno dei più estesi impianti commerciali al mondo dedicati alla rimozione della CO2 va letto come un passaggio significativo nell’evoluzione del settore della carbon removal a livello globale. La scelta del territorio, che prevede una capacità annuale di rimozione fino a 500.000 tonnellate di CO2 a pieno regime, rappresenta un salto dimensionale rispetto agli standard attuali e si inserisce in una strategia che punta a consolidare l’impegno del Canada in un comparto destinato a una crescita esponenziale nei prossimi decenni. Il progetto, articolato in fasi e con un primo step di 30.000 tonnellate operative dal 2026, si distingue per l’approccio industriale e per la volontà di integrare diverse tecnologie di cattura diretta in un’unica piattaforma, riducendo i rischi tecnologici e accelerando la validazione su scala.
Quanto conta l’ecosistema locale? Risorse rinnovabili, geologia favorevole e partnership locali?
La localizzazione in Southwestern Manitoba risponde a una matrice di fattori di contesto: la presenza di una rete elettrica a base idroelettrica, che garantisce energia rinnovabile e sostenibilità operativa, si combina con una geologia idonea allo stoccaggio sicuro del carbonio in profondità. Questo ambiente normativo e naturale è stato ulteriormente rafforzato dall’approvazione, da parte del governo provinciale, di una legislazione specifica per l’immagazzinamento della CO2 e dall’attesa di regolamenti attuativi entro l’anno. Un elemento distintivo è anche il coinvolgimento strutturato delle comunità locali e delle nazioni indigene Dakota, con cui Deep Sky ha sottoscritto una dichiarazione d’intenti per lo sviluppo condiviso, a testimonianza di una crescente attenzione all’inclusività e alla coesione sociale nei grandi progetti infrastrutturali.
Quali sono le scelte tecnologiche e quale modello industriale è stato adottato per la cattura e lo stoccaggio del carbonio?
La strategia di Deep Sky si caratterizza per una marcata neutralità tecnologica: il sito in Alberta, Deep Sky Alpha, già operativo, ospita fino a dieci diverse soluzioni di Direct Air Capture, consentendo una valutazione comparativa basata su dati reali di performance, affidabilità e costi. Questa impostazione consente di ottimizzare la scelta delle tecnologie da scalare nei futuri impianti, riducendo l’incertezza e favorendo un deployment più rapido e sicuro. Il modello seguito, che integra sviluppo, validazione e implementazione in una filiera unica, mira a generare crediti di carbonio di alta qualità, destinati a un mercato in forte espansione. La capacità di aggregare capitali, know-how e partnership industriali posiziona Deep Sky come soggetto catalizzatore in una filiera ancora frammentata, ma strategica per gli obiettivi net zero.
Come si misura e valuta l’impatto economico della carbon removal?
Il progetto Deep Sky Manitoba si inserisce in una visione ampia che vede il Canada puntare a un ruolo centrale nell’economia della carbon removal, un mercato che secondo le stime potrebbe raggiungere valori nell’ordine dei trilioni di dollari nei prossimi decenni. L’investimento iniziale di oltre 200 milioni di dollari nella prima fase avrà ricadute non solo in termini occupazionali diretti e indiretti, ma anche come leva per la diversificazione dell’economia locale e la creazione di competenze specialistiche. La presenza di attori finanziari istituzionali e fondi di venture capital evidenzia la crescente attenzione internazionale verso queste infrastrutture. In prospettiva, la capacità di sviluppare soluzioni scalabili ed esportabili potrebbe rendere il Canada un punto di riferimento globale sia dal punto di vista tecnologico sia della governance delle filiere di rimozione del carbonio.
Perché è importante puntare sull’integrazione tra risorse naturali, competenze locali e innovazione tecnologica?
In un contesto globale in cui la rimozione della CO2 assume una rilevanza crescente non solo sul piano ambientale, ma anche su quello industriale ed economico, l’iniziativa di Deep Sky in Manitoba offre uno spaccato concreto delle direzioni che il settore potrebbe intraprendere nei prossimi anni. L’integrazione tra risorse naturali, competenze locali e innovazione tecnologica si traduce qui in possibilità operative che fino a poco tempo fa sembravano ipotesi remote.
La scelta del Canada come piattaforma per progetti di questa scala suggerisce inoltre come la capacità di valorizzare i propri asset territoriali possa diventare leva competitiva anche nell’ambito della transizione energetica. In questo scenario, osservare l’evoluzione e i risultati di queste iniziative fornirà elementi utili per valutare sia l’efficacia delle tecnologie adottate sia le ricadute sui tessuti economici e sociali coinvolti.