Con una crisi energetica non ancora del tutto superata, quest’anno le imprese italiane potrebbero far fronte a una spesa per le bollette di luce e gas di ben 13,7 miliardi di euro in più rispetto al 2024, pari a un aumento del 19,2%. Di questo costo aggiuntivo stimato, quasi 9,8 miliardi (+17,6% rispetto al 2024) riguarderebbero l’energia elettrica (dati Ufficio Studi Associazione Artigiani e Piccole Imprese Mestre CGIA).
Verso pratiche sostenibili a basso consumo energetico
Questa impennata dei costi rende ancora più urgente l’adozione di pratiche sostenibili e di tecnologie a basso consumo energetico. Peraltro, la riduzione dell’impronta energetica non è solo un mezzo per mantenere la redditività, ma anche uno strumento per il raggiungimento degli obiettivi ambientali e delle strategie di sostenibilità. Iniziative come il Circular Economy Action Plan (CEAP) e i Science-Based Targets (SBTi) incoraggiano le aziende ad agire, permettendo di rispondere concretamente alle crescenti richieste di rendicontazione e performance ESG. Una strategia di approvvigionamento ben pianificata e a lungo termine può contribuire ad abbassare i costi energetici, diminuire l’impatto ambientale e porre l’accento sulla riduzione delle emissioni di CO2 in tutta la catena di fornitura. Per questo è fondamentale che le apparecchiature a funzionamento continuo, come ad esempio le tecnologie per la sicurezza e la videosorveglianza, siano frutto di scelte oculate.
Il risparmio energetico nella videosorveglianza
Il consumo energetico dei sistemi di videosorveglianza rappresenta un importante fattore di costo. Anche le più piccole fluttuazioni nei consumi per dispositivo diventano sostanziali se moltiplicate per il numero considerevole di dispositivi utilizzati in una tipica rete di sorveglianza. Ad esempio, l’utilizzo di una telecamera da 5 Watt costa circa 17,19 € all’anno per unità, mentre una telecamera da 10 Watt raddoppia il costo, arrivando a 34,38 €. Per una rete di 1.000 telecamere, ciò si traduce in una differenza di costo di 85.950 € in cinque anni.
Un consumo ridotto di energia per le telecamere di videosorveglianza di ultima generazione
Le telecamere di videosorveglianza di ultima generazione possono arrivare ad avere un consumo di energia stabile e molto ridotto, contrariamente alle soluzioni del passato. In alcuni casi, parliamo addirittura di una media (particolarmente bassa) di 6.8 Watt a settimana.
Va inoltre considerato il peso dei costi indiretti legati al raffreddamento dei server e all’infrastruttura necessaria per l’archiviazione dei dati. In questo contesto, una soluzione può essere rappresentata dall’adozione di AV1, uno standard di codifica video open source di nuova generazione che fornisce video di alta qualità a bitrate inferiori rispetto ai codec esistenti, come H.264 e H.265, garantendo un’efficienza maggiore e costi di archiviazione ridotti. AV1 di fatto consente una drastica riduzione della larghezza di banda e dello spazio di storage richiesti, contribuendo così ad abbassare il consumo energetico complessivo del sistema.
L’importanza di considerare il TCO della videosorveglianza
Ma c’è anche un discorso più ampio da affrontare che va al di là dei risparmi immediati, ossia la valutazione del TCO (Total Cost of Ownership) per l’intera vita del sistema. Troppo spesso le decisioni di acquisto si basano sui costi iniziali di acquisizione dell’hardware e della relativa installazione, mentre vi è la tendenza a trascurare le spese di gestione di un sistema che potrebbe durare anche oltre venti anni. Il che non è molto lungimirante se si considera che i costi iniziali per l’acquisto e l’implementazione di un sistema di sicurezza rappresentano solo il 30% del costo totale, mentre il restante 70% delle spese è sostenuto dopo l’installazione sotto forma di costi di manutenzione, consumo energetico e funzionamento fino alla dismissione.
La scelta di funzionalità intelligenti
In questo quadro, anche la scelta di funzionalità intelligenti può incidere positivamente sul TCO, come dimostra l’adozione delle tecnologie PTRZ (Pan/Tilt/Roll/Zoom). Queste funzionalità remote rappresentano infatti un elemento fondamentale per il risparmio sui costi di installazione e manutenzione dei dispositivi. Grazie alla possibilità di regolare e riadattare in seguito l’inquadratura della telecamera da remoto tramite la rete, si elimina la necessità di interventi manuali sul posto, riducendo significativamente tempi, costi e disagi operativi. Questa flessibilità consente di rispondere con rapidità a eventuali cambiamenti nell’ambiente monitorato, evitando l’invio di tecnici e minimizzando le interruzioni del servizio e i tempi di inattività.
Maggiore efficienza, nessun compromesso sulle prestazioni
In molti casi, è possibile diminuire il volume dell’hardware in una rete di videosorveglianza risparmiando energia e costi senza che le prestazioni ne siano impattate. Ad esempio, molti workload tradizionalmente dipendenti dai server possono essere scaricati sui processori on-board per gestire attività come l’analisi video a bordo telecamera.
Inoltre, la risoluzione più elevata delle moderne telecamere di rete offre l’opportunità di sostituire una serie di telecamere obsolete con un’unica unità: la scelta potrebbe ricadere su un unico sensore grandangolare 4K, la cui visuale è suddivisa in aree di interesse per il personale di sicurezza, o su una singola telecamera PTZ o ancora su una sola telecamera multidirezionale che, con un solo punto di installazione e una conseguente infrastruttura più snella, offre una copertura fino a 360° erogando al software di gestione (VMS) fino a quattro flussi indipendenti per riprese chiare e precise.
L’uso e la scelta intelligente della tipologia di telecamera da utilizzare può dunque migliorare sensibilmente la gestione delle tecnologie presenti in azienda e portare benefici tangibili anche in termini di sostenibilità e non solo di costi.
Calibrare la videosorveglianza in funzione dell’illuminazione
Un altro fattore che pesa significativamente sull’aumento dei costi energetici aziendali è poi l’illuminazione, nonostante il passaggio alle più efficienti soluzioni LED sia ormai prassi consolidata. È, infatti, importante chiedersi se possiamo ridurre i livelli di illuminazione senza compromettere la sicurezza o l’efficienza. Se si pensa alle telecamere di ultima generazione, la risposta è evidentemente sì. Infatti, i sensori delle telecamere ad alte prestazioni possono funzionare in condizioni di luce molto più bassa rispetto al passato, restituendo immagini a colori e in alta risoluzione senza che sia necessario prevedere un’illuminazione intensa in quelle aree non presidiate o periferiche.
Questi pochi esempi rendono subito chiaro che per migliorare la sostenibilità in azienda non è necessario fare dei sacrifici o ridurre le performance in nome dell’ambiente. Si tratta piuttosto di fare scelte intelligenti.
Come definire e sostenere un’agenda ESG
Diversi regolamenti (REACH, RoHS o WEEE per citarne alcuni) impongono alle aziende di valutare attentamente la scelta dei materiali, molti dei quali, ampiamente utilizzati nel campo delle tecnologie, pongono notevoli problemi ambientali. Materiali come ad esempio il cloruro di polivinile (PVC) o, più in generale, tutte le plastiche di origine fossile hanno un costo di sostenibilità che non potrà mai essere ripagato. E poiché il mondo si muove verso un’economia circolare è necessario che i prodotti vadano oltre gli obiettivi fissati dalla direttiva WEEE. Gli imballaggi e i componenti devono essere adatti al riciclo completo alla fine del ciclo di vita e le plastiche riciclate post-consumo, mentre le alternative bio possono prendere il posto di molta plastica vergine. Inoltre, quando un sistema di nuova concezione viene smantellato, il processo deve essere il più semplice e pulito possibile.
L’importanza di agire a ivello di collaborazione e pianificazione tra diversi attori
Raggiungere e sostenere un’agenda ESG è dunque una questione che si risolve con la collaborazione e la pianificazione. Le organizzazioni sono sottoposte a un’incredibile e immediata pressione di cambiamento e, per garantire che ogni modifica dei sistemi aziendali offra nuove opportunità sostenibili, sicure e durature nel tempo, è importante pensare al futuro in modo intelligente.
Collaborare con fornitori attenti alla sostenibilità, realizzare una mappa dettagliata delle strutture esistenti per individuare ogni piccolo margine di miglioramento e valutare correttamente ogni cambiamento sono solo alcune delle best practice necessarie per riuscire a garantire che ogni modifica dei sistemi sia un passo verso processi realmente più sostenibili.
Oggi le aziende devono affrontare una sfida senza dubbio difficile, destinata a diventare potenzialmente più grande nel prossimo futuro e, quando si parla di sistemi di videosorveglianza, un aggiornamento delle telecamere IP orientato alla sostenibilità offre senza ombra di dubbio un risparmio a lungo termine che rende il mondo più smart, più sicuro e più sostenibile.