SUSTAINABILITY MANAGEMENT

Epson Europa, Manev: “Focus su circolarità e decarbonizzazione”



Indirizzo copiato

Il Corporate Sustainability Director: “Intrapreso un viaggio ambizioso verso la sostenibilità. Oggi i nostri uffici e le nostre fabbriche nel mondo sono alimentati al 100% da energie rinnovabili, e Bureau Veritas ha certificato che le nostre strategie sono in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu”

Pubblicato il 19 mar 2024



Boris Manev, Corporate Sustainability Director di Epson Europa

“Epson ha intrapreso un viaggio molto ambizioso verso la sostenibilità, con un impegno in linea con il fine, i valori fondamentali e la filosofia dell’azienda, viaggio che si è evoluto attraverso diverse fasi e tappe, ognuna delle quali guidata da una costante dedizione ai principi ambientali, sociali e di governance”. A parlare è Boris Manev, Corporate Sustainability Director di Epson Europa, che illustra in quest’intervista a Esg360 la sua storia professionale, la sua attività e i suoi obiettivi.

Quali sono state finora le tappe e i passaggi principali di Epson nella direzione della sostenibilità (ESG), e quali i valori che vi hanno guidato?

Nella Environmental Vision 2050 abbiamo fissato l’obiettivo di ridurre entro il 2030 le nostre emissioni totali di gas serra, in linea con lo scenario di 1,5°C e dichiarato che entro il 2050 saremo carbon negative e non utilizzeremo più le risorse del sottosuolo.

Crediamo che le basi per la creazione di un ambiente di lavoro libero e aperto siano il rispetto reciproco e l’impegno per diversità, equità e inclusione.

I miei valori e obiettivi personali sono legati al mio contributo alla creazione di società sostenibili e di un futuro sostenibile per il nostro pianeta e le generazioni future. Nel settembre 2022, Epson ha consolidato filosofia, storia e visione nel purpose aziendale. Sono onorato di aver fatto parte del gruppo che lo ha redatto. Abbiamo lavorato duramente per sei mesi per allineare i nostri valori e la nostra visione dell’azienda e per definire i principi su cui si basa. I valori che mi guidano sono quindi gli stessi incorporati nel fine aziendale di Epson.

Quali sono i principali risultati che avete raggiunto e quali sono gli obiettivi che vi ponete sui tre assi dell’ESG?

Anche se Epson Europe è una filiale di vendita di Seiko Epson Corporation in Europa, io e il mio team abbiamo il privilegio di avere l’opportunità di condividere la strategia e gli obiettivi globali di sostenibilità, dato che l’Europa è all’avanguardia nella trasformazione della sostenibilità socio-economica.

Inoltre, come team, abbiamo anche la possibilità di guidare i cambiamenti nel nostro modello aziendale, compresi vari progetti di circolarità per i nostri prodotti e servizi.

Due risultati chiave sono l’aver raggiunto il 100% di elettricità rinnovabile nei nostri uffici e fabbriche in tutto il mondo e l’essere la prima azienda del nostro settore ad aver ottenuto una certificazione indipendente da Bureau Veritas perché la nostra strategia è aderente a quanto stabilito dagli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

Per il futuro, ho quattro priorità fondamentali: decarbonizzare completamente la nostra catena del valore, continuare a guidare il nostro modello di business con cambiamenti verso la circolarità, continuare a supportare il nostro quartier generale in Giappone con le migliori pratiche e soluzioni di sostenibilità disponibili in Europa e consentire ai nostri clienti di ridurre l’impatto ambientale attraverso l’introduzione di tecnologie Epson efficienti, compatte e precise.

Come nasce e come si è sviluppata nel tempo l’attenzione di Epson verso i temi della sostenibilità?

L’attenzione per la conservazione dell’ambiente è presente e radicato nella filosofia dell’azienda fin dalla sua fondazione, nel 1942. Da oltre 80 anni il gruppo Epson onora la promessa del suo fondatore Hisao Yamazaki di non inquinare il lago Suwa e di essere un buon vicino e un membro gradito della comunità.

Fra le tante tappe del nostro percorso ne cito tre. Nel 1988 Seiko Epson è stata la prima azienda al mondo a impegnarsi pubblicamente per l’eliminazione dei clorofluorocarburi. Nel 2008 abbiamo stabilito la nostra Environmental Vision 2050, con la quale ci siamo impegnati entro quell’anno a diventare carbon negative e non utilizzare più risorse vergini del sottosuolo. Nel 2023, a dicembre, come parte degli sforzi di decarbonizzazione, tutti i nostri siti nel mondo sono passati al 100% di elettricità rinnovabile.

Realizzare l’Environmental Vision 2050 è un compito arduo, ma stiamo lavorando duramente per riuscirci. Le iniziative su cui ci concentreremo includono la circolarità delle risorse, la mitigazione dell’impatto ambientale dei clienti e lo sviluppo di tecnologie ambientali.

Per quanto riguarda la circolarità delle risorse, utilizzeremo le risorse del sottosuolo già estratte e riciclate per ridurre il consumo di materie vergini. A tal fine stiamo ad esempio prolungando la vita utile delle stampanti. Ci sforziamo inoltre di far circolare di più e di buttare via di meno. Ad esempio, il nuovo stabilimento di raffinazione dei metalli attualmente in costruzione presso Epson Atmix sarà dedicato al riciclaggio dei rottami per ottenere polveri purissime. E stiamo cercando di utilizzare risorse sostenibili al 100%: per esempio, utilizzeremo plastica riciclata per le stampanti e materiali riciclati per gli imballaggi.

I maggiori ostacoli che dobbiamo affrontare in questo percorso sono legati alla disponibilità di tali materiali: ci troviamo infatti di fronte a problemi di qualità inferiore, efficienza produttiva, costi più elevati e scarsa disponibilità.

La situazione è analoga anche per quanto riguarda i materiali da imballaggio. Per questo stiamo sviluppando una bioplastica originata dalle fibre Dft (fibre prodotte con la tecnologia Dry Fiber che abbiamo sviluppato per i nostri sistemi di produzione della carta Paper Lab).

La nostra iniziativa di mitigazione dell’impatto ambientale dei clienti mira a far sì che tutti i prodotti e i servizi che forniamo aiutino gli utenti a ridurre il loro impatto ambientale. Ad esempio, le nostre stampanti con serbatoio d’inchiostro ad alta capacità (Ciss) consumano meno risorse e molta meno energia rispetto alle stampanti laser. A differenza del sistema di stampa tradizionale, le nostre stampanti digitali industriali per la stampa su tessuto impiegano poco inchiostro e lo posizionano in maniera puntuale; inoltre, non necessitano delle lastre di stampa e di tutta l’attività a corredo, tra cui anche il lavaggio.

Allo stesso tempo, una delle iniziative chiave di Seiko Epson Corporation è lo sviluppo di tecnologie ambientali.

Oltre ad applicare la Dft nello sviluppo di bioplastiche, stiamo anche cercando di utilizzarla per sfibrare il tessuto di cotone. Questa tecnologia potrebbe consentire un nuovo modello di business in cui gli scarti di materiale delle fabbriche di abbigliamento vengono raccolti, sfibrati e ricreati.

Stiamo anche sviluppando un nuovo dispositivo per separare e assorbire la CO2: applicando la tecnologia a film sottile utilizzata nella fabbricazione dei semiconduttori, stiamo cercando di realizzare una membrana che permetterebbe di separare facilmente la CO2.

Ci racconta in breve il suo percorso professionale prima di arrivare a ricoprire il ruolo di Corporate Sustainability Director in Epson Europa?

Nel 2001 (avevo 16 anni) ho svolto una ricerca approfondita sullo spreco di cibo e sul suo impatto sulla società e sull’ambiente e, con l’aiuto dei miei genitori, l’ho pubblicata in un libro intitolato “Waste of Food”.

Ho studiato Economia internazionale e Comunicazione internazionale all’Università americana di Parigi. Nel 2006 è uscito il documentario Inconvenient Truth di Al Gore e, guardandolo, è nato l’interesse per capire come vengono elaborate le politiche ambientali e quale sia il ruolo di ciascun attore della società, così nel 2009 sono arrivato a Bruxelles e ho lavorato come consulente politico in una Ong che promuove l’adozione e il finanziamento delle tecnologie ambientali.

Dopo un anno, mi sono trasferito ad Amsterdam per proseguire la mia specializzazione in Gestione dell’ambiente e delle risorse, con particolare attenzione alle tecnologie ad alta efficienza energetica.

Dopo gli studi, ho creato nel mio paese d’origine, la Macedonia, un movimento giovanile ambientalista per sensibilizzare le giovani generazioni sul tema del cambiamento climatico e della tutela dell’ambiente e di metterle in condizione di essere agenti del cambiamento. Ho portato a termine questo compito nel 2010 e nel 2011 sono entrato in Epson.

Fin dal primo giorno ho sentito un forte legame con la storia, la cultura e i valori dell’azienda, oltre che con le persone che lavorano in Europa e in Giappone.

Negli ultimi sei anni, insieme al mio predecessore, abbiamo creato un piccolo ma potente team di manager della sostenibilità che ha compiuto progressi significativi nel nostro percorso. Ora, in qualità di Corporate Sustainability Director, sono stato incaricato di accelerarlo e farlo crescere.

Come è organizzato il suo team, quali sono i ruoli e le mansioni chiave?

La sostenibilità è integrata a ogni livello della nostra organizzazione. Il nostro presidente europeo e il consiglio direttivo hanno un ruolo attivo nel guidare le politiche di sostenibilità, coadiuvati da responsabili della sostenibilità in Francia, Germania, Italia, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Regno Unito.

Il team è composto da persone molto diverse, appassionate ed esperte in diverse aree della sostenibilità: insieme copriamo l’area europea, mediorientale e africana. Garantiamo il rispetto dei nostri impegni in materia di sostenibilità e ESG, seguendo gli sviluppi legali e comprovando la nostra conformità agli obblighi attuali e futuri.

Abbiamo ottenuto molti successi negli ultimi anni perché amiamo e crediamo veramente in ciò che facciamo e il nostro obiettivo chiave in Epson è mettere la sostenibilità al centro di tutto ciò che facciamo.

Che metodo avete scelto per misurare le performance e quali sono i vostri standard di riferimento?

Al giorno d’oggi la sostenibilità è davvero impegnativa. Ci sono molti aspetti che sono più qualitativi che quantitativi. Ho piena fiducia e rispetto per la professionalità del mio team e per tutto il duro lavoro che svolge per rendere la nostra azienda e la società un posto migliore.

Il primo importante indicatore di performance è che l’azienda mantenga il 100% di conformità che, a causa del ritmo molto veloce dei cambiamenti nella legislazione europea, diventa una vera e propria sfida.

Un altro parametro di performance è essere i migliori della categoria tra i nostri concorrenti. Incoraggio il team a pensare fuori dagli schemi, a prendere iniziative, a proporre nuovi progetti, a essere presente tra i nostri clienti e partner commerciali e a promuovere i vantaggi della tecnologia sostenibile di Epson.

È importante sottolineare che i nostri risultati in termini di sostenibilità non sono dovuti esclusivamente al team di sostenibilità. Collaboriamo con tutti i reparti funzionali (catena di approvvigionamento, servizi, ecc.) per trovare soluzioni vantaggiose per tutti. Sono quindi molto grato a tutti i membri del personale Epson che sono molto impegnati, collaborativi e motivati quando si tratta di raggiungere gli obiettivi di sostenibilità.

Vi sentite “ambasciatori” della sostenibilità per il vostro settore o è il mercato, e indirettamente gli utenti finali, a stimolarvi ad alzare l’asticella?

In qualità di fornitore leader di tecnologie per la sostenibilità all’interno del nostro settore, ci consideriamo sia un ambasciatore della sostenibilità che un’organizzazione influenzata dalle dinamiche di mercato e dalle preferenze degli utenti finali.

La sostenibilità è una responsabilità collettiva e credo che ogni attore abbia un ruolo da svolgere nel promuovere un cambiamento positivo.

Una delle mie aree strategiche principali è promuovere attivamente all’interno della nostra organizzazione e fra nostri partner commerciali le caratteristiche di sostenibilità della nostra tecnologia e i principi di sostenibilità di Epson.

A causa della transizione europea verso un’economia più sostenibile, vediamo che le forze di mercato e le richieste degli utenti finali giocano un ruolo sempre più importante nel plasmare i comportamenti e nel guidare i progressi. Con l’aumento della consapevolezza e delle aspettative dei consumatori in materia di sostenibilità, le aziende sono sempre più sollecitate a dare priorità alla responsabilità ambientale e sociale. Questa richiesta del mercato è una potente motivazione per le aziende e i singoli individui ad alzare l’asticella e a innovare nel campo della sostenibilità.

Fortunatamente per Epson, siamo un’azienda leader nella fornitura di tecnologie sostenibili, ma c’è ancora molto da fare per raggiungere la nostra Environmental Vision 2050.

In sintesi, se da un lato vedo me e il mio team come ambasciatori della sostenibilità all’interno della nostra azienda e del nostro settore, dall’altro siamo anche influenzati e motivati dalle preferenze del mercato e degli utenti finali a impegnarci costantemente per raggiungere standard più elevati di sostenibilità. Il nostro obiettivo è comprendere le aspettative dei nostri stakeholder, mentre ci sforziamo di creare competitività in modo sostenibile e di garantire la resilienza dell’azienda.

Ci racconta un’iniziativa specifica in corso di realizzazione o in programma che ritiene particolarmente significativa nel campo della sostenibilità?

La decarbonizzazione e la circolarità delle risorse sono i temi che più mi stanno a cuore e ho lanciato una serie di progetti che mirano a decarbonizzare le attività di Epson Europe e a modificare il modello di business di Epson in linea con la circolazione delle risorse.

Ad esempio, stiamo portando avanti diversi progetti volti a prolungare la vita dei prodotti attraverso il ricondizionamento, l’estensione della garanzia o il riutilizzo sia dell’hardware che dei materiali di consumo. Lavoriamo a stretto contatto con tutti i dipartimenti funzionali della nostra azienda, che si tratti di catena di approvvigionamento, strutture, distribuzione, finanza, ecc. per supportare l’implementazione delle migliori pratiche di classe che sono incrementali nella riduzione delle emissioni complessive di CO2.

L’aspetto più significativo che ogni organizzazione deve affrontare è quello di combinare le esigenze a lungo termine con l’economia a breve termine. In altre parole, sostenibilità ed economia devono lavorare insieme per garantire vantaggi a lungo termine per tutti.

Articoli correlati

Articolo 1 di 4