Geografia dell’azione climatica: l’Asia guida nel reporting, l’Europa più forte negli Investimenti
L’impegno delle aziende nella lotta al cambiamento climatico non è uniforme a livello globale. L’indagine L’indagine annuale di BCG e CO2 AI “How Companies Are Tackling the Climate Challenge—and Creating Value” focalizzata sui temi dell’azione climatica rivela una mappa variegata, con differenze significative tra paesi e regioni in termini di reporting, definizione degli obiettivi e investimenti futuri. Giappone, Cina e Regno Unito emergono come i punti di riferimento della leadership climatica, mostrando le performance medie più alte su tre indicatori chiave: reporting completo delle emissioni (Scope 1, 2, 3), definizione di obiettivi di riduzione per tutti gli scope e misurazione dei rischi climatici fisici e di transizione.
La leadership di Giappone e Cina
Analizzando i singoli indicatori, la regione Asia-Pacifico mostra una leadership marcata, in particolare grazie a Giappone e Cina. Il Giappone si distingue come il paese con la più alta percentuale di aziende (21%) che effettuano un reporting di sostenibilità completo delle emissioni su tutti e tre gli scope, un dato nettamente superiore alla media globale del 13%. Questo primato è in gran parte attribuibile a una legislazione nazionale stringente che spinge le aziende verso una maggiore trasparenza. Anche la Cina mostra performance superiori alla media in tutte e tre le categorie (14% nel reporting, 16% nel target-setting, 12% nella misurazione dei rischi). La regione Asia-Pacifico nel suo complesso si posiziona come quella con il ranking medio più alto.
Europa: punto di riferimento negli Investimenti Futuri
Se l’Asia guida sul fronte del reporting, l’Europa si distingue per la sua propensione all’investimento futuro. Le aziende europee prevedono l’aumento più significativo degli investimenti in sostenibilità nei prossimi cinque anni, superando le altre regioni. Questo slancio è alimentato da una combinazione di fattori. Da un lato, una solida legislazione a livello continentale e nazionale continua a spingere le imprese ad agire. Dall’altro, in un contesto di crescita economica meno rapida rispetto ad altre parti del mondo, molte aziende europee riconoscono che le prime iniziative di efficientamento energetico e ottimizzazione delle risorse non solo riducono le emissioni, ma migliorano anche significativamente i risultati economici. Paesi come il Regno Unito, la Francia e la Germania mostrano performance solide, posizionandosi tra i primi a livello mondiale, sebbene con alcune sorprese, come il ranking della Francia, che non è al vertice nonostante una regolamentazione storicamente avanzata.
Nord America e Sud America: un quadro da decifrare
Il Nord America presenta un quadro misto, con il Canada che supera gli Stati Uniti in tutte e tre le metriche di performance. Tuttavia, le aziende nordamericane dimostrano una forte aderenza al mantra “value first”, investendo aggressivamente dove vedono opportunità di valore, il che spiega in parte la loro performance robusta nonostante un dibattito politico a volte contrario ai temi ESG. Il Sud America, guidato dal Brasile, mostra risultati vicini alla media globale, con il 13% delle aziende che riportano emissioni complete e il 10% che misura i rischi in modo esaustivo.
Africa e Medio Oriente: focus su adattamento e rischio
In Africa, il reporting delle emissioni è relativamente basso, ma c’è una forte consapevolezza dei rischi climatici. La priorità per molte aziende africane è l’adattamento, poiché gli impatti del cambiamento climatico sono sentiti in modo più acuto nel continente. La spinta al reporting è spesso legata alle esportazioni verso mercati con normative più severe. Nonostante questo, l’Africa è la seconda regione, dopo l’Europa, per l’incremento previsto degli investimenti, a testimonianza della necessità urgente di costruire resilienza. Il Medio Oriente mostra performance più contenute, con un 9% di aziende che riportano emissioni complete. La competizione globale per la leadership nella transizione verde sta comunque spingendo paesi di tutte le regioni a vedere la sostenibilità come un’opportunità strategica per il futuro.