Gestione delle finanze

Gestione finanziaria: ci fidiamo più delle persone o dei robot?

Pubblicati I risultati di una ricerca mondiale promossa da Oracle sulle nuove modalità di gestione delle finanze personali dopo l’emergenza sanitaria: secondo i risultati, sia tra gli individui che tra i responsabili delle aziende cresce la fiducia nell’intelligenza artificiale come strumento che può aiutare più e meglio di un essere umano

Pubblicato il 20 Feb 2021

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Gli effetti del difficile periodo di emergenza sanitaria lasciano strascichi importanti sull’assetto sociale e psicologico degli esseri umani. Un effetto forse inatteso, tra i tanti, è stato registrato da un nuovo studio condotto da Oracle, il quale dimostra come il 2020 abbia cambiato anche il nostro rapporto con il denaro. Secondo la ricerca, in particolare, le persone ora si fidano più degli strumenti di Intelligenza artificiale (quali bot, applicazioni tecnologiche, sistemi alimentati da AI e machine learning) che di sé stesse per gestire le proprie finanze.
L’indagine – che ha coinvolto oltre 9mila persone sia in ambito privato sia aziendale in 14 Paesi – ha rilevato che in tutto il mondo la situazione legata alla pandemia da Covid-19 ha aumentato la preoccupazione rispetto ai temi finanziari e ha cambiato la percezione di fiducia, portando a rimodellare il ruolo e le priorità dei professionisti finanziari nell’ambito aziendale e della consulenza personale.

La pandemia ha creato ansia, anche in ambito finanziario

La pandemia ha avuto numerosi effetti negativi sulla psiche delle persone. Ma un impatto negativo si è registrato in particolare sul rapporto delle persone con il denaro, sia in ambito domestico sia lavorativo.
Tra i manager aziendali, in particolare, ”ansia finanziaria” e stress sono aumentati del +186%, la negatività del +116%; l’ansia e lo stress finanziario delle persone a livello privato sono raddoppiati e la negatività è aumentata del +70%. Il 90% dei manager, poi, è preoccupato per l’impatto sulla propria azienda. Le preoccupazioni più comuni sono: una lenta ripresa economica o recessione (51%), tagli di budget (38%) e chiusura dell’attività (27%).
A fronte di ciò, l’87% delle persone vive timori finanziari quali la perdita del lavoro (39%), la perdita di risparmi (38%) e l’impossibilità di far fronte ai debiti (26%). Il 41% invece riferisce disturbi del sonno a causa della preoccupazione per il le proprie finanze personali.

Le persone guardano all’AI come strumento migliore per gestire le finanze

Lo studio Oracle rivela che l’incertezza finanziaria generata dalla pandemia ha cambiato i soggetti cui diamo fiducia per gestire le nostre finanze e su cosa diamo loro fiducia. Per aiutare a muoversi in uno scenario complesso, persone e responsabili aziendali danno sempre più fiducia alla tecnologia rispetto alle persone.
Dai dati emerge che il 67% di tutti gli intervistati si fida più dei “robot” – intesi come strumenti basati sull’AI-  che delle persone per gestire gli aspetti finanziari. In ambito aziendale, il 73% dei manager si fida di un agente di intelligenza artificiale più di sé stesso, mentre il 77% ha più fiducia in questo tipo di strumenti che nei suoi collaboratori del team finance aziendale.

L’89% ritiene inoltre che tali strumenti possano migliorare il lavoro, in particolare rilevando le frodi (34%), gestendo le fatture (25%) ed elaborando analisi costi/benefici (23%). In ambito privato, invece, il 52% si fiderebbe più di questi “robot” che di sé se stesso per la gestione del patrimonio finanziario e 63% li ritiene più affidabili dei consulenti finanziari personali. E il 66% crede che gli agenti di intelligenza artificiale possano aiutare a rilevare le frodi (33%), a ridurre le spese (22%) e a investire in borsa (15%).

Il ruolo dei professionisti e dei consulenti finanziari? Cambierà

Per adattarsi alla crescente importanza e al ruolo della tecnologia, i professionisti e i consulenti finanziari devono sviluppare nuove competenze.
In ambito business, il 56% dei manager ritiene che i robot sostituiranno i professionisti finance aziendali nei prossimi cinque anni. L’85% desidera un aiuto tecnologico per attività quali approvazioni (43%), budget e previsioni (39%), reporting (38%), conformità e gestione del rischio (28%).

In questo quadro, il 40% ritiene che i professionisti “umani” debbano focalizzarsi sulla comunicazione con i clienti (40%), sulla negoziazione di sconti (37%) e sull’approvazione delle transazioni (31%). In ambito privato, invece, il 32% delle persone ritiene che i robot sostituiranno i consulenti finanziari personali nei prossimi cinque anni.

L’indagine rivela inoltre che il 76% delle persone desidera che strumenti basati su AI li aiutino a gestire le proprie finanze liberando tempo (33%), riducendo le spese non necessarie (31%) e aumentando la puntualità dei pagamenti (31%). Il 45% ritiene che i consulenti finanziari personali debbano dare indicazioni su decisioni importanti quali l’acquisto di una casa, di un’auto (41%) e per la pianificazione di una vacanza (38%).

Il rapporto con il denaro ora è diverso

Gli eventi del 2020  hanno aumentato la necessità per le aziende di rivedere il modo in cui utilizzano l’AI e altre nuove tecnologie per gestire i processi finanziari. Il 60% delle persone afferma infatti che la pandemia ha cambiato il modo in cui acquistano beni e servizi.
Secondo il 72% degli individui, gli eventi del 2020 hanno cambiato il rapporto con i contanti. Le persone si sentono ansiose (26%), hanno paura (23%) e temono di sporcarsi tramite il contatto (19%). Più di un quarto (29%) ritiene che avere a che fare con un interlocutore che usa solo contante sia un ostacolo per fare affari. In questo senso, le aziende hanno risposto rapidamente al cambiamento. Il 69% dei manager ha investito in funzionalità di pagamento digitale e il 64% ha creato nuove forme di coinvolgimento dei clienti o modificato i propri modelli di business per operare in sicurezza rispetto a Covid-19.

Il 51% delle organizzazioni usa già l’AI per gestire processi finanziari; mentre a livello personale il dato è pari al 29%. L’87% dei manager afferma che le aziende che non ripensano i processi finanziari dovranno affrontare dei rischi, tra cui perdere in competitività (44%), avere dipendenti più stressati (36%), reportistica non accurata (36%) e ridotta produttività dei lavoratori (35%).

Lindner (Oracle): “Le aziende che non si adeguano resteranno indietro”

Juergen Lindner, vicepresidente senior, global marketing di Oracle

“Da diversi anni ormai i processi finanziari nel nostro mondo personale e professionale sono diventati sempre più digitali e gli eventi del 2020 hanno accelerato questa tendenza – commenta Juergen Lindner, vicepresidente senior, global marketing di Oracle -.  La dimensione digitale si sta affermando nel mondo finance e le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale e i bot, giocheranno un ruolo sempre più importante. La nostra ricerca indica che queste tendenze ridisegneranno il ruolo dei professionisti della finanza sia in ambito business sia individuale. Le aziende che non si adeguano a questi cambiamenti rischiano di rimanere indietro rispetto ai concorrenti, con impatti negativi sulla produttività e il benessere dei dipendenti e sull’attrattività nei confronti della prossima generazione di talenti finance orientati all’AI”.

Rispetto poi alla gestione finanziaria legata ai temi della sostenibilità come asset e come prospettiva di sviluppo è interessante osservare la visione ESG di Oracle nel white paper con la vision dell’azienda: “Le sfide ambientali e sociali portano benefici anche a livello di rendimenti finanziari

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