Il Fondo europeo per gli investimenti (FEI), sostenuto dal programma InvestEU, ha annunciato il proprio impegno per 30 milioni di euro come anchor investor al primo closing del fondo Azimut Diversified Corporate Credit ESG-8 SCSp RAIF. Il fondo sarà gestito da un team specializzato all’interno di Azimut Investments SA e ha come obiettivo una dimensione massima di 500 milioni di euro entro il 2024.
Il fondo è classificato come “fondo articolo 8” ai sensi del regolamento relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (SFDR), l’atto normativo dell’Unione europea inteso a migliorare la trasparenza per gli operatori finanziari in materia di sostenibilità. I fondi che si qualificano come articolo 8 sono fondi che promuovono determinate caratteristiche ambientali e/o sociali specificamente individuate.
Il fondo sarà lanciato entro il terzo trimestre del 2023 e fornirà alle imprese italiane, principalmente PMI e aziende a piccola e media capitalizzazione, debito a medio e lungo termine per finanziare gli investimenti e i piani di crescita. Azimut Diversified Corporate Credit si propone di offrire agli investitori rendimenti costanti e una diversificazione del rischio grazie a un portafoglio che comprende almeno 50 società.
Promuovere gli aspetti ambientali e sociali delle imprese
La strategia di investimento del fondo rispecchia sia le priorità di InvestEU che quelle del FEI. Il fondo intende infatti promuovere e migliorare gli aspetti ambientali e sociali delle imprese beneficiarie, con riferimento a efficientamento energetico, transizione verso un’economia circolare, contributo alla parità di genere oppure di sviluppo delle comunità locali. Inoltre, almeno il 30% degli investimenti sottostanti sarà destinato all’azione per il clima e alla sostenibilità ambientale e oltre il 40% del comitato per gli investimenti del fondo sarà composto da donne.
Oltre a ciò, per incentivare gli investimenti sostenibili, la commissione di performance del fondo sarà legata a due KPIs ambientali e sociali (e relativi target): la transizione verso l’azzeramento delle emissioni nette – misurate da una riduzione media del 5% delle emissioni di carbonio e gas a effetto serra all’anno -, e l’impegno continuo verso la parità di genere – quantificata da un divario retributivo di genere del 5% massimo -, in linea con la direttiva sulla trasparenza delle retribuzioni recentemente approvata dal Parlamento europeo.