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Digital Technologies: “L’innovazione sostenibile deve valorizzare le persone e tutelare l’ambiente”

L’innovazione sostenibile bilancia l’esigenza del profitto con l’impatto benefico su persone e ambiente. Le tech company, che l’innovazione la diffondono sul mercato, hanno una particolare responsabilità: devono essere un esempio e promuovere la sostenibilità. Scopriamo come fare, con l’aiuto di Digital Technologies

Pubblicato il 19 Set 2023

Immagine di chayanuphol da Shutterstock

Il concetto di innovazione sostenibile sta conquistando l’intero tessuto economico. L’idea che un certo tipo di innovazione possa bilanciare la creazione di ricchezza privata con la conservazione delle risorse naturali, il rispetto delle comunità e la promozione dell’equità è il pilastro delle imprese più moderne e, appunto, innovative. E non è soltanto l’etica, connessa alla salvaguardia del pianeta, alla generazione di benessere e di inclusione, ad accelerare l’adozione dell’approccio di innovazione sostenibile, ma anche importanti benefici per le aziende, tra cui:

  • Competitività e nuove opportunità di mercato, essendo la domanda dei consumatori molto più evoluta di un tempo ed estremamente attenta a questi temi.
  • Responsabilità sociale. L’innovazione sostenibile crea ambienti di lavoro inclusivi, equi e sicuri, che promuovono la diversità, lo sviluppo delle competenze e il benessere.
  • Abbattimento degli sprechi, che si traduce chiaramente in meno costi.
  • Riduzione dei rischi legati a normative ambientali sempre più stringenti.
  • Miglioramento delle relazioni con tutti gli stakeholder, clienti inclusi.

Innovazione sostenibile e l’idea della “promozione”

Il concetto di innovazione sostenibile è applicabile a qualsiasi azienda, ma a maggior ragione a chi crea e diffonde tecnologia e innovazione nel tessuto economico generale e, per questo, si trova ad avere un impatto esponenziale sul tema in oggetto. La responsabilità in capo a tali soggetti è molto significativa, ed è per questo che alcuni di loro intraprendono la strada della società benefit, che è legalmente tenuta a perseguire non soltanto interessi economici privati (profitto) ma anche pubblici, come appunto quelli sociali e ambientali.

Tra le società benefit c’è Digital Technologies, che dal 2017 affianca le aziende nei percorsi di digitalizzazione e automazione (oggi, iperautomazione) dei processi di business. Luca Baldini, General Manager, ci spiega che oggi “Le soluzioni tecnologiche possono offrire un contributo significativo non soltanto dal punto di vista economico, ma anche nel miglioramento dello status quo generale. Possono influire sulla qualità di vita delle persone, sull’ambiente e sulle dinamiche di lavoro, nonché sulla lotta agli sprechi e alle emissioni, con conseguenze benefiche per l’ambiente in cui viviamo”. A tal proposito, basti pensare alla dematerializzazione, oppure ai benefici dello smart working sull’engagement per ottenere un (limitatissimo) quadro dell’impatto dell’innovazione sulle persone e sul futuro del nostro pianeta.

Baldini sottolinea che chi offre al mercato soluzioni digitali dovrebbe fungere da promotore di sostenibilità, ma può farlo unicamente se la propria cultura interpreta la tecnologia come mezzo per migliorare il benessere della persona, la società e l’ambiente in cui vive. Il bello di questa cultura è che “tende ad essere nativamente contagiosa nei confronti dei clienti e di tutti coloro con cui si hanno relazioni. Noi lavoriamo moltissimo sui nostri valori proprio perché lo scopo non deve essere quello di vendere una soluzione che ottimizza processi e genera efficienza, ma piuttosto un mezzo che crea benefici più estesi e che potrebbero, a loro volta, condizionare la cultura del nostro cliente o, in generale, dell’organizzazione con cui ci relazioniamo”. Per promuovere ulteriormente la cultura della sostenibilità, Digital Tecnologies può integrare nei suoi progetti dei tool di monitoraggio dell’impatto ambientale delle sue soluzioni (come la CO2 non emessa), a beneficio dell’azienda cliente e delle sue strategie ESG.

Come creare una cultura della sostenibilità

In tutto questo percorso, la sfida non è tanto quella di promuovere la sostenibilità, bensì di creare e radicare internamente una cultura che interpreti l’innovazione anche in chiave sociale e ambientale.

Baldini ci spiega che si parte logicamente dai valori, che devono essere sposati da un management molto compatto su questi temi; dopo di che, è questione di metodo, di tempo e di costanza. In particolare, è fondamentale per l’azienda adottare una metodologia che promuova azioni chiare e continue, un approccio incrementale, obiettivi ben definiti e KPI per monitorarne il raggiungimento o l’avvicinamento su base periodica.

Digital Technologies si è quindi data negli anni degli obiettivi precisi, ma realistici e incrementali in svariati ambiti, dalla riduzione delle emissioni di CO2 all’abbattimento del gender gap interno fino alla promozione dello smart working a 360 gradi. Può poi contare su un Innovation Hub, che nasce per avere un impatto esponenziale sulla generazione di idee e soluzioni, e prevede che tutti i membri (aziende del Gruppo) condividano la filosofia e i valori di cui sopra e che abbiano in essere una strategia ESG. La sfida di oggi è quella dell’integrazione corretta dell’intelligenza artificiale nella quotidianità di ognuno, vista la necessità di interpretarla come opportunità e non come minaccia per la persona e la sua professionalità.

Infine, una volta definiti gli obiettivi, per monitorare l’avanzamento esistono diversi strumenti, tra cui il bilancio di sostenibilità che le società benefit sono tenute a presentare annualmente. Ma esistono anche assessment per specifiche certificazioni: “Abbiamo recentemente annunciato che Digital Technologies è diventata una Benefit Corporation ed è quindi entrata nel circuito delle B-Lab italiane. Per raggiungere l’obiettivo, uno dei principali requisiti è stato quello di ottenere un punteggio elevato nel B Impact Assessment, uno strumento che mira a valutare l’azienda non solo in termini di salute economica, ma anche del suo impatto positivo sull’ambiente, sul benessere e la sostenibilità a 360 gradi, attraverso l’analisi dei comportamenti e dei processi adottati”.

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Emanuele Villa

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