Conferenza ONU

Trasparenza nella comunicazione, Ndc, prezzo del carbonio e Paris Rulebook nella seconda settimana di COP26

Si entra nella fase di COP26 in cui si focalizza il confronto su impegni specifici come l’analisi degli Ncd di ciascun paese, il pricing del carbonio, le regole per applicare gli Accordi di Parigi e gli standard e le modalità per garantire trasparenza nella comunicazione dei risultati di decarbonizzazione

Pubblicato il 08 Nov 2021

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Prima gli obiettivi, poi la verifica delle risorse necessarie per raggiungerli e infine le modalità operative e le regole da applicare.
La seconda settimana della COP26 affronta temi a cui è affidato il compito di concretizzare e di rendere credibili i tanti progetti e i tanti impegni che hanno caratterizzato la prima settimana di lavori (qui trovate i nostri servizi sui lavori di COP26). Gli impegni specifici di ciascun paese in termini di Ncd (Nationally Determined Contributions) devono comporre un mappa di impegni concreti per capire se ci sono effettivamente le condizioni per raggiungere gli obiettivi stabiliti ovvero per individuare tutte le criticità (oltre a quelle che si sono manifestate pubblicamente). Sul tavolo dei negoziati ci sono poi i temi legati alla discussione sulle modalità da seguire per l’applicazione degli Accordi di Parigi, le cosiddette “Paris Rulebook”.

Tra i temi in discussione due sono poi particolarmente importanti per il ruolo che possono svolgere nel determinare il successo dei progetti di trasformazione: il tema legato al prezzo del carbonio da una parte (con tutte le evidenti implicazioni economiche e finanziarie sui piani di sviluppo delle imprese) e il tema delle regole e degli standard per comunicare la sostenibilità.

Relativamente al prezzo del carbonio a COP26 si affronteranno i temi legati alla creazione di un mercato mondiale delle emissioni di carbonio nel quale i paesi meno virtuosi in termini di emissioni sono chiamati a sostenere i costi dei danni ambientali. Per quanto attiene alle tematiche legate alla comunicazione l’obiettivo è di definire regole e standard da seguire da parte di tutti gli attori, gli Stati innanzitutto e le imprese, per garantire trasparenza, misurabilità e controllo. Ovvero le condizioni indispensabili per poter verificar costantemente che gli impegni siano rispettati.

Accanto a questi “macro obiettivi” saranno in discussione interventi più specifici ma destinati ad avere a loro volta un impatto rilevante sul piano sociale ed economico. Due in particolare sono da sottolineare: il tema della gestione delle risorse idriche e il tema “stimolato” dall’iniziativa della Commissione europea con la proposta Fit for 55 per indirizzare l’industria automobilistica verso la motorizzazione elettrica con l’imposizione di un limite all’immatricolazione di veicoli a motorizzazione termica a partire da una data che potrebbe essere già nella prossima decade: 2035 come proposto dall’Europa o 2040.

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