Food sustainability

Sostenibilità alimentare a portata di etichetta: Positive Food coinvolge aziende e consumatori

Un nuovo modello di certificazione volontaria che fornisce al consumatore una valutazione sintetica, ma completa, della sostenibilità dei prodotti, indicandone accanto alle caratteristiche nutrizionali anche l’impatto economico, sociale e ambientale così da promuovere scelte alimentari consapevoli e sostenibili

Pubblicato il 11 Lug 2023

Positive Food

Negli ultimi anni, la consapevolezza riguardo al modo in cui ci nutriamo e all’impatto che i nostri consumi hanno sull’ambiente è diventata sempre più forte. I consumatori sono alla ricerca di prodotti alimentari che siano non solo salutari, ma anche sostenibili dal punto di vista sociale, ambientale ed economico. Per rispondere a questa crescente esigenza, nel 2022 è stato lanciato il progetto di educazione alimentare Positive Food, e che oggi è pronto a presentare il primo sistema di etichettatura alimentare che restituisce al consumatore, oltre alle informazioni nutrizionali, una valutazione completa della sostenibilità dei prodotti, inclusi gli aspetti ambientali, sociali ed economici.

Il progetto, sviluppato dal Milan Center for Food Law and Policy – associazione riconosciuta, apprezzata a livello internazionale e costituita con l’obiettivo di dare seguito ai temi di Expo Milano 2015 “nutrire il pianeta, energia per la vita” con il know-how scientifico dell’Università degli Studi di Milano e in collaborazione con la Struttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali – Presidenza del Consiglio dei Ministri, è un’assoluta novità nel panorama alimentare mondiale.

L’obiettivo di questo nuovo modello di certificazione, che verrà rilasciata alle aziende su base volontaria, è quello di rendere il consumatore consapevole dell’impatto ESG che caratterizza la filiera alimentare e quindi metterlo nelle condizioni di nutrirsi in modo responsabile con dati e valori legati alle diverse dimensioni della sostenibilità, da quella etico-sociale a quella nutrizionale. Ma visto che tutto questo dipende dalle scelte aziendali e/o di comparto, Positive Food si impegna ad innescare un sistema virtuoso che stimoli le aziende a implementare le proprie strategie di sostenibilità.

Talaltro nell’ambito delle politiche da adottare in attuazione del Green Deal europeo, la Commissione è tenuta a proporre un’etichettatura armonizzata e idonea a fornire ai consumatori informazioni che consentano di compiere scelte alimentari consapevoli, sane e sostenibili.

I fattori che concorrono all’impatto ESG di un alimento in etichetta

Positive Food è la prima etichetta che basa la valutazione di un alimento in un’ottica multifattoriale, andando oltre al contenuto di informazioni nutrizionali. Nello specifico, è stata elaborata partendo da quattro indici per cui è stato definito un sistema di punteggio, da 0 a 5, che restituisce un valore complessivo in cui più il punteggio è elevato, maggiore sarà la sostenibilità complessiva del prodotto e della filiera. I quattro indici sono Ambiente, Persone, Filiera, che si riferiscono alle tre dimensioni della sostenibilità ambientale, economica e sociale e che si sommano alla dimensione dei Nutrienti.

Partendo dal presupposto che un alimento deve essere prodotto in armonia con il pianeta e le sue risorse ed è necessario che il suo impatto, qualunque esso sia, venga dichiarato. L’obiettivo dell’indice Ambiente è di chiarire quanti e quali processi interessano un determinato alimento in relazione al mondo circostante: quanto un prodotto impatti sul cambiamento climatico, sull’uso del suolo, sull’esaurimento delle risorse minerarie ed energetiche, quanto vengano intaccate le risorse idriche, quanto l’alimento concorra all’ecotossicità dell’acqua dolce e molti altri indici. In questo modo, conoscendo tutti i parametri di studio e ricerca, i consumatori potranno meglio rendersi conto dell’impatto reale che un prodotto ha sul pianeta e compiere, di conseguenza, scelte responsabili e consapevoli.

Considerando che all’origine di un buon alimento c’è il benessere delle Persone che hanno concorso a produrlo, delle lavoratrici e dei lavoratori di tutta la filiera cui devono essere garantite condizioni di lavoro sane, sicure, giuste ed eque. La sostenibilità economica e sociale di ogni prodotto permette di creare un circolo virtuoso che alimenta un ciclo produttivo trasparente e un consumo responsabile e si basa su criteri oggettivi e riconosciuti, tra cui il benessere dei lavoratori, l’inclusione e la diversità, l’innovazione sociale, l’occupazione e la parità di genere. Tutti questi indicatori concorrono a certificare prodotti alimentari che in questo modo potranno restituire una storia di garanzia e informazione trasparente.

Alla fine, ogni prodotto fornirà una panoramica completa degli impatti sociali, delle opportunità e delle sfide nella Filiera alimentare. È importante che il suo percorso, dalla nascita alla distribuzione, fino alla vendita, sia responsabile e che la filiera resti sempre tracciabile. Territorialità e tracciabilità, promozione sociale, innovazione, economia circolare e benessere degli animali sono indicatori che verranno rappresentati per fornire al consumatore una fotografia del prodotto alimentare lungo tutta la filiera.

Ultimo, ma non ultimo un’alimentazione corretta e completa deve essere varia e di qualità, e consentire di attingere ad un elevato numero di differenti Nutrienti. Fornire questo tipo di informazioni nutrizionali – in concomitanza con gli altri indici – permette al consumatore di compiere scelte consapevoli e di contribuire attivamente alla propria salute, nonché quella collettiva.

Rendere cittadini e aziende parte attiva nel processo di transizione ecologica

Pier Filippo Giuggioli, docente presso il Dipartimento di Diritto Pubblico Italiano e Sovranazionale dell’Università degli Studi di Milano e responsabile del progetto per il Milan Center for Food Law and Policy, esprime il suo orgoglio nel presentare il progetto Positive Food, definendolo un nuovo sistema di etichettatura sostenibile che rappresenta un significativo progresso nel campo della nutrizione.

Dal 2015, dopo l’esperienza di Expo, il loro impegno costante è stato quello di garantire la tutela del diritto al cibo, che deve essere di alta qualità per tutti. Giuggioli sottolinea l’importanza dell’equità e della tutela dei diritti all’interno dei sistemi alimentari, poiché questi elementi influenzano notevolmente il benessere individuale. Inoltre, il Centro si impegna a certificare in modo credibile ogni prodotto offerto ai consumatori, al fine di fornire loro il massimo livello di informazione possibile.

Egli ritiene che questo sia solo l’inizio di una rivoluzione nell’educazione alimentare. Infine, delinea le prossime tappe, i tempi e gli obiettivi per il progetto Positive Food. Egli esprime fiducia nell’istituzione di un Program Operator e nella validazione della certificazione a livello nazionale e in diverse filiere nei prossimi mesi. L’impegno principale sarà quello di fornire ai consumatori dati e riferimenti condivisi e chiari, al fine di consentire scelte consapevoli e coinvolgere cittadini e aziende nel processo di transizione ecologica per uno sviluppo economico sostenibile e rispettoso dell’ambiente.

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