-11: verso Cop26

La letteratura scientifica non ha più dubbi: il climate change è dovuto agli esseri umani

Secondo un’indagine su quasi 90mila studi relativi al clima, pubblicata sulla rivista Environmental Research Letters, oltre il 99,9% degli studi accademici sottoposti a peer review concorda ormai sul fatto che il principale fattore trainante del cambiamento climatico sia l’attività umana

Pubblicato il 21 Ott 2021

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Oltre il 99,9% degli studi scientifici sottoposti a peer review concorda sul fatto che il principale fattore trainante del cambiamento climatico sia l’attività umana. Il dato, che non suona come una novità, è invece rivoluzionario per la sua autorevolezza: si tratta infatti della conclusione raggiunta a seguito di un’indagine su quasi 90.000 studi relativi al clima, pubblicata sulla rivista Environmental Research Letters. 

La rivelazione arriva prima della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP26) prevista per il 31 ottobre a Glasgow, in Scozia.

Consenso in crescita negli ultimi otto anni

Il documento funge da follow-up a recensioni di ricerche simili pubblicate nel 2013, che avevano esaminato le ricerche pubblicate tra il 1991 e il 2012 rivelando un accordo del 97 percento sul fatto che le attività umane fossero la principale causa del cambiamento climatico. La nuova ricerca esamina invece la letteratura scientifica pubblicata tra il 2012 e il novembre 2020, evidenziando che il consenso sul concetto di cambiamento climatico causato dall’uomo o antropogenico si è rafforzato negli ultimi otto anni.

I risultati evidenziano una netta disparità tra ciò che gli scienziati hanno scoperto sul cambiamento climatico e ciò che il pubblico americano pensa che gli scienziati credano. In un sondaggio del 2016, infatti, il Pew Research Center ha chiesto al pubblico statunitense quali fossero le proprie convinzioni e opinioni sui cambiamenti climatici. La ricerca ha mostrato che solo il 27% degli americani crede che la maggior parte degli scienziati pensa che il cambiamento climatico sia guidato dall’attività umana. 

Irrisoria la percentuale di scettici

Mark Lynas, visiting fellow presso l’Alliance for Science e primo autore del documento, e i suoi coautori hanno condotto 88.125 studi di ricerca sul clima in lingua inglese e da questi ne hanno selezionati 3.000 a caso. All’interno di questo campione, solo quattro articoli erano scettici sull’idea che le attività umane siano il principale fattore che contribuisce al cambiamento climatico.

Per verificare i risultati, il team si è rivolto a Simon Perry, ingegnere informatico con sede nel Regno Unito e volontario presso l’Alliance for Science, che ha creato un algoritmo per analizzare gli 88.125 articoli alla ricerca di frasi comuni scettiche sul cambiamento climatico antropogenico. Questa ricerca ha prodotto solo 28 articoli considerati scettici sul cambiamento climatico causato dall’uomo. Ciò significa che la prima ricerca su 3000 articoli ha rivelato una percentuale di 0,13 articoli scettici. La ricerca dell’intera selezione ha rivelato che i documenti scettici rappresentavano solo lo 0,0003 percento di tutti gli studi.

Risultato: il 99,9997 percento dei quasi 90.000 articoli ha sostenuto l’idea che gli esseri umani stiano causando il cambiamento climatico. Gli autori hanno aggiunto che nessuno dei documenti scettici è stato pubblicato nelle principali riviste.

Se il risultato dello studio del 2013 del 97% di consenso nella comunità scientifica sul cambiamento climatico antropogenico aveva lasciato spazio a dubbi, Lynas ritiene che questo nuovo studio dovrebbe porre fine in modo definitivo all’incertezza. Ha detto: “Questa dovrebbe essere praticamente l’ultima parola”.

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