Carbon footprint

FooDprint Lunch: la pausa pranzo a impronta carbonica compensata

Via al progetto di Camst Group e MUGO che consente ai clienti di Tavolamica Corticella (BO) di conoscere l’impronta carbonica dei piatti nel menu e contribuire alla compensazione delle emissioni, sostenendo un progetto a favore della costruzione di fornelli a basso consumo energetico in Nepal

Pubblicato il 29 Mag 2023

footprint lunch

Secondo l’80% degli italiani il cambiamento climatico rappresenta un’emergenza che richiede azioni immediate e un gioco di squadra. Per coinvolgere tutti nel contrastare e mitigare gli effetti che ne derivano, Camst Group, la società cooperativa Benefit con sede a Bologna specializzata nel mercato della ristorazione collettiva, mette in campo FooDprint Lunch, il pranzo che mette in pausa le emissioni di gas serra.

FooDprint Lunch misura e compensa le emissioni di CO2

Con l’aiuto dalla startup climate tech MUGO, che ha vinto la seconda edizione dell’Innovation Call del Gruppo, la società cooperativa ha condotto uno studio per misurare le emissioni di gas serra generate in una porzione del ciclo di vita di 32 piatti del menu Tavolamica Corticella (BO) che a partire da oggi presenteranno l’indicazione dell’impronta carbonica. Qui i clienti possono quindi informarsi e selezionare i piatti in base a questo nuovo criterio di scelta, diventando così parte attiva dell’azione per il clima promossa da Camst Group.  Sensibilizzando la clientela sul tema della decarbonizzazione, la società tiene fede al proprio impegno a favore della sostenibilità che non si limita a prodotti e materiali riciclati e riciclabili, ma coinvolge anche il pasto consumato quotidianamente.

Camst Group si impegna, infatti, a compensare le emissioni di questi piatti attraverso l’acquisto di crediti di carbonio generati da progetti certificati. Con i crediti acquisiti, l’azienda finanzierà il progetto “Cookstoves in Nepal“, che mira a migliorare l’efficienza delle stufe a fuoco aperto, l’unico sistema di riscaldamento e cucina utilizzato dalla popolazione indigena nel Tarai centrale, che ha conseguenze dannose per l’ambiente e la salute. Grazie all’aumento dell’efficienza, le stufe richiederanno fino al 50% in meno di combustibile legnoso, contribuendo così a ridurre la deforestazione e a creare nuove opportunità di lavoro per uomini e donne locali, che saranno formati sull’installazione e la costruzione delle stufe.

Climate action, si inizia dalla tavola

Da sempre, Camst Group ripone grande attenzione alla sicurezza alimentare e al benessere delle persone. Per questo, come spiega Gianluca Cristallo, responsabile dell’innovazione di Camst Group, attraverso iniziative come l’Innovation Call, offre alle giovani startup l’opportunità di apportare innovazione nel settore alimentare, mettendo a loro disposizione la propria esperienza. “FooDprint Lunch – continua Cristallo – promuove una pausa pranzo in cui il consumatore, una volta entrato nel locale, è invitato a riflettere sull’impatto climatico delle proprie scelte alimentari e può optare per piatti a impronta carbonica compensata. Questo approccio si inserisce perfettamente nel nostro percorso di decarbonizzazione e, in particolare, per quanto riguarda le emissioni indirette”.

Benedetto Ruggeri, CEO di MUGO, sottolinea invece l’impegno della startup nel guidare ogni individuo verso una comprensione e una riduzione del proprio impatto climatico. “Circa l’80% dell’impatto climatico del settore alimentare è legato ai prodotti venduti, e questo progetto rappresenta solo il primo passo di un percorso e di una riflessione più ampia che coinvolge agricoltori, produttori, chef, consumatori e molti altri attori impegnati per un futuro sostenibile” conclude Ruggeri.

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